Nota sul genere progettuale della "città interroga" - prof. Lucio V. Barbera (concluso)


Esercizio progettuale che propone di lavorare sul quartiere dell'Eur immaginandolo nelle condizioni in cui si trovava dopo la guerra, rendendolo il campo di un gioco progettuale di completamento, nei limiti esatti del territorio che ha fatto parte del patrimonio dell'Ente EUR (e oggi della EUR spa). Un gioco progettuale da sperimentare di getto, con libertà di linguaggi, ma sempre con intensità; dopo una breve preparazione, altrettanto intensa. Due punti fermi; il primo riguarda lo spirito con il quale affrontare il progetto o, se meglio si intende, l'ispirazione che deve muoverlo. L'E42 è nata come città della suggestione intellettuale e retorica del sogno fascista (o meglio Piacentiniano), ma nel dopoguerra fu imposta come l’ideale città della soddisfazione della borghesia del dopoguerra e delle sue istituzioni – amministrazione locale, ministeri, grandi società di Stato, Banche e monumenti sportivi alla modernità; una ideale città borghese e statalista, solo apparentemente trasognata. E sarebbe potuta essere, invece, l'imponente testimonianza del dramma storico, allo stesso tempo utopico e impotente, che vive nella città italiana moderna e che emerge nei giganteschi quartieri dell'euforia progettuale, da Corviale al Laurentino 38, dalle Vele di Napoli al Rozzol Melara di Trieste. O avrebbe potuto rappresentare il campo dove sommergere le rovine imperiali della modernità fascista in un paesaggio di realizzata città pasoliniana, esito estremo di un connubio possibile tra il realismo magico d'anteguerra e il neorealismo lirico del dopoguerra, sino al punto di far giocare gli archi del capolavoro di Lapadula con un nuovo paesaggio poetico e plebeo, proprio come gli archi degli acquedotti antichi giocano col paesaggio romanesco dei film di Pasolini, appunto. Il primo punto fermo, dunque è quello di affrontare il progetto carichi di suggestione, la propria, tratta da una riflessione storica ed emozionale sull'EUR e i suoi rapporti con Roma e la sua gente. Un secondo punto fermo deve essere quello di tener presente che l'EUR, nel dopoguerra, rappresentò un'occasione unica in Europa. Roma con l’EUR si trovò ad avere già impiantato lo scheletro di un nuovo “quartiere direzionale moderno” (persino dotato di una linea metropolitana!) prima di Parigi (la realizzazione della Défense a Parigi iniziò con grande lentezza nel 1958, il primo vero grattacielo fu costruito nel 1970, la metropolitana per l'Etoile fu realizzata nel 1974, ma la spinta maggiore venne all'epoca della presidenza Mitterand, negli anni ottanta), prima di Londra (soltanto nel 1981 il Segretario di Stato britannico per l'ambiente, Michael Heseltine, formò la London Docklands Developmente Corporation la cui più appariscente realizzazione è il complesso Centro Direzionale di Canary Wharf); per non parlare delle città tedesche, ancora in pezzi negli anni del dopoguerra. Come sempre l'occasione fu colta a metà, le ambizioni furono misurate su una idea del futuro soddisfatta e pacificata secondo la tipica tendenza italiana a considerare una visione “mediana” e “armonica”, dunque surreale del presente come profezia realizzata. Il seminario di progettazione, da considerare un workshop intensivo, sarà preceduto da una conversazione ricognitiva, non tanto pedantesca, sul progetto d'insieme dell'E42 piacentiniana e sui progetti elaborati per essa.

4 incontri nel periodo 14 settembre / 9 ottobre 2020 (14, 16, 30 Settembre e 9 Ottobre)



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