1a e 2a settimana di giugno 2019, Sala del Dottorato, piazza Borghese 9 / concluso
Alla luce dei fenomeni che investono il pianeta nella sua globalità: il progressivo manifestarsi della crisi ambientale e dei cambiamenti climatici, della sovrappopolazione, degli incontrollabili flussi migratori, della annosa crisi economica e del capitalismo occidentale, dell’esplosione dell’economia asiatica, del ridursi dei combustibili fossili e dei conseguenti conflitti internazionali, degli sviluppi delle tecnologie e delle reti, del problema del consumo di suolo e dell’espansione delle metropoli, del cibo e dello squilibrio dei consumi, della produzione di rifiuti ecc., il seminario propone una riflessione e un confronto collegiale sul futuro dell’architettura e delle figure dell’architetto in una società nella quale i compiti tradizionali del costruire sembrano progressivamente ridursi e perdere di necessità e significato. Una rivoluzione planetaria sta avvenendo sotto i nostri occhi, grandi cambiamenti che non possono non incidere sui paradigmi di una professione che mostra i segni di una crisi ormai strutturale. Quali figure possiamo immaginare per l’architetto di domani? Quali le sue attività e la sua missione? Quali i campi nei quali è necessario operarne il rinnovamento? Dal dopoguerra la storia del mestiere dell’architetto ha visto straordinari mutamenti. Fra l’architetto degli anni Cinquanta e Sessanta e quello degli anni Novanta è già evidentissima una evoluzione fisionomica che conduce oggi a una professione completamente diversa. A partire dalla lettura critica di testi che esaminano dialettiche e tensioni contemporanee, il seminario propone una riflessione “in positivo” che mira a individuare le ragioni di una trasformazione necessaria di una disciplina in transizione e le figure di una professione che cerca di rinnovarsi. Prodotto atteso: Un contributo scritto alla luce dei temi dibattuti e della lettura dei testi della bibliografia di riferimento (22000 battute)