Eventuali maggiori informazioni per le voci sopra elencate
I dottorandi iscritti al primo hanno l'obbligo di frequentare il percorso formativo previsto dal Collegio dei docenti, che comprende:
- uno o più cicli intensivi di lezioni, specificamente pensati per offrire un’adeguata introduzione metodologica e tematica ai principali ambiti disciplinari del Dottorato; le lezioni frontali sono intercalate da discussioni di libri alla presenza dell'autore.
- un corso specificamente rivolto all'apprendimento dell'elaborazione di testi scientifici scritti o presentazioni orali in lingua inglese, svolto da madrelingua o da docente di livello linguistico equivalente.
L'attività formativa ha luogo in presenza dal mese di gennaio al mese di giugno del primo anno, con cadenza bi-settimanale, su due giorni a settimana, solitamente il lunedì e martedì mattina e pomeriggio. Al mercoledì sono di solito riservate le lezioni d'inglese per l'elaborazione di testi scientifici e le discussioni di libri o i seminari.
Per garantire la massima sinergia didattica tra le diverse aree disciplinari presenti nel Dottorato, il Collegio dei docenti discute e individua all’inizio dell’anno accademico uno o più temi-chiave di rilevanza interdisciplinare, attorno ai quali si articolano le singole lezioni dei docenti coinvolti nel percorso formativo. L'offerta didattica mira a presentare i temi-chiave sotto le diverse prospettive metodologiche ed euristiche delle seguenti aree tematiche presenti nel Dottorato: Filosofia politica; Economia dello sviluppo; Storia delle dottrine e delle istituzioni politiche; Scienza politica; Sociologia dei fenomeni politici; Sociologia generale; Sociologia giuridica; Storia delle relazioni internazionali; Storia moderna e contemporanea.
Esempi di temi-chiave dell'offerta didattica degli ultimi cicli di dottorato:
Spazi e tempi della politica, per i dottorandi del XXXV ciclo;
Per i successivi due cicli sono stati attivati due percorsi didattici, entrambi obbligatori, su due principali tematiche:
Emergenza, eccezione, crisi e Le passioni della politica, per i dottorandi del XXXVI ciclo;
Le sfide della politica tra globale e locale e Storia, memoria, responsabilità e diritti per i dottorandi del XXXVII ciclo.
Per i successivi cicli le tematiche trattate sono state:
Pensare il confitto oggi. Guerre e pace, vulnerabilità minacce, per i dottorandi del XXXVIII ciclo;
Uguaglianza e diversità, percorso didattico che segue il ciclo di lezioni a carattere metodologico, per i dottorandi del XXXIX ciclo.
In aggiunta all'offerta didattica del Dottorato e in ragione di particolari esigenze formative o di ricerca, i dottorandi possono concordare con il Collegio dei docenti la frequenza di corsi a carattere istituzionale o specifico tra quelli proposti dal Dipartimento di Scienze Politiche o dall'Ateneo Sapienza oppure da altri Atenei italiani o stranieri. Particolare incoraggiamento sarà dato a cominciare dal primo anno a periodi di formazione/ricerca all'estero, da svolgersi nella seconda metà dell'anno accademico.
Modalità di scelta del soggetto della tesi
Il Collegio dei docenti valuta le proposte di ricerca presentate dai dottorandi in occasione dello svolgimento delle prove concorsuali e affida, tenendo conto del parere dei dottorandi, il compito di affinare i temi e seguire l'attività di ricerca triennale a un docente-tutor, scelto tra i membri del Collegio dei docenti e coadiuvato, se necessario, da altro docente o esperto della materia appartenente ad altri Atenei o istituzioni italiani o esteri, in quest'ultimo caso anche attraverso accordi di co-tutela.
Modalità delle verifiche per l'ammissione all'anno successivo
I risultati del lavoro di ricerca e formazione svolto dai dottorandi sono verificati periodicamente dai docenti-tutor. A fine anno i dottorandi presentano al Collegio dei docenti una relazione scritta circa le attività formative e di ricerca portate a termine. Il Collegio, sentito il parere del/dei docente/i-tutor, ammette o non ammette i dottorandi all'anno successivo di corso.
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