Lezione seminariale a cura di Claudio Passera
07/06/2022 ore 15, Aula E Vetreria Sciarra
Nel Secondo Quattrocento, prima del definirsi degli equilibri diplomatici che portarono alla nascita degli stati regionali, i signori italiani, bisognosi di strategie di promozione della propria immagine pubblica, fecero delle loro feste nuziali un potente strumento di comunicazione politica. Le cerimonie, gli apparati decorativi urbani e gli spettacoli in onore degli sposi ebbero, infatti, il compito di rendere esplicite le alleanze tra i principati e di esprimere visivamente il potere dei governanti sulle loro capitali. Tale obiettivo richiedeva sovente l’ingaggio di artisti, musici e maestranze artigiane che della progettazione dei festeggiamenti avevano fatto un personale punto di forza professionale, tanto da essere contesi dalle corti dal gusto teatrale più aggiornato e da permettere, grazie ai loro spostamenti, la circolazione di saperi e forme diverse dello spettacolo.
Documenti di tipologia differente attestano la varietà delle celebrazioni organizzate: testimonianze iconografiche, diari privati, cronache cittadine, lettere di ambasciatori e aristocratici invitati, scritti encomiastici commissionati dai coniugi o offerti da letterati in cerca di notorietà.
Concentrandosi su alcuni episodi esemplificativi dell’ampia cultura festiva italiana quattrocentesca, questa comunicazione illustrerà come il confronto tra le fonti storiche sugli sposalizi aristocratici ospitati a Roma durante i pontificati di Sisto IV e Alessandro VI aiuti tanto a ricostruire la morfologia degli eventi cerimoniali, quanto a identificare gli artisti coinvolti nel loro allestimento e a comprendere il significato politico delle feste e dei loro spettacoli. Grazie alle testimonianze dei cronisti, si capirà così perché in quei festeggiamenti si inscenarono Sacre Rappresentazioni fiorentine e recite plautine, le quali arricchirono il panorama performativo dell’Urbe, ma che solo se confrontate con le prassi di allestimento fiorentine e ferraresi coeve di questi due generi teatrali possono essere studiate come espressione di una specifica cultura romana del teatro rinascimentale.
Questo intervento mira, dunque, a proporre una metodologia di reperimento, studio e critica delle possibili fonti impiegabili per indagini riguardanti lo spettacolo del Rinascimento, tema ancora bisognoso di ricerche e approfondimenti che dettaglieranno il quadro della geografia e della storia della tradizione teatrale italiana delle origini.
Nota biografica
Claudio Passera ha conseguito la laurea magistrale in Filologia Moderna presso l’Università Cattolica di Milano nel 2012 e, nel 2019, il dottorato in Storia delle arti e dello spettacolo all’Università degli Studi di Firenze. Nello stesso anno ha beneficiato di una borsa di studio dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Dal settembre 2019 collabora al progetto La città del duca. La politica delle immagini nella Milano sforzesca, promosso dal Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano. Nel periodo 2020-2021 è stato assegnista di ricerca presso la Fondazione Fratelli Confalonieri di Milano per il progetto Lo spettacolo della biblioteca: committenza libraria e rappresentazione del potere. Grazie al Premio Ricerca Città di Firenze 2019 ha pubblicato il volume “In questo picolo libretto”. Descrizioni di feste e di spettacoli per le nozze dei signori italiani del Rinascimento, Firenze, Florence University Press, 2020. È attualmente cultore della materia per l’insegnamento di Storia del teatro medievale e rinascimentale presso l’Università Cattolica di Milano.