autunno 2019, Sala del Dottorato, piazza Borghese 9 / 18, 25 novembre, 2, 9, 10 dicembre
Il seminario vuole affrontare il tema della flessibilità in architettura riferito all’idea di distribuzione interna dell’alloggio. Questo tema non verrà circoscritto nella sola dimensione dei principi di organizzazione planimetrica degli interni, ma verrà indagato in relazione alla concezione spaziale globale dell’edificio nuovo. La domanda che ci si pone è se questa relazione sia fondata, se si possa inscrivere questa problematica all’interno del dibattito teorico sui temi dell’architettura. Poiché esiste una domanda di flessibilità (che verrà analizzata), in che modo l’impalcato teorico/tecnico dell’architettura può fornire risposte adeguate? Il rapporto interno/esterno, che si riversa (o no) nella struttura e nell’immagine della strada, della piazza e dei luoghi abitati in generale, viene riesaminato alla luce di un’esigenza di trasformabilità motivata dai cambiamenti che riguardano principalmente il modo in cui si vive nei centri urbani. Il tema necessita di uno studio approfondito di esempi realizzati, e di un’applicazione autografa sull’uso strumentale della pianta e della sezione, dalla quale dovrà emergere una riconsiderazione dell’idea stessa di perimetro, di confine, e dove si può ricercare una sintesi tra modi d’uso consolidati e nuove esigenze. Il tema della flessibilità dell’alloggio dovrà essere affrontato nella consapevolezza delle profonde differenze che vengono elaborate dalle diverse culture sull’idea della casa. Il seminario, articolato in tre lezioni frontali con cadenza bisettimanale (una lezione ogni 15 giorni) e un workshop intensivo di due giorni consecutivi, avrà come esito finale la produzione di uno scritto che testimoni l’approfondimento e l’elaborazione teorica dei materiali esistenti nel panorama internazionale sull’argomento, e di un progetto sperimentale sul tema dell’alloggio flessibile.