Offerta formativa anno accademico 2025/2026


Elenco delle attività formative previste per i dottorandi del primo anno
AVVIO ALLA RICERCA Temi, metodi e strumenti per lo studio dell’architettura
data presunta: Febbraio/Marzo - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 80
docente del corso: Luca Porqueddu e Gianpaola Spirito qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il seminario di dottorato “Avvio alla Ricerca” struttura un tirocinio teorico/operativo finalizzato all’acquisizione di competenze preliminari alla lettura dell’architettura, che sia di ausilio alle successive attività di ricerca specifiche del Dottorato in Architettura Teorie e Progetto. A questo aggiunge un primo orientamento sul come istruire una domanda di progetto di ricerca, con particolare attenzione alle proposte di “Avvio alla Ricerca”. Il tirocinio vedrà i dottorandi del primo e del secondo anno (cicli XXXIX e XL) impegnati nell’analisi di opere di architettura attraverso la costruzione di un metodo analitico/operativo che preveda la condivisione di conoscenze (mediante una serie di lezioni frontali e la successiva discussione seminariale) e l’impegno nell’elaborazione di un lavoro di lettura critico/analitica e di ridisegno di opere di architettura al quale si affianca una simulazione di proposta di Avvio alla Ricerca (la proposta può essere anche reale). Le attività formative saranno svolte negli spazi dedicati al Dottorato nella sede di Piazza Borghese (Aula Magna e spazi della ex-Biblioteca) tra i mesi di febbraio e marzo 2025, compatibilmente con le attività di altri seminari. Struttura provvisoria degli interventi • Fabio Balducci, Lettura e racconto dell’architettura, tra ricerca scientifica e divulgazione • Alessandra Criconia, Angela Fiorelli - Per la costruzione di un archivio: dalle fonti ai temi • Paolo Marcoaldi - La struttura e la compilazione di una scheda progetto a fini scientifico/divulgativi Seconda giornata • Alessandro Lanzetta - La fotografia come strumento della critica architettonica • Gianpaola Spirito - letture critiche di un’opera attraverso rappresentazioni interpretative: Diagrammi, plastici, collage • Anna Lei – Rappresentare il progetto di paesaggio Terza giornata • Federica Morgia, Manuela Raitano - Lettura e analisi di un’opera di architettura: l’oggetto, il contesto, l’autore • Daniele Frediani - L’utilizzo delle fonti nei suoi aspetti normativi: il diritto d’autore Quarta giornata • Luca Porqueddu – La struttura di un progetto di ricerca, il funzionamento dell’interfaccia Sistema Gestione Bandi • Vincenzo Moschetti – Criteri di valutazione della ricerca Alle lezioni frontali, si aggiungeranno 2 o 3 e ulteriori incontri dedicati al monitoraggio e all’affiancamento durante il processo di produzione degli elaborati critico-analitici e delle domande di ricerca. Tali incontri saranno concordati in occasione delle lezioni frontali.
modalità di accertamento finale: Presentazione e discussione del progetto di ricerca proposto da ciascun dottorando
LINEE DI RICERCA IMPRINTING: IL RUOLO DEL PAESAGGIO NATIVO NEGLI ARCHITETTI DEL NOVECENTO
data presunta: Febbraio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 60
docente del corso: Antonino Saggio qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il seminario intende concentrarsi sull’architettura nel periodo che va dagli anni Venti del No- vecento a oggi attraverso uno sguardo particolare, quello del paesaggio nativo. nica. Secondo la lettura presentata già negli anni Settanta dello scorso secolo dall’etologo Kornard Lorenz nel suo L’anello di Re Salomone gli essere viventi nei primi tempi della loro vita costruiscono dei luoghi mentali che rappresentano una struttura fondamentale della loro presa di coscienza del mondo. L’ipotesi di lavoro del seminario è che queste strutture (questi Imprinting seguendo la dicitura di Lorenz) non ri- guardano soltanto i comportamenti della sfera psicologica. La presenza dei luoghi, dei paesaggi, degli ambienti domestici o urbani in cui prende vita l’esistenza negli anni dell’infanzia hanno anch’essi un ruolo determinante per chi si occupa nella vita adulta di una disciplina come la progettazione architetto- I luoghi della nostra infanzia vengono a costituire un ! paesaggio nativo” o meglio: «Dietro a tutte le no- stre attività intenzionali, dietro al nostro mondo domestico, c’è questo paesaggio ideale creato du- rante l" infanzia. Esso attraversa la nostra memoria selettiva e autocensurata, come un mito ed un idillio di come le cose dovrebbero essere, il paradiso perduto da riconquistare», scrisse Colin Ward. Il seminario intende esplorare questa ipotesi di lavoro attraverso la lettura del volume Architettura e Modernità che già contiene alcune indicazioni in questa direzione per esempio riferite alle figure di maestri quali Terragni, Aalto o Wright. Le lezioni avranno carattere seminariale con un aperto dialogo tra i partecipanti sulla base di alcune tracce di approfondimento e di letture preparatorie. In particolare verrà chiesto ai dottorandi di individuare degli architetti particolarmente significativi nella ipotesi di lavoro sopra presentata. La relazione finale riguar- derà tanto il tema nelle sue caratteristiche generali che la presentazione di un architetto anche contemporaneo Nel merito disciplinare il seminario si basa su due testi di riferimento. L!uno che individua una im- palcatura storico critica generale di riferimento, un secondo, invece, che individua molteplici spunti per l!approfondimento degli ultimi anni attraverso la lettura di un volume della collana Imprinting che evidentemente si basa su questa ipotesi riferita esclusivamente al caso italiano. In particolare il testo "Architettura e Modernità” si distingue dai manuali che offrono una edizione ampliata di Storie dell!architettura nate attraverso chiavi interpretative di decenni or sono. La riscrit- tura del passato parte in questo libro dall!oggi, è in rapporto all!emersione del paradigma informatico ed è condotta con chiavi interpretative più vicine alle teorie e ai metodi della progettazione architet- tonica che all!indagine filologica o storica. Il secondo testo propone molteplici spunti relativi al di- battito contemporaneo italiano. La lettura e la discussione seminariale a partire da un testo a carattere generale e uno specifico, si è rivelata nel passato molto utile alla progressiva messa a fuoco anche di aree di ricerca personali che inquadrano un interesse specifico in un contesto disciplinare delineato nelle sue linee di riferimento generale. 1 di 2 Bibliografia. Antonino Saggio, Architettura e Modernità dal Bauhaus a la Rivoluzione Informatica, Carocci, Roma 2010 Unvolume asceltadellacollanaImprinting §http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Imprinting/ 1. Luigi Franciosini di Gaetano de Francesco, LetteraVentidue, Siracusa 2023 2. Stefano Pujatti di Michela Falcone, LetteraVentidue, Siracusa 2023 3. Luciano Pia di Alberto Bologna, LetteraVentidue, Siracusa 2024 4. Giovanni Vaccarini di Manuel Orazi, LetteraVentidue, Siracusa 2024 5. Cino Zucchi di Luigi Spinelli, Lettera Ventidue, Siracusa in stampa
modalità di accertamento finale: Presentazione di una relazione finale che dovrà proporre una riflessione personale sul tema oggetto del seminario ed una lettura dell'opera di un architetto contemporaneo indagata attraverso questa categoria critica.
UNA PAROLA, UN DOCUMENTO, UN MANIFESTO 2025. Strumenti critici per l’indagine sul contemporaneo, tra storia, teorie e progetto
data presunta: aprile / maggio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 60
docente del corso: Maria Clara Ghia, Caterina Padoa Schioppa qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: e del progetto, per rispondere alla necessità di affinare gli strumenti di indagine sull’architettura contemporanea e di espandere, o addirittura ribaltare, lo sguardo sulle relative urgenze/emergenze. A partire da una riflessione sugli ambiti di interesse legati ai percorsi di ricerca delle dottorande e dei dottorandi, verrà proposto di lavorare su una “parola chiave”, identificata come cruciale per descrivere fenomeni in atto nel panorama attuale, e di investigarne i significati, in un confronto tra le discipline dell’architettura e altri campi del sapere. L’indagine teorica sarà intrecciata criticamente con l’analisi di un documento d’autore, scelto tra il vasto patrimonio di opere del Novecento conservate presso il Centro Archivi MAXXI. Tale documento sarà selezionato come testimonianza che “metta in forma” l’apparato concettuale relativo alla parola chiave, attraverso un processo di lettura e manipolazione materiale. PROGRAMMA 1_Giornata istruttoria e Scelta di una Parola (1 giornata): Dibattito intorno al linguaggio corrente nel panorama architettonico contemporaneo. Prima riflessione seminariale sugli ambiti di interesse specifici delle dottorande e dei dottorandi, prima selezione delle “parole”. 2_Indagine presso il Centro Archivi MAXXI (1 giornata): Introduzione e presentazione del Centro Archivi e dei fondi ivi conservati, con la partecipazione della responsabile Carla Zhara Buda. Prima indagine sui documenti in funzione di possibili corrispondenze con la “parola” scelta. 3_Redazione di un testo e scelta di un Documento (1 giornata): Presentazione dell’esercizio testuale (5000 battute, spazi inclusi) con relativa bibliografia, e del “documento” d’archivio scelto. 4_Manipolazione di un Documento (1 giornata): Presentazione dell’esercizio di lettura critica e di riscrittura interpretativa del documento, attraverso un processo di manipolazione grafica. 5_Redazione del Manifesto (1 giornata): Presentazione del Manifesto, strumento di sintesi video/grafico-testuale che fa convergere l’istanza teorica e progettuale in un dialogo con la storia. 6_Esposizione del Manifesto (1 giornata): Presentazione degli esiti del Seminario (ppt + esposizione dei Manifesti) di fronte a una giuria selezionata, come occasione per discutere criticamente le “tesi” del Manifesto, la loro rilevanza nello scenario culturale contemporaneo, e aprire un dibattito intorno al linguaggio corrente nelle discipline dell’architettura.
modalità di accertamento finale: L’esito del seminario consisterà nella stesura di un “manifesto”, ovvero un’enunciazione programmatica e teorica, che mette in risonanza l’esercizio di scrittura con quello di interpretazione del documento d’archivio. Dal punto di vista strumentale, in conclusione, il seminario ha l’obiettivo di consolidare una pratica di posizionamento culturale, attraverso dispositivi di contaminazione tra linguaggi – grafici e testuali.
Immaginare il Museo Contemporaneo. Il progetto del museo tra continuità e innovazione.
data presunta: maggio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 50
docente del corso: Gianluca Frediani, Andrea Grimaldi, Antonello Stella qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il seminario si propone di aprire un momento di riflessione sulle tematiche sottese al concetto di museo contemporaneo quale luogo collettivo della memoria e della formazione, a9rontando temi inerenti l’ambito della progettazione architettonica ed espositiva, e temi relativi all’identità culturale e alla comunicazione del patrimonio. Il Seminario si struttura in tre giornate a tema, partendo dalla grande stagione degli allestimenti moderni degli anni ‘20-’40, per poi spostare l’attenzione sulle opere di Carlo Scarpa, Franco Albini e gli altri grandi attori della scena museografico-allestitiva del periodo, e concludersi presentando alcuni esempi di esperienze più contemporanee. Attraverso un confronto tra progettisti e gestori di Musei italiani s’intende proporre un momento di confronto finalizzato a condividere temi di riflessione sul futuro del Museo contemporaneo, indagando il rapporto, mai banale, tra le modalità consolidate dell'esporre fisicamente i materiali culturali e le modalità virtuali, digitali e immateriali che contraddistinguono sempre più pervasivamente i campi dell’allestimento museografico contemporaneo. Il seminario intende o9rire materiali utili a stimolare nei dottorandi una riflessione sul ruolo che l’organismo Museo può rivestire oggi nello scenario degli edifici pubblici contemporanei, sia come simbolo rappresentativo di una comunità, sia come organismo nodale, partecipe di un tessuto urbano, o di un sistema a rete di vasta scala. Una riflessione dunque aperta e trasversale fra museologia, museografia e architettura, sostenuta dal confronto diretto con esperti della progettazione e gestione di alcuni musei italiani. Programma di massima 7-9 Maggio 2025 - 3 giorni a Ferrara Dipartimento di Architettura-UNIFE, Sala consiliare di Palazzo Tassoni, via Ghiara 36 7 Maggio 09.30 Introduzione al Seminario, Gianluca Frediani-Andrea Grimaldi, Antonello Stella MUSEOGRAFIA MODERNA 10.00-11.00 Marco Mulazzani (DA-UNIFE), Allestimenti in Italia tra gli anni ’20 e ‘40 11.00-12.00 Gabriele Toneguzzi (IUAV-Venezia), I Musei di Franco Albini 12.00-13.00 Gianluca Frediani (DA-UNIFE), I Musei di Carlo Scarpa 13.00-14.30 Pausa pranzo MUSEOGRAFIA CONTEMPORANEA 14.30- 17.30 Progettare il Museo Contemporaneo, Esperienze recenti a confronto Antonello Stella, Andrea Grimaldi, Gabriele Toneguzzi, Giovanni Filindeu 8 Maggio MUSEOGRAFIA CONTEMPORANEA 09.30 Introduce Antonello Stella (DA-UNIFE), 10.00-11.00 Guido Canali, Musei 11.00-12.00 Gianni Bulian, Musei 12.00-13.00 Studio Azzurro, Allestimenti 13.00-14.30 Pausa pranzo TEMI DI MUSEOLOGIA A CONFRONTO 14.30-15.15 Eva Degl’Innocenti, Musei Civici di Bologna 15.15-16.00 Alessio Rosati, Maxxi-Roma 16.00-16.45 Moira Mascotto, Gypsotheca Canoviana di Possagno 16.45-17.30 Serena Bertolucci, M9 Mestre 17.30-18.15 Francesca Cappelletti, Galleria Borghese Roma 18.15 -19.15 Conclusioni 9 Maggio 9.30- 13.00 Visite guidate ai Musei ferraresi Palazzo Schifanoia /QB Atelier Palazzo Diamanti / Labics 14.30 Conferenza Labics : Progetti recenti in contesti storici
modalità di accertamento finale: A conclusione della tre giorni di seminario a ciascun dottorando verrà richiesto di selezionare nel vasto panorama delle realizzazioni museali europee, un Museo preso quale caso studio sul quale sperimentare le proprie capacità di lettura e analisi critica delle questioni e dei temi emersi nel corso del seminario, a partire dagli aspetti più prettamente architettonici e di contesto, sino a quelli museologici e museografici nonché di funzionamento e gestione dell’organismo museale preso in esame.
LA CITTÀ RACCONTA LE SUE STORIE. ROMA TRA I PRIMI DELL’OTTOCENTO E IL GIUBILEO DEL 2025
data presunta: giugno / luglio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 24
docente del corso: Piero Ostilio Rossi qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il ciclo di lezioni su Roma è articolato in cinque incontri a carattere seminariale, ordinati in ordine cronologico rispetto allo sviluppo della città, a partire dai primi dell’Ottocento, dagli anni cioè in cui Roma era la “seconda capitale” dell’Impero napoleonico (1809.1814). Le cinque lezioni sono il risultato di studi e di analisi che tendono ad interpretare – e talvolta a svelare – alcune delle storie che si celano nel corpo fisico e nei tessuti urbani di una città complessa e ricca di strati sovrapposti come Roma. Hanno cioè l’obiettivo di offrire un contributo per capire perché la città abbia assunto la struttura e la configurazione che oggi noi osserviamo. Nel loro insieme, le lezioni permettono di ricostruire alcuni dei più significativi passaggi che hanno caratterizzato le modificazioni che la città ha subito negli ultimi 150 anni e di riconnetterli tra loro attraverso chiavi interpretative coerenti perché frutto di un taglio critico unitario. In particolare, l’ultima lezione prende in esame le strategie urbanistiche che hanno determinato le trasformazioni della città negli ultimi trentacinque anni e si proietta, con uno sguardo problematico, nel suo futuro prossimo. Gli incontri avranno la durata di quattro ore, la prima parte sarà dedicata alle lezioni vere e proprie; la seconda ad una discussione sugli argomenti trattati e all’approfondimento dei principali temi progettuali. Gli argomenti delle cinque lezioni sono: 1. L’asse nord-sud di Roma. Dal Prefetto de Tournon a via dell’Impero 2. Il mare come destino di Roma. Una storia di lunga durata 3. Roma 1960. I giochi della XVIIa Olimpiade 4. Spinaceto? Pensavo peggio… Il paesaggio urbano delle periferie dal dopoguerra ad oggi 5. Le trasformazioni della città tra il 1990 e il Giubileo del 2025 Bibliografia di base: • P.O. Rossi, La visione di Roma del conte De Tournon tra invenzione e continuità. L'asse urbano tra Ponte Milvio e Porta San Giovanni, in J.-Ph. Garric, S. Pasquali, M.Pupillo (a cura), Roma in Età napoleonica. Antico, architettura e città da modello e laboratorio, Archivio del Moderno, Accademia di Architettura, Università della Svizzera italiana / Officina Libraria, Roma 2021, pp. 287-302 • Academia.edu (33) POR_La visione di Roma del Prefetto francese Camille De Tournon • P.O. Rossi, La città racconta le sue storie. Architetture, paesaggi e politiche urbane. Roma 1870-2020, DiAP PRINT/Teorie 28, Quodlibet, Macerata 2021 • P.O. Rossi, R. Secchi (a cura), "Rassegna di Architettura e Urbanistica", n. 141, 2013. Numero monografico Roma. Visioni dalla Coda della Cometa • P.O. Rossi, Il Foro Mussolini negli anni Trenta: i progetti per le Olimpiadi del 1940 e del 1944, in L. Zevi (a cura di), Il Foro Italico da ieri a domani, Lettera Ventidue, Siracusa 2022, pp. 20-41 • Academia.edu / P.O. Rossi, "Mon cher ami...". Le Corbusier e Pier Luigi Nervi", in: A.I. Del Monaco; F. R. Castelli (a cura), "Pier Luigi Nervi e l'ingegneria strutturale", Edilstampa, Roma 2012, pp. 40-65 (33) POR_Mon cher ami... Le Corbusier e Pier Luigi Nervi • P.O. Rossi, Spinaceto? Pensavo peggio... Le periferie di Roma dal dopoguerra ad oggi. Analisi e appunti per la città che verrà, Bordeaux edizioni, 2021 • Academia. Edu (33) G. Caudo, P.O. Rossi, P. Ciorra, "Roma 20-25. Nuovi cicli di vita della metropoli", Mostra al MAXXI, 2015 | Piero Ostilio Rossi - Academia.edu • G. Ciucci, F. Ghio, P.O. Rossi, Roma, la nuova architettura, Electa, Milano 2006 • MAXXI / Know how / Le Storie dell'Architettura, Roma contemporanea con Piero Ostilio Rossi Know-how
modalità di accertamento finale: A conclusione di ogni lezione ci sarà un momento di discussione e verifica della partecipazione "attiva" dei dottorandi.

Eventuali maggiori informazioni piano form. 1°a Il progetto formativo del dottorato di ricerca in Architettura. Teorie e Progetto è caratterizzato da una ricca offerta di seminari e workshop che, rinnovati ogni anno e proposti ad inizio delle attività, generalmente nel mese di dicembre, si propongono indifferentemente ai dottorandi del primo e secondo anno di corso che possono sceglierli in funzione dei propri specifici interessi di ricerca.
Modalità di scelta dell'argomento della tesi: Nel 1° anno di corso, i seminari e i workshop rappresentano per i dottorandi una prima importante occasione di avvicinamento agli specifici caratteri della ricerca nel campo della progettazione e delle teorie dell’architettura. All'interno di questa cornice i dottorandi possono altresì individuare le competenze scientifiche espresse dai docenti attraverso i loro interessi scientifici e dunque sondare le differenti linee di ricerca per individuare e delimitare i campi di indagine e le prime ipotesi di dissertazione da proporre al collegio.
Modalità delle verifiche per l'ammissione all'anno successivo I seminari e i workshop di progettazione costituiscono una delle componenti principali dell’offerta formativa del dottorato nel 1° anno di corso. La partecipazione ad essi e la produzione dei papers o degli elaborati progettuali richiesti permette di ottenere un significativo numero di crediti per il passaggio all’anno successivo. All'interno di questa impostazione seminariale, ciascun dottorando è chiamato a rendicontare tutte le attività svolte, nella loro articolazione tipologica ( ricerca, didattica, ecc.) attraverso la redazione di una scheda che è poi oggetto di verifica e valutazione finale da parte del Collegio dei docenti normalmente nel mese di ottobre.
Momenti di presentazione, di scambio e di discussione dei risultati di ricerca da parte dei dottorandi I dottorandi iscritti al primo anno di corso, ad inizio del secondo anno, sono chiamati a presentare e discutere con il Collegio la loro proposta del tema di ricerca. Al termine di ogni seminario ciascun dottorando deve poi organizzare e presentare il suo contributo nel quale è chiamato ad esplicitare sia gli aspetti tematici sia gli obiettivi e i risultati conseguiti congiuntamente alle questioni di metodo e gli aspetti strumentali sperimentati.
Attività formative, non incluse nella didattica programmata di cui ai punti precedenti, di docenti con affiliazione estera e/o di studiosi ed esperti sia italiani che stranieri provenienti da enti di ricerca, aziende e da istituzioni culturali e sociali Oltre alle attività formative seminariali, i dottorandi possono effettuare sopralluoghi specifici per esaminare contesti architettonici e culturali ritenuti importanti ai fini dei loro interessi scientifici, svolgere attività di collaborazione presso strutture istituzionali su programmi di terza missione e partecipare ai progetti di ricerca proposti all'interno delle strutture dei laboratori dipartimentali comprese attività di disseminazione quali mostre, convegni e naturalmente attività editoriali. Tutti gli anni poi, all'offerta formativa seminariale, si aggiungono workshop di progettazione che nascono generalmente dalle attività di ricerca dei singoli docenti o di gruppi a cui questi afferiscono e che coinvolgono, su base volontaria, i dottorandi del primo e secondo anno di corso.

Elenco delle attività formative previste per i dottorandi del secondo anno
ARCHITETTURA E IRONIA
data presunta: settembre - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 50
docente del corso: Renato Bocchi qualifica: Altro affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il seminario si propone di indagare sull’applicazione nel progetto architettonico del concetto di ironia, comparandolo con altre simili applicazioni nel campo delle altre arti (letterarie o visive). In una prima sessione ci si soffermerà su alcune esperienze storiche dell’architettura tra Rinascimento e Manierismo, in particolare sull’opera di Giulio Romano a Mantova, in rapporto col tema della “sprezzatura” proposto in primis da Baldassarre Castiglione, recuperando gli spunti di una iniziativa tenuta a Palazzo Te nell’ambito del Festivaletteratura del 2012 (cfr.https://www.academia.edu/4608067/Ut_architectura_po%C3%ABsis_I_dialoghi_impossibili_Manfredo_Tafuri_incontra_Ariosto). In una seconda sessione si analizzeranno alcune esperienze dell’architettura contemporanea, legate a figure dell’avanguardia di fine Novecento come Cedric Price o a specifiche esperienze della stagione postmoderna, che hanno sperimentato analoghe applicazioni del concetto di ironia nell’ambito della progettazione architettonica. La sessione prevede il contributo di alcuni ospiti invitati: sicuramente Cesira Roselli (Iuav) e inoltre Emmanuel Petit (Université de Bordeaux) o Paul Robinson (Univerza v Ljubljani). Bibliografia di riferimento: - Francesco Poli, L’ironia è una cosa seria. Strategie dell’arte d’avanguardia e contemporanea, Johan & Levi, Milano 2024; - Manfredo Tafuri (a cura di), Giulio Romano, catalogo della mostra, Electa, Milano 1989; - Ludovica Cappelletti (a cura di), Arte architettura ironia. Giulio Romano a Palazzo Te, Tre lune, Mantova, 2021; - Cesira (Sissi) Roselli, Ironia progettante. Tre sketch su Cedric Price, Libria, Melfi 2021; - Emmanuel Petit, Irony; or, The Self-Critical Opacity of Postmodern Architecture, Yale University Press, New Haven 2013; - Emmanuel Petit (ed), Architecture and Irony, numero monografico di “AR – Architectural Research”, Lubiana 2024
modalità di accertamento finale: Ai dottorandi partecipanti sarà richiesto di produrre un elaborato scritto-grafico in forma di tavola grafica, manifesto, tazebao o fanzine, che offra una personale interpretazione del tema da proporre alla discussione collettiva finale.
OLTRE IL GIARDINO. SCUOLE COME ARCHITETTURE IN FORMA DI CITTÀ.
data presunta: aprile / maggio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 50
docente del corso: A. Criconia, A. Giovannelli, G. Spirito con C. Cellamare qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: Il seminario propone una riflessione sulla struttura formale di complessi scolastici oltre i loro confini spaziali con la finalità di ridefinire queste architetture come attrattori urbani della cultura e dell’incontro ed essere, al contempo, propulsori di processi di trasformazione urbana. Assumere il singolo complesso edilizio destinato all’istruzione come un’opera aperta al contesto è l’obiettivo di questa sperimentazione che precisa le forme spaziali di un’architettura in forma di città. Dal punto di vista metodologico il seminario si articolerà su un doppio registro teorico-progettuale mediante la verifica di un modello di lettura critica ed interpretazione, sia su casi studio emblematici, sia sui complessi edilizi oggetto di sperimentazione progettuale per formulare una strategia di interventi tesi alla riconfigurazione complessiva del loro impianto architettonico e accertare gli sviluppi che si riverberano nel contesto di riferimento. Il campo di indagine è Roma, analizzata in tre sezioni urbane differenti: centro storico, città consolidata, periferia; ciascun partecipante, singolarmente o in gruppo, potrà selezionare uno tra i 3 casi-studio individuati dai proponenti. Il seminario sarà erogato nel I semestre 2025 con il seguente calendario di 4 incontri: 14/04/2025: presentazione del tema e delle aree oggetto di studio 29/04/2025: presentazione delle prime analisi/proposte dei dottorandi e discussione seminariale 12/05/205: mid review delle proposte progettuali con inviti esterni. 26/05/2025: final review con docenti interni ed esterni.
modalità di accertamento finale: Presentazione di una proposta progettuale ad una commissione di docenti interni ed esterni al dottorato
Misura dell’oggetto, misura dello spazio. Le teche espositive come dispositivo spaziale
data presunta: maggio / luglio - tipologia: riconducibile al progetto formativo - modalità di erogazione: seminariale - numero ore: 50
docente del corso: Paola Guarini qualifica: Professore affiliazione: Italiana
programma delle attività: supporto per esporre ma soprattutto come dispositivo spaziale, strumento narrativo della proposta progettuale. La vetrina può essere considerata una sorta di stanza che si offre come dimora dei beni, con il ruolo di mediazione tra la misura dell’oggetto, misura dell’uomo, misura dello spazio. Essa pone le medesime problematiche complesse, affrontate nel vasto contenitore, nella relazione tra oggetto e ambiente: la valutazione dello sfondo, la scelta dei materiali e delle cromie, la corretta illuminazione, le adeguate condizioni termo igrometriche. La modalità di porgere l’opera d’arte, a partire dal secondo dopoguerra, diviene uno dei tratti distintivi della tradizione museografica italiana. Partendo da un ampio quadro di esperienze significative, di importanti allestimenti che hanno contraddistinto la museografia italiana dagli anni Cinquanta del Novecento alla contemporaneità, si intende porre l’accento sul tema dei supporti espositivi, con particolare riferimento alle teche come microarchitetture spaziali. Il seminario vuole suggerire ai dottorandi una riflessione teorico-applicativa sul significato della vetrina museale, partendo dallo studio e dal ridisegno di alcune soluzioni espositive di particolare valore architettonico e spaziale proposte da Franco Minissi, uno dei più rilevanti protagonisti dell’allestimento museografico italiano, docente di Museografia presso la Facoltà di Architettura di Roma. Minissi interpreta la vetrina come finestra tematica, come interfaccia comunicativa di contenuti culturali, la cui configurazione, oltre a preservare gli oggetti in maniera ottimale, ricerca una relazione percettiva con il fruitore, divenendo il volano di ridefinizione dell’invaso spaziale. In molti interventi museografici, Minissi sperimenta soluzioni innovative, nel quale l’elemento di esposizione riassume il concept tematico dell'intero allestimento. Basti pensare al Museo Etrusco di Villa Giulia o al museo delle Ceramiche di Caltagirone, dove Minissi adotta soluzioni di grandissima originalità nell’interpretare lo spazio accogliente e nel sollecitare il visitatore ad accostarsi al materiale esposto. Ai dottorandi verrà chiesto di affrontare il processo di ricerca nella sua totalità - la ricerca bibliografica e di archivio, lo studio e l’approfondimento attraverso il ridisegno, la rielaborazione critica - e formulare un prodotto di sintesi in cui una serie di disegni e fotografie racconteranno con il supporto di testi sintetici, i principali obiettivi dell’ipotesi spaziale e narrativa presa in esame, i significati sottesi e le componenti teoriche della visione progettuale. I diversi contributi verranno collazionati in un prodotto unitario. Struttura del seminario Il seminario sarà strutturato in lezioni da parte del docente proponente, una fase di studio e approfondimento attraverso il reperimento dei materiali di archivio, da parte dei dottorandi, due giornate di lavoro in aula. Le attività si distribuiranno tra maggio e luglio. • a maggio si terranno si terranno due giornate articolate in incontri formativi ed istruttori, finalizzate alla scelta da parte dei dottorandi del progetto di allestimento oggetto di studio; • a giugno i dottorandi si dedicheranno al reperimento dei materiali bibliografici e di archivio; • a luglio sono previsti due giorni di lavoro in aula volti al ridisegno dei progetti analizzati e alle elaborazioni dei materiali di sintesi.
modalità di accertamento finale: Presentazione ad una commissione finale dei prodotti elaborati nel corso del seminario.

Eventuali maggiori informazioni piano form. 2° Il progetto formativo del dottorato di ricerca in Architettura. Teorie e Progetto è organizzato su di una ricca offerta di seminari e workshop che si distribuiscono nel corso del primo e secondo anno di dottorato senza differenze. I dottorandi del primo e del secondo anno possono quindi iscriversi liberamente ai seminari che essi reputano più interessanti per i loro percorsi formativi e di ricerca, indipendentemente dalla collocazione tra primo e secondo anno.
L'articolazione dell'offerta formativa tra primo e secondo anno NON È RIGIDA e quindi tutti i dottorandi possono frequentare tutti i seminari di loro interesse.
I seminari e i workshop indicati nel prospetto sono quelli relativi all'anno 2025.

Modalità delle verifiche per l'ammissione all'anno successivo Anche nel 2° anno di corso, i seminari e i workshop di progettazione costituiscono, sia pur in misura più contenuta rispetto al 1° anno, una componente importante dell’offerta formativa del Dottorato. La partecipazione ad essi e la produzione dei papers e/o degli elaborati progettuali richiesti permette di ottenere un significativo numero di crediti per il passaggio all’anno successivo.
Momenti di presentazione, di scambio e di discussione dei risultati di ricerca da parte dei dottorandi Alla fine del secondo anno il dottorando presenta la sua ricerca all'interno di un seminario di lavoro dedicato ai contributi dei singoli. Il Collegio dei docenti, interagendo con i dottorandi, attiva la sua funzione istituzionale più significativa che è quella di fornire chiare indicazioni sulle modalità di conduzione e sviluppo dei temi e programmi di lavoro nonché sugli strumenti utilizzabili dai dottorandi, soprattutto in termini di riferimenti bibliografici e di exempla architettonici.
Attività formative, non incluse nella didattica programmata di cui ai punti precedenti, di docenti con affiliazione estera e/o di studiosi ed esperti sia italiani che stranieri provenienti da enti di ricerca, aziende e da istituzioni culturali e sociali Come per il primo anno, anche in questo secondo, i dottorandi possono svolgere attività di collaborazione presso strutture istituzionali su programmi di terza missione avviati dal dipartimento e/o dalla facoltà con enti di ricerca, aziende e istituzioni culturali e sociali, generalmente nazionali. Rientrano tra queste attività azioni di disseminazione dei risultati della ricerca quali mostre, convegni e naturalmente attività editoriali. Anche in questo secondo anno è fortemente consigliata la partecipazione ai workshop di progettazione che nascono dalle attività di ricerca dei docenti afferenti al collegio.

Nessun corso indicato.

Eventuali maggiori informazioni piano form. 3° Il secondo semestre del 2° anno e l’intero 3° anno del corso di Dottorato sono dedicati all’elaborazione della dissertazione finale. Non è quindi prevista la partecipazione dei Dottorandi alle attività seminariali (se non in casi particolari e su base volontaria) e il loro lavoro si svolge in stretta relazione con i tutor e attraverso una serie di confronti con il Collegio dei Docenti. Comunque, poiché l'articolazione dell'offerta formativa NON È RIGIDA, i dottorandi del terzo anno possono frequentare tutti i seminari o i workshop che essi ritengono utili alla loro formazione o al percorso di ricerca.
Modalità di ammissione all'esame finale La presentazione al Collegio dei Docenti dell'avanzamento della proposta di dissertazione da parte dei Dottorandi avviene di norma tra dicembre e gennaio, all’inizio del 3° anno del corso di Dottorato. La tesi è presentata al Collegio dei Docenti attraverso un ppt che viene discusso e difeso dal candidato, eventualmente con il supporto del tutor. Nel mese di dicembre - alla fine quindi del terzo anno – la tesi viene inviata a due valutatori esterni che devono esprimersi sull’ammissione del candidato all’esame per il conseguimento del titolo nella prima sessione dell’anno successivo oppure segnalare l’opportunità di concedere al candidato stesso una proroga per gli approfondimenti che si reputassero necessari (di norma 6 mesi), rinviando la discussione della tesi alla sessione straordinaria
Modalità di svolgimento dell'esame finale Secondo le indicazioni del Regolamento vigente, l’esame finale di fronte alla commissione nazionale si svolge di norma in due sessioni. A seguito delle valutazioni di merito espresse dai due valutatori esterni, i candidati ammessi dal Collegio dei Docenti a sostenere l'esame finale devono inviare almeno un mese prima della data fissata per l’esame copia della loro dissertazione ai membri della Commissione e ne devono depositare una copia cartacea presso la Biblioteca del Dipartimento di Architettura e Progetto oltre che nelle Biblioteche Nazionali di Roma e di Firenze. Rendono inoltre disponibile in versione elettronica la loro dissertazione inserendola in una cartella condivisa da docenti e dottorandi e accessibile dal sito web del Dottorato. L’esame finale prevede una presentazione orale del candidato - di norma attraverso un ppt o un pdf con immagini - che riassume i contenuti della dissertazione. Successivamente il candidato risponde alle domande da parte dei membri della Commissione e in questo contesto opera la "defence" della propria dissertazione.
Momenti di presentazione, di scambio e di discussione dei risultati di ricerca da parte dei dottorandi
Attività formative, non incluse nella didattica programmata di cui ai punti precedenti, di docenti con affiliazione estera e/o di studiosi ed esperti sia italiani che stranieri provenienti da enti di ricerca, aziende e da istituzioni culturali e sociali

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