21 novembre 2024
a cura di Ruggero Lenci
Aula Magna, Facoltà di Architettura
Piazza Borghese, 9 - Roma
ore 15.00
Bruno Queysanne, con la storia del Duomo di Pienza ci presenta il superbo ossimoro dell'instabilità durevole, messa in pratica da Bernardo Rossellino. L’instabilità, che dovrebbe essere causa di una rovina dell'edificio, si trova ad accompagnare e quindi permettere la sua durata.
La ratio firmitatis di Vitruvio non indica pertanto un valore in sé, ma una condizione al servizio della durata nel tempo. Ecco perché la traduzione di firmitas per durability nella traduzione del 1914 del trattato vitruviano è per Morgan una scelta luminosa che anticipa in gran parte la nozione contemporanea di durevole, che alcuni traducono con sustainable.
Bruno Queysanne, decostruendo ogni concetto di solidità assoluta, e quindi ogni supposta garanzia di durata infinita, arriva a sostenere che la fragilità e gli assestamenti del Duomo di Pienza, lungi dall’essere il fallimento della sua costruzione, sarebbero al contrario la chiara manifestazione che la condizione architettonica è destinata, se non condannata, a una stabilità relativa: o piuttosto a un’instabilità durevole.