Eventuali maggiori informazioni piano form. 1°a |
Il piano formativo per il primo anno prevede la frequenza obbligatoria di 40 ore di attività seminariale, così composte.
- seminario interdisciplinare, totale ore 24
- seminario dottorandi, 24 ore
- seminario di metodo: 8 ore
- RDR Lab3: Laboratorio di Risorse Digitali per la Ricerca 12 ore
- seminario avanzato: il numero delle ore previste è definito dai gruppi di lavoro composti da dottorandi del primo e secondo anno, che organizzando le attività.
La partecipazione al seminario dottorandi è obbligatoria, così come la frequenza ad almeno il 75% delle lezioni del seminario interdisciplinare e la partecipazione al seminario di metodo.
In questo quadro, il collegio si riserva la possibilità di approvare attività formative e di ricerca proposte autonomanente.
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Modalità di scelta dell'argomento della tesi: |
Il soggetto della tesi sarà scelto all'inizio del primo anno e dovrà riguardare un problema di ricerca (d’archivio, bibliografica, sul terreno, o altro) concordato con i due tutor (uno interno al collegio e uno esterno a Sapienza) e approvato dal Collegio dei docenti. L’argomento dovrà formare oggetto di specifico seminario. I dottorandi dovranno infatti presentare l’argomento sotto forma di progetto di ricerca, per cui dovranno esporre analiticamente obiettivi (generale e specifici), metodi (di investigazione e di analisi delle informazioni), stato dell’arte (con bibliografia ragionata), nonché risultati e prodotti previsti, inserendo anche elementi per la definizione degli indicatori di valutazione.
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Modalità delle verifiche per l'ammissione all'anno successivo |
L'ammissione al secondo anno richiede che il dottorando presenti:
1. Un rapporto sull’attività didattica;
2. Una relazione comprendente un confronto critico con la letteratura sull'oggetto di ricerca e un indice ragionato e argomentato della ricerca;
3. Eventuali pubblicazioni.
Tali documenti sono inviati ai due tutor (uno interno al collegio e uno esterno a Sapienza), che redigono una valutazione scritta sulla relazione del dottorando al punto 2, esprimendo il loro parere sull'ammissione al secondo anno. I rapporti dei due tutor sono poi messi a conoscenza di tutto il collegio dei docenti, per il consiglio del dottorato nel quale sono discussi e decisi i passaggi di anno. Il Collegio dei docenti valuterà tale passaggio sulla base delle relazioni dei tutor, nonché sulla base del lavoro dei dottorandi (pubblicazioni, papers, seminari, rapporti di ricerca). Dovranno essere valutati: congruità del lavoro con gli ambiti scientifici interessati; completezza della formazione scientifica; capacità di originalità e di innovazione; quantità e qualità dei prodotti.
La richiesta di una relazione scritta sul lavoro di ricerca ha come obiettivo quello di portare il dottorando a maturare una impostazione consapevole e ragionata del suo lavoro di ricerca alla fine del primo anno, in maniera da poter organizzare il piano di lavoro per approdare alla redazione finale della tesi nei tempi previsti.
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Momenti di presentazione, di scambio e di discussione dei risultati di ricerca da parte dei dottorandi |
Le principali occasioni di scambio e discussione sui risultati della ricerca sono costituite dal seminario dottorandi, che si svolge in settembre, a conclusione dell'anno di ricerca, nel quale i dottorandi presentano un elaborato scritto a un discussant da loro scelto che in pubblico ne discute. I dottorandi hanno qui l'occasione di avere una discussione di merito con il discussant e con il pubblico specificamente dedicata ai risultati della propria ricerca.
Una seconda occasione di scambio e discussione è rappresentata dal seminario avanzato la cui organizzazione è in capo ai dottorandi del prim oe del secondo anno di tutti i curriccula, divisti in gruppi di lavoro, con il supporto di alcuni docenti. Ai dottorandi è attribuita la fase progettuale e organizzativa del seminario ed è richiesta altresì una partecipazione diretta, questo per incentivare in maniera concreta lo scambio e il confronto
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Attività formative, non incluse nella didattica programmata di cui ai punti precedenti, di docenti con affiliazione estera e/o di studiosi ed esperti sia italiani che stranieri provenienti da enti di ricerca, aziende e da istituzioni culturali e sociali |
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