La senatrice Liliana Segre riceve il Dottorato honoris causa in Storia dell'Europa alla presenza del Presidente della Repubblica
Il Dottorato di ricerca in Storia e culture dell’Europa continua la tradizione del dottorato in Storia dell’Europa, di cui costituisce la continuazione pur nel rinnovamento del nome e nella revisione del progetto e degli obiettivi formativi. Il progetto iniziale del Dottorato, infatti, si è evoluto nel tempo, sia in conseguenza delle nuove disposizioni dipartimentali, sia delle sfide della conoscenza, sia per l’allargamento fortemente interdisciplinare del collegio e la conseguente diversificazione dei progetti di ricerca dei dottorandi. L’indicazione nel titolo del plurale “culture” vuole far riferimento alla genesi complessa dei processi storici che si intersecano nell’alveo fondativo della dimensione europea, alla presenza di una varietà di visioni politiche, economiche, sociali, culturali e religiose che costituiscono la ricchezza dell’Europa plurale di oggi e il retaggio antico del continente, nelle sue interazioni a livello globale.
Il Dottorato di ricerca si propone dunque di contribuire alla formazione di studiosi in grado di analizzare e approfondire le origini dell’idea d’Europa, il pluralismo e la varietà delle culture europee, la costruzione e le attività dell’Unione europea nella interazione tra gli Stati, la proiezione e interazione culturale e politica al di là del continente, alla luce dei più accreditati risultati e approcci scientifici.
Il Dottorato ha come obiettivo lo studio dei processi essenziali di formazione dello spazio politico e culturale nell’Europa dell’età moderna e contemporanea, a partire dall’ idea stessa di Europa (dagli studi classici di Chabod e di Saitta alle suggestioni più recenti di Pagden) al dibattito sulla pluralità di storie e memorie, dalle nuove sensibilità indotte dai processi di unificazione europea alle riflessioni sull’influenza determinante delle altre culture mondiali nel territorio europeo. In particolare, sul piano politico ed economico, si propone di indagare forme e metodi della costruzione di una identità europea fondata sulla valorizzazione delle differenze di etnia, genere, lingua, religione, opinioni politiche, nazionalità, classe sociale, educazione, nascita, abilità, in sintonia con i temi dell’Agenda 2030.
In una prospettiva diacronica di lunga durata e in un’ottica di interazione continua tra tradizione e innovazione, temi quali l’incontro, il riconoscimento, i conflitti, la pacificazione tra diversità culturali e sociali costituiscono un asse centrale della formazione.
Sono di interesse nel percorso dottorale temi trasversali che connettono prospettive storiche, politiche, economiche e culturali alla luce delle sfide sociali (parità, sostenibilità, educazione, salute, informazione) e che caratterizzano l’identità e la vita dei cittadini europei in quanto parte di una istituzione. A tal fine, durante il corso sono sviluppati criticamente i temi delle identità nazionali e dei conseguenti problemi di integrazione socio-culturale tra popoli, culture, religioni, tradizioni e Stati, e gli aspetti legati alla dimensione dello sviluppo sociale ed economico, ai livelli di alfabetizzazione, ai processi di inclusione.
Il dottorato è aperto alle ricerche sulle relazioni tra il continente europeo e il mondo mediterraneo e a tematiche quali il rapporto tra il Nord e il Sud del mondo, i processi di integrazione sovranazionale e regionale, le dinamiche tra l’Europa e il Medio Oriente, le culture eurasiatiche.
Il campo di studio dell’Europa e del Mediterraneo si configura come un osservatorio privilegiato sulle tendenze transnazionali della ricerca e sull’uso pubblico della storia nel mondo globalizzato.
In conformità al patrimonio culturale acquisito, i dottorandi analizzano i dati offerti dalle fonti primarie oggetto della loro personale ricerca in rapporto ai mutevoli scenari della politica internazionale, moderna e contemporanea, indirizzati da seminari e lezioni che, nella loro prospettiva aperta, aiutano a cogliere la complessità (grazie al sostegno dell’analisi sociologica, antropologica, filosofico-politica) e a sviluppare chiavi di lettura adeguate.
Il Dottorato prevede al suo interno delle aree di interesse tematico differenziate, che privilegiano specifici percorsi di ricerca (area storica, area storico-internazionale, area di storia economica, area antropologico-sociologica e storico-religiosa) secondo un criterio di interdisciplinarietà e di superamento della dimensione locale, per assumere in chiave comparativa una prospettiva ampia e sovranazionale delle questioni fatte oggetto di ricerca.
I dottorandi, oltre a svolgere la loro attività di ricerca presso archivi, biblioteche, istituzioni, enti e industrie e a utilizzare gli strumenti delle scienze sociali (dalle interviste, al lavoro sul campo) sono tenuti a frequentare le lezioni previste dal Collegio e le molte occasioni di incontro - tavole rotonde, seminari, dibattiti - al fine di arricchire il loro cursus studiorum per l’approfondimento dei processi culturali. In tale direzione va la scelta di integrare il corso con la collaborazione di docenti italiani e stranieri che possano dare il loro contributo di specialisti e ampliare il confronto con le storiografie internazionali.
I dottorandi sono coinvolti in verifiche periodiche in cui vengono valutate costanza e qualità del lavoro in corso. Tali verifiche incoraggiano e perseguono il confronto lungo il percorso scelto dai singoli allievi attraverso la discussione, l’analisi critica, l’interazione sia su temi di storia europea di lungo periodo sia su realtà storico-geografiche che richiedono il ricorso a strumenti e analisi storiografiche interdisciplinari. Il rapporto con il tutor che guida e segue la ricerca è costante e può essere di volta in volta modulato su specifiche esigenze, integrandolo con l'apporto di specialisti italiani e stranieri. Nello spirito degli obiettivi qui descritti sono incoraggiate le cotutele internazionali e l’individuazione di partnership internazionali, a partire da quelle in essere.
In continuità con il Dottorato in Storia dell’Europa, è riprodotta l’immagine del conferimento del titolo honoris causa alla Senatrice Liliana Segre. Specifico spazio progettuale verrà dato a iniziative didattiche e scientifiche sulla memoria e, in particolare, sui temi dell’antisemitismo e del contrasto al pregiudizio e alla violenza.