RIPENSARE I MUSEI UNIVERSITARI DI SAPIENZA. COMUNICARE UN SAPERE IN DIVENIRE _ proff. Andrea Grimaldi e Paola Guarini


Nel vasto campo della museografia contemporanea, il tema dei musei universitari è argomento di grande interesse perché in esso si palesa, potremmo dire per statuto, l’idea del museo come luogo della restituzione di un sapere in divenire, frutto degli esiti delle ricerche universitarie che in quegli spazi dovrebbero trovare il modo di essere raccontati, in primis agli studenti, ma non solo a loro. Un museo dunque in cui alla definizione di luogo della conservazione e conoscenza delle esperienze e documentazioni passate, si associa l’idea della comunicazione e divulgazione delle attività della ricerca. Un museo dove una parte dell’allestimento si dovrebbe o potrebbe modificare con grande velocità per restituire, in presa quasi diretta, il frutto delle nuove scoperte. I musei universitari sono anche luoghi di studio e formazione, conformandosi come spazi ibridi in cui l’articolazione interna cerca, con alterne fortune, di rispondere alle diverse esigenze funzionali. Appaiono insomma concettualmente come dei musei di estremo interesse perché questa loro poliedrica condizione d’uso e di funzione ce li presenta quali ideali casi di sperimentazione e ricerca di nuove idee e visioni per il museo contemporaneo, chiamato sempre più ad assumere un ruolo importante di rappresentanza identitaria per le nostre società, anch’esse in continua evoluzione. Ma al di là di questa lettura concettuale, qual è la realtà dei musei universitari italiani? La Sapienza da diversi anni ha dato luogo al coordinamento dei suoi 20 musei, ciascuno con una propria specificità e identità culturale, creando il Polo Museale Sapienza che ne coordina le attività soprattutto nell’ambito delle comunicazioni verso l’esterno.

PRIMO SEMESTRE_ 3,10,17,18,19 MAGGIO; 7 e 21 GIUGNO

Gli obiettivi
Il seminario vuole proporre ai dottorandi una riflessione teorico-progettuale che partendo dalla tipologia del museo universitario, si estenda a ragionare sulla idea di museo contemporaneo, visto non più e non solo quale luogo della conservazione ma piuttosto quale struttura viva e rappresentativa di una comunità, spazio da “abitare” e non solo da visitare.
Il campo d'indagine da cui far scaturire le proprie riflessioni sarà il Museo di Arte Classica della Sapienza, uno dei più famosi e prestigiosi musei del Polo.
A ciascun dottorando sarà chiesto di riformulare l’organizzazione spaziale della struttura tenendo conto delle tre mission del museo universitario:
• divulgare e far comprendere i processi storici e le principali linee di ricerca che hanno
caratterizzato l’evoluzione scientifica e determinato lo stato attuale delle conoscenze in uno
specifico settore disciplinare;
• aprire il museo universitario alla città, interpretando gli obiettivi di Terza Missione degli Atenei
Italiani, condividendo con la comunità, non soltanto universitaria, gli esiti delle ricerche più recenti.
• accogliere gli studenti e le loro attività di studio.
Gli esiti
Ai dottorandi verrà richiesto di formulare un prodotto di sintesi in cui una serie di grafici a tecnica libera (collages, fotomontaggi, render, disegni bi e tridimensionali etc.) racconteranno con il supporto di testi sintetici, alla maniera di corpose didascalie, i principali obiettivi dell’ipotesi spaziale e narrativa proposta, i significati sottesi e le componenti teoriche della visione progettuale. Il prodotto dovrà presentarsi in forma di brochure/manifesto della proposta elaborata.
I migliori risultati potranno trovare spazio all’interno degli esiti pubblicistici di una ricerca in corso di svolgimento sui musei universitari di cui i proponenti del seminario sono i responsabili.
Struttura del seminario
Il seminario sarà strutturato in una serie di comunicazioni da parte dei docenti proponenti con il coinvolgimento dei rappresentanti delle istituzioni museali del Polo e di esperti e studiosi di chiara fama negli ambiti della museologia e della museografia. Saranno organizzati sopralluoghi alle strutture del Polo ed al museo interessato dalla sperimentazione progettuale.
Le giornate impegnate da questo seminario saranno tra le 6 e le 7 e si distribuiranno tra maggio e giugno:
• a maggio si terranno gli incontri formativi, i sopralluoghi e tre giorni di workshop;
• a giugno una giornata di revisione collettiva e una giornata di presentazione pubblica delle
proposte elaborate ad una commissione di membri esperti.

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