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SEMINARIO - Le ragioni della Ricerca

[19/4/2024] A partire dal 22 aprile, fino al 19 giugno, avrà luogo un ciclo di incontri costituenti il seminario Le ragioni della ricerca.
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Presentazione


Il Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione della Città ha come obiettivo scientifico il progresso degli studi nei differenti ambiti della costruzione dell’architettura e della città nonché la formazione di studiosi che siano in grado di operare nei differenti livelli della ricerca scientifica, dalla elaborazione teorica fino all’applicazione operativa delle conoscenze raggiunte. Esso si caratterizza e si specifica all’interno della scuola in Scienze dell’Architettura di cui fa parte, in quanto raccoglie e riunisce differenti discipline fornendo una formazione di terzo livello articolata dai diversi ambiti disciplinari.



Il rapporto tra architettura e costruzione posto fin dalla fondazione del Dottorato di Ricerca DRACo, nel 2005, è declinato come problema complesso strettamente legato ai temi permanenti e a quelli più urgenti posti dalla cultura architettonica italiana e internazionale. L’attenta osservazione della situazione nazionale e internazionale e le differenti esperienze maturate nel corso dei precedenti cicli hanno delineato gli ambiti principali di studio, identificabili nel rapporto tra architettura e costruzione della città. Nell’epoca in cui la globalizzazione ha ridotto le possibilità delle differenze e ha limitato le declinazioni delle identità locali, si rende necessario continuare a interrogarsi sulle ragioni del costruire in un confronto attivo e critico con la realtà in trasformazione. L’ambito delle ricerche si definisce attraverso i tratti permanenti della cultura architettonica e urbana italiana e i rapporti che questa ha sempre avuto con le altre tradizioni di studi internazionali, in processo continuo di rinnovamento e attualizzazione.L’obbiettivo generale delle ricerche condotte nel Dottorato in Architettura e Costruzione della Città è dunque di mantenere come riferimento la “linea di resistenza” della cultura architettonica del nostro Paese, all’interno della nostra specifica Storia, i cui ambiti di applicazione possono diversificarsi in conseguenza delle più urgenti tematiche che provengono dalle realtà locali e / o internazionali.  In tale contesto operativo il progetto di architettura, espressione sintetica dei differenti saperi che concorrono a definire il Dottorato in Architettura e Costruzione della Città, assume una rilevanza determinante sia per quanto concerne gli strumenti e le tecniche, che per quanto riguarda l’avanzamento del sapere scientifico. Il Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione della Città  si articola in quattro differenti curricula: Composizione architettonica e urbana (A), Estimo e Valutazione (B), Urban Morphology(C), Built Environment (D), il cui obbiettivo formativo è la dotazione di competenze innovative e strumenti avanzati utili alla ricerca nel campo scientifico disciplinare di riferimento. I quattro curricula e i docenti di riferimento operano in maniera interattiva tra loro, all’interno di seminari comuni e condivisi nei quali le singole discipline contribuiscono al miglior raggiungimento degli obbiettivi. Le ricerche affrontano temi relativi alla città, ai contesti e all’architettura,  riformulando in modo innovativo i paradigmi teorico-operativi della realtà costruita, dei tipi edilizi e della forma urbana intesa come aspetto visibile di una struttura in continua trasformazione. L’approfondimento dei temi selezionati e affrontati sarà effettuato in riferimento ad un quadro problematico generale nel quale convergono le emergenze ambientali, le recenti mutazioni urbane, le innovazioni scientifiche e tecniche legate alle più pressanti richieste di sostenibilità nel quadro dei cambiamenti climatici, ma anche il ruolo dei media con i relativi processi di spettacolarizzazione che tanto influiscono sugli orientamenti delle trasformazioni architettoniche e urbane.



In tal senso la comunità scientifica è stabile nei differenti saperi che la identificano, ma è anche aperta e dialogica, interrogandosi sulle potenzialità delle proprie specifiche conoscenze. Le ricerche dunque, si distinguono in teoriche e applicate, in cui alla sperimentazione teorica si affiancano o casi studio, o elaborazioni in cui si assume la reciprocità virtuosa tra modello e applicazione in ambiti reali.



La didattica nel dottorato è organizzata in maniera distinta nei tre anni di corso. 



Il primo anno i dottorandi seguono due seminari: uno teorico e uno progettuale, due cicli di lezioni tenute dai docenti del collegio su tematiche stabilite di anno in anno, infine, lezioni ex cathedra di docenti di altre sedi di ricerca nazionali e internazionali. I dottorandi partecipano a convegni, seminari esterni e call for paper chiedendo la verifica del programma al collegio docenti. Al termine del primo anno è prevista la consegna e la presentazione di elaborati relativi a tutte le attività svolte. Il secondo e il terzo anno sono caratterizzati da report degli stati di avanzamento della ricerca che i dottorandi presentano all’intero collegio docenti: ogni anno sono due/tre, in febbraio, in luglio, in dicembre. Il report di luglio è rivolto anche a stabilire giudizio relativo all’ammissione dei dottorandi all’anno successivo. Continua il loro coinvolgimento in attività di ricerca, workshop, seminari e lezioni. Viene sollecitata e promossa l’attività in altri centri di ricerca in Italia o all’estero con comprovata necessità rispetto ai propri interessi di ricerca. Infine, viene promossa la produzione di pubblicazioni individuali e di gruppo, per favorire la costruzione, da parte di ciascun dottorando, di un adeguato curriculum scientifico.



I dottorandi dovranno indicare, già all’atto della domanda di ammissione, per quale curriculum intendono optare. Il passaggio da un curriculum all'altro nel corso del dottorato non è consentito se non in casi eccezionali e deve essere motivato e approvato, a seguito di motivazioni di carattere scientifico, dal Collegio dei docenti. 




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