Sergio Rigoletto (University of Oregon) - La ricezione americana di Anna Magnani. Questioni di metodo


Notoriamente, William Dieterle ha definito Anna Magnani come “the last of the great shameless emotionalists”. L'osservazione di Dieterle evidenzia il fascino peculiare che la Magnani ha esercitato sulla cultura cinematografica statunitense, basato sia su un’istanza anacronistica attribuita alla sua recitazione, sia al ricorso ad una serie di figurazioni soprannaturali e subumane (come il vulcano, la tempesta, la tigre, l'animale...). Attingendo da riviste statunitense e dai materiali pubblicitari rilasciati tra il 1945 e il 1955, questo seminario mira dunque ad esaminare l’evoluzione dell'immagine divistica di Anna Magnani negli Stati Uniti, concentrandosi su come sia apparsa negli anni precedenti al suo primo film hollywoodiano, The Rose Tattoo (1955), e su come si sia evoluta grazie alla Paramount in occasione del suo debutto a stelle e strisce.

14/03/2019 ore 15 - Aula A, Via dei Volsci 122 Roma

In un primo momento, il seminario si pone lo scopo di indagare le connotazioni etniche dell’immagine divistica di Anna Magnani negli Stati Uniti, soffermandosi soprattutto sui ripetuti riferimenti alla sua elevata emotività recitativa (ovvero, quella che un commentatore definisce la sua "frightening energy”). In seguito, la lezione mira anche a rilegge tali connotazioni etniche – e il processo di "addomesticamento" del corpo di Magnani in The Rose Tattoo e Wild is The Wind (1957) – alla luce delle tensioni proprie ad un processo di assimilazione del corpo italo-americano specifico della Hollywood degli anni Cinquanta.

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