LO SPAZIO DI UN ISTANTE. Ricerca spaziale nell’architettura degli allestimenti italiani _ prof. Filippo Lambertucci


Il seminario vuole esplorare, attraverso lo studio delle fonti primarie e la ricostruzione grafica, il patrimonio di una ricerca spaziale che l’architettura italiana ha compiuto, raggiungendo livelli di riconosciuta eccellenza, in un contesto sperimentale favorito dalla temporaneità delle realizzazioni e dal cono d’ombra dell’attenzione critica, incline a una classificazione più marginale degli allestimenti rispetto a un presunto asse maggiore della pratica architettonica. I casi studio si riferiscono ad architetture destinate per vocazione all’esperienza e per natura a scomparire, che perciò sono state tramandate in modo incompleto per la via indiretta di documentazione spesso avara, ripetitiva e talvolta fuorviante, restando per di più impossibile la verifica attraverso la visita. Si tratta infatti di allestimenti e padiglioni per manifestazioni e fiere che, a dispetto delle dimensioni fisiche contenute, o delle limitazioni temporali obbligate, puntano a ragionare intorno a concetti spaziali e a verificarli attraverso l’esperienza del visitatore. L’indagine si applicherà ad uno spettro che comprende esempi molto conosciuti ma tuttavia noti attraverso documentazione parziale, opere meno note di autori noti più nel campo dell’architettura “maggiore”, opere di autori meno noti ma non indifferenti per la ricostruzione di un terreno di sperimentazione ritenuto più libero e meno compromettente, ma che restituisce il quadro di traiettorie dell’architettura italiana di grande vigore e originalità, rimaste per lo più potenziali rispetto ai successivi ed effettivi sviluppi.

PRIMO/SECONDO SEMESTRE_ (3 INCONTRI TRA GIUGNO E LUGLIO + 3 INCONTRI TRA SETTEMBRE E OTTOBRE)

Il seminario propone una struttura articolata in tre momenti:
‐ istruttoria del tema, con lezioni e comunicazioni di inquadramento e posizionamento metodologico
su aspetti compositivi e progettuali peculiari legati ai casi studio, anche con il contributo esterno di
esperti del settore, max 3, tra giugno e luglio
‐ ricerca d’archivio e bibliografica guidata, affidata al dottorando sui materiali originali presso archivi
come il CSAC di Parma, della Triennale di Milano, della Fiera di Milano, o dei singoli architetti, tra
giugno e settembre
‐ attività di ridisegno critico, a partire dalla ricostruzione tridimensionale basata sui documenti e
articolata nella esplorazione dei dispositivi della messa in scena, supportata da 2/3 incontri di revisione discussione tra settembre e ottobre
Il prodotto atteso è un breve testo critico di 5‐6.000 battute e una raccolta di disegni di ricostruzione e di analisi critica attraverso la grafica e didascalie narrative.
I contributi saranno raccolti in fascicoli/volumi per la pubblicazione e quindi finalizzati, nella loro confezione, ad una destinazione editoriale compiuta e una possibile esposizione collettiva.
Si vuole così indirizzare il ricercatore ad un’esperienza completa, seppur contenuta, di istruttoria e indirizzo di un tema di ricerca, la sua verifica su base documentaria da reperire, la restituzione attraverso lo strumento peculiare del disegno.
A titolo esemplificativo i temi di indagine saranno condotti in modo coordinato tra i vari ricercatori intorno a nuclei omogenei, come le diverse edizioni della Triennale, esposizioni nazionali, fiere ed episodi anche molto studiati come la Mostra della Rivoluzione Fascista, ma non sempre ricostruiti e approfonditi sul piano spaziale. Tra i nomi esaminati: Zavanella, Munari, Mari, Castiglioni, Carboni, Fontana, Aulenti, Baldessari, Gregotti, Albini, Scarpa, Viganò, Minoletti, Zanuso...

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