L'ILAUD, INTERNATIONAL LABORATORY OF ARCHITECTURE AND URBAN DESIGN, DAL 1976 A OGGI: SPERIMENTALE, INCLUSIVO, NECESSARIO_ prof. A. Romano


Il seminario ha l’obiettivo di offrire dati e strumenti metodologici finalizzati alla ricerca sul progetto di architettura mediante l’analisi di uno specifico tema di storia dell’architettura contemporanea che attraversa l’intreccio indissolubile tra il progetto di architettura e i diversi piani della società e della cultura.

8, 9, 15 GIUGNO

Nato a Urbino nel 1974 e diretto da Giancarlo De Carlo, l’ILAUD, International Laboratory of Architecture and Urban Design, è un forum internazionale di alcune tra le più prestigiose scuole di architettura europee e americane (e poi, via via, dell’intero panorama mondiale), dove si svolge un’attività permanente di ricerca teorica e di progetto. In un corso residenziale - con sede di carattere itinerante a Urbino, Siena, San Marino, Genova, Venezia - studenti e docenti delle università partecipanti ed esperti elaborano progetti sviluppando principi di teoria e di metodo, nel confronto e nella collaborazione di contesti culturali diversi, per affrontare i problemi dell’architettura con una consapevolezza il più possibile ampia e con una rigorosa coerenza con i loro contenuti.
Aldo van Eyck, Peter Smithson, Charles Moore, Ralph Erskine, Renzo Piano, Gae Aulenti, Donlyn Lyndon, Georges Candilis, Balkrishna Doshi sono alcuni dei docenti progettisti che hanno preso parte ai corsi annuali dell’ILAUD.
Capisaldi della sperimentazione, nel corso degli anni, sono state: la ricerca di approcci nuovi alla disciplina del progetto, tanto alla scala architettonica quanto alla scala urbana e alla dimensione paesaggistica; la creazione di “reti” tra diversi paesi che interconnettano studenti, docenti e università, secondo una formula fino ad allora inedita di confronto orizzontale; la fecondità di un’attenta lettura del territorio; la natura tentativa del progetto.
Fondato quando, nell’ambito dell’attività accademica e della ricerca scientifica, la cultura architettonica si frammentava estremizzando una sola componente alla volta (la sintassi, la tecnica, la rappresentazione, la funzione, ecc.) e lo strappo tra le discipline dell’architettura e dell’urbanistica si mostrava nella scuola veneziana, l’ILAUD - manifestando sin dal nome un pensiero inclusivo - ha mantenuto una visione unitaria che abbraccia insieme recupero e nuova architettura, costruzione e forma, funzione e contesto, città e paesaggio e, soprattutto, architettura e urbanistica.





Attivo ancora oggi, dopo la scomparsa di Giancarlo De Carlo, con la sua proposta di ristabilire una forte interazione tra i progettisti e i luoghi fisici e le comunità in cui operano, e di aprire processi per progettare per il futuro, l’ILAUD può stimolare nuove pratiche e filosofie formative, come nuovi metodi nella prassi progettuale, affrontando i problemi più pressanti dell’architettura contemporanea.

La struttura del seminario prevede tre incontri: durante i primi due si svolgeranno lezioni in aula e dialogo sui temi indicati e nell’ultimo un laboratorio di ricerca su itinerari articolati dai dottorandi, attraverso opere, idee e visioni di architettura e arti visuali.


Riferimenti bibliografici
(le indicazioni bibliografiche saranno ulteriormente integrate e specificate nel corso del seminario)
Ceccarelli, P. (Ed.). (2019). Giancarlo De Carlo and ILAUD. A movable frontier. Milano: Fondazione OAMi.
De Carlo, G. (1977) Report on the first Residential Course. In: 1st Residential Course Urbino 1976. Milano: ILAUD.
De Carlo, G., & Bunčuga, F. (2014) Conversazioni su architettura e libertà. Milano: Eleuthera.
Romano, A. (2001). Giancarlo De Carlo. Lo spazio, realtà del vivere insieme. Torino: Testo e Immagine.
Samassa, F., ed. (2004). Giancarlo De Carlo. Inventario analitico dell’archivio Archivio Progetti Università IUAV di Venezia. Padova: Il Poligrafo.


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