La proposta di Seminario si inquadra in una tradizione di studi sull’architettura e sulla città costiera proposta nell’ambito dell’offerta formativa del Dottorato che data ormai da più di un decennio.
Il Seminario offre ai partecipanti una esperienza di ricerca legata a questioni operative correlate ad un soggetto ampio, capace di dispiegarsi in relazioni con oggetti progettuali specifici, con fonti archivistiche vicine e lontane, con Enti ed Istituzioni partner del Dipartimento.
Questo in un contesto, quello mediterraneo, che rappresenta l’orizzonte più ampio dell’interesse di ricerca istituzionale del Dipartimento e del Dottorato nel loro muovere dal locale (Roma, il suo territorio e i suoi temi) verso l’ambito ampio che mantiene in Roma il suo centro, ma ha come confini i limiti dei territori affacciati sul mare che le appartiene per baricentricità geografica e culturale.
1-8-15-22-29 OTTOBRE
Il seminario concluso nell’anno accademico 2018-2019 ha prodotto uno studio sulle rive del bacino del Danubio, grande corso d’acqua continentale ma allo stesso tempo mediterraneo, con un breve periodo di permanenza dei dottorandi nell’Università partner di Belgrado, e con la possibilità di una esplorazione anche archivistica di prima mano sulle fonti locali messe a disposizione. I risultati, sottoposti a review, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica A&A ArchitetturaAmbiente.
Il seminario 2019-2020 non ha potuto svolgersi a causa delle restrizioni generate dal Covid-19, a dimostrazione dell’importanza essenziale della mobilità in questo particolare tipo di proposta didattica.
Ai soggetti connessi al Mediterraneo, che appartengono all’identità del Dipartimento e del Dottorato, il Seminario affianca un interesse per questioni urbane e architettoniche proprie della contemporaneità nelle sue manifestazioni ubique e generalizzanti.
Nell’ambito del tema della trasformazione delle aree costiere e portuali e della sostenibilità del progetto, il seminario intende esplorare la logica di una città capace di attrezzarsi puntualmente per il risparmio della risorsa territorio, riutilizzando per le nuove funzioni spazi marginali oggetto di trasformazione e valorizzazione e focalizzando la sua attenzione sul forte vincolo imposto dalla presenza della linea di costa a forma urbana e architettura.
Una linea critica ormai consolidata ipotizza una moratoria dell’espansione urbana, sostituita da una applicazione del progetto urbano e di architettura all’esistente, anche per demolizione, ricostruzione, per sostituzione delle sostanze edilizie, e per radicale trasformazione di ruoli e di funzioni. Questo punto di vista si basa sulla semplice constatazione che la città come oggi ormai ovunque si presenta è tutt’altro che un continuo, quanto piuttosto una sorta di groviera dove ai buchi e ai punti molli corrisponde una opportunità di intervento. Opportunità di intervento che, dove la città è inadeguata alle funzioni, agli stili di vita, alle realtà contemporanee, e non è testimonianza di un passato notevole alle spalle (non ogni spiazzo è stato una piazza), conviene siano spese per evitare l’inevitabile consumo di territorio esterno connesso allo sviluppo. E per determinare all’interno un aumento di qualità nella forma e nella sostanza del costruito. Generando sostenibilità nelle cose urbane.
Nelle realtà urbane costiere e portuali, per loro natura costrette dal limite d’acqua esistente, ciò è consuetamente sempre accaduto, sta tutt’ora accadendo e rappresenta la strategia futura di una trasformazione capace di essere allo stesso tempo sviluppo e sostenibilità in una città prevalentemente dedita ai servizi e ai commerci, quindi attenta alle cose che contano.
L’opportunità offerta dal seminario è quella di studiare i termini della sostenibilità della trasformazione, in termini modellistico-progettuali, su un campione rappresentativo della realtà urbana costiera contemporanea, avendo al centro le competenze proprie della disciplina architettonica, senza tuttavia escludere i contributi di delle conoscenze di tipo economico e ingegneristico (marittimo, navale, idraulico) che compongono la complessità interdisciplinare del fenomeno in esame.
Obiettivo operativo del seminario, che sarà condotto in stretta relazione con l’attività di ricerca di LabMed – Laboratorio di ricerca modellistica progettuale per il Mediterraneo (DIAP Sapienza) – diretto da Roberto A. Cherubini, è la messa a punto da parte di ogni partecipante di un ragionamento guidato – debitamente circostanziato e supportato da materiali iconografici e bibliografici – della dimensione di un articolo o di un saggio breve, riguardante un argomento o un caso di studio nell’ambito della problematica in esame. Il seminario si svolgerà nel corso di quattro incontri settimanali più una consegna, utilizzando ampiamente nel lavoro feedback per via telematica.
Cinque monografie di riferimento:
1. CHERUBINI Roberto A. (2007). CSIAA_Docks Reloaded. Roma: Palombi Editori. Volume della collana CSIAA Internazionale diretta da Roberto A. Cherubini. Testo in Italiano/Inglese ISBN: 978-88-6060-073-8.
2. CHERUBINI Roberto A. a cura di (2007) Landmarks/Lakemarks. Roma: Palombi Editori. Volume della collana CSIAA Internazionale diretta da Roberto A. Cherubini. Testo in Italiano/Inglese. ISBN: 978-88-6060-097-4.
3. CHERUBINI Roberto A. (2012) AW_Across waters. Roma: Edizioni Orienta. Testi in Italiano/Inglese. ISBN: 978-88-9646-719-0.
4. CHERUBINI Roberto A., BOTTA A., DJURIC I. (2016) Piazze Galleggianti. Roma: Franco Angeli. Testi in Italiano/Inglese. ISBN: 978-88-917-4419-7.
5. CHERUBINI Roberto A. (2018) Mediterraneo Contemporaneo. Roma: Franco Angeli. ISBN: 978-88-917-7916-8