
Martedì 1 aprile ore 15,00
Alcune relazioni tra ricerca archeologica e geomorfologica: le valli del Circo Massimo e di San Vitale a Roma (Maurizio Del Monte, Sapienza Università di Roma – DST)
Vincoli naturali e progettazione architettonica. Il caso del Santuario di Ercole vincitore a Tivoli (Alessandra Ten, Sapienza Università di Roma – DSA)
1 Aprile 2025
Alcune relazioni tra ricerca archeologica e geomorfologica: le valli del Circo Massimo e di San Vitale a Roma
Maurizio Del Monte (Sapienza Università di Roma – DST)
Il territorio di Roma ha ospitato per millenni un centro urbano in continua evoluzione. Una delle particolarità del centro storico consiste nell’essere stato permanentemente abitato nel corso degli ultimi tremila anni, periodo di tempo in cui innumerevoli trasformazioni della superficie topografica hanno modificato profondamente la forma originaria del paesaggio fisico naturale. I segni impressi sul rilievo naturale preesistente sono considerevoli e si sovrappongono gli uni agli altri nello stesso spazio, essendo stati prodotti da molteplici attività umane che hanno agito in tempi diversi.
Saranno presentati alcuni esempi delle innumerevoli modifiche subite dal paesaggio fisico nel tempo, al fine di mostrare quanto profondo sia stato, e sia tuttora, il legame tra le scelte insediative iniziali, l’archeologia e le caratteristiche geomorfologiche naturali del territorio di Roma.
Vincoli naturali e progettazione architettonica. Il caso del Santuario di Ercole vincitore a Tivoli
Alessandra Ten (Sapienza Università di Roma – DSA)
L’ingerenza dell’assetto geormorfologico sulla progettazione e la realizzazione delle architetture antiche trova a Tivoli un limpido esempio nel Santuario di Ercole Vincitore. A dispetto dell’apparente semplicità compositiva costituita dall’accostamento triportico-tempio-teatro, questa straordinaria macrostruttura rappresenta infatti una delle più significative sfide imposte alla progettazione antica dalla configurazione morfologica e geotecnica di un sito del tutto inadeguato alla costruzione inizialmente concepita. La sua realizzazione fu per questo convulsa e punteggiata da ripensamenti e danni riparati in corso d’opera di cui le strutture sopravvissute conservano testimonianza. La lettura e la corretta interpretazione di questi indizi, condotta parallelamente al riesame della documentazione storica riguardante il monumento, apre scenari nuovi alla ricerca sull’evoluzione e sulla cronologia delle tappe fondamentali che portarono alla sua costruzione nelle forme oggi note.