L’obiettivo del seminario è di fornire – mediante la comparazione e il montaggio di concetti e strategie progettuali delle arti visive e performative e dell’architettura contemporanee – un apparato teorico-metodologico utile ad esplorare in corpore vivo il tema dei rapporti fra corpo e spazio, nell’ambito di esperienze di installazione artistica, arte ambientale, digital exhibit e digital stage, oppure di progetto ed allestimento dello spazio architettonico d’interni.
In questa prospettiva di studio risulta cruciale l’apporto di tutti quegli artisti moderni e contemporanei che hanno assunto la dimensione corporea come riferimento e misura dello spazio architettonico e come strumento performativo per tale percezione. Si analizzeranno in particolare gli apporti in tal senso di alcune ricerche dell’arte contemporanea in funzione immersiva e performativa, comparate con l’attenzione alla dimensione spaziale e corporea di esperienze sviluppate da alcuni architetti contemporanei nel campo della scenografia e dell’interior design.
SECONDO SEMESTRE_ SETTEMBRE (DALL'11 AL 17 o in due tranche nelle settimane dell'11 e del 18 (7 INCONTRI in tutto)
Il seminario si avvale di una prima sperimentazione del tema svolta dai proponenti in un analogo seminario dal titolo Lo spazio del corpo – Il corpo dello spazio, a cura dello scrivente, tenutosi all’Iuav nel luglio 2022, e dei relativi materiali (cfr. http://www.iuav.it/Didattica1/workshop-e/2022/Lo-spazio-/index.htm).
Accanto a un ciclo di lezioni-dibattito, con contributi di confronto interdisciplinare su tali temi, il seminario sfocerà in un esercizio sperimentale multimediale (condotto tramite workshop) da allestirsi alla fine in un determinato spazio espositivo, che indaghi sperimentalmente i caratteri relazionali fra corpi e spazi attraverso il progetto di installazioni fisiche o virtuali, in particolare attraverso l’utilizzo di tecniche digitali e di video-art.
Partendo dal mutuo plasmarsi di corpo e spazio, l’esperimento mira a stimolare una riflessione su quanto e come lo spazio architettonico dipenda da un sé corporeo e, in parallelo, tenta di valutare in che misura la capacità dell’architettura di incidere sul corpo e le sue percezioni possa generare nuove aperture in ambito esperienziale.
Il workshop mira, perciò, a sperimentare pratiche di misurazione e comprensione dello spazio sollecitando l’uso di strumenti innovativi offerti dal mondo digitale e multimediale che possano essere d’ausilio sia per la fase esplorativa che per l’attività di allestimento dei risultati delle esplorazioni progettuali.
Le comunicazioni analizzeranno alcune esperienze dell’arte performativa e teatrale nel loro rapporto con gli spazi architettonici che le ospitano:
- per es. le esperienze di Bruce Nauman in relazione agli spazi espositivi di Tadao Ando a Venezia o le esperienze di Virgilio Sieni in relazione agli spazi di Rem Koolhaas a Milano;
- la comparazione recentemente proposta da Luca Massimo Barbero fra l’opera di Lucio Fontana e Antony Gormley e gli spazi progettati da Carlo Scarpa al Negozio Olivetti di Venezia;
- esperienze storiche di interior design, scenografia e arte ambientale della tradizione italiana;
- una serie di esperienze dell’arte contemporanea spagnola nei medesimi campi, analizzate dai ricercatori del
gruppo Digitalstage dell’Università di Valladolid;
- la sperimentazione degli strumenti del Digital Exhibit proposta dal master omonimo diretto da Cristina Barbiani
all’Iuav di Venezia.
Il workshop finale sarà coordinato da Juan Carlos Quindós, con la collaborazione di Valentina Rizzi. Si valuterà la possibilità di affiancare operativamente ai dottorandi alcuni studenti di arti visive dell’Iuav di Venezia e dell’Universidad de Valladolid.
Il seminario-workshop sarà ospitato dall’Accademia di Spagna in Roma, continuando la collaborazione già intrapresa con successo negli scorsi anni. Al termine sarà allestita una installazione-mostra multimediale dei risultati ottenuti.
Si propone di svilupparlo durante una intera settimana (oppure in due fasi in due distinte settimane) nel mese di settembre 2023. L’ipotesi-base prevede una settimana continuativa da lunedì 11 settembre a domenica 17 settembre (o, in alternativa, in due tranche di tre giorni ciascuna nelle due settimane che iniziano l’11 e il 18 settembre rispettivamente). La decisione finale al riguardo sarà presa in base alle disponibilità degli spazi dell’Accademia di Spagna e alla non-sovrapposizione con altri seminari del dottorato.