Procedure didattiche - ciclo 40

Primo anno

Subito dopo l’immatricolazione, ai dottorandi viene richiesto di presentare un piano di studi contenente il curriculum prescelto, le attività formative e di ricerca previste durante l’anno e un possibile supervisore (tipicamente, curriculum e supervisore sono proposti dal dottorando stesso; altrimenti il coordinatore e i referenti dei curricula supportano il dottorando nella loro individuazione). Piano, curriculum e supervisore devono comunque essere approvati dal Collegio, che può modificarli. A ogni neo-dottorando è richiesto di frequentare, in relazione al suo curriculum e agli interessi di ricerca, almeno due corsi (con una indicazione a seguire tre corsi) tra quelli indicati su "Corsi 2024/2025". Al termine di ciascun corso i dottorandi devono sostenere una verifica con il docente. I seminari e i minicorsi sono svolti generalmente da docenti di altre istituzioni o enti; ai dottorandi è richiesto di seguire i seminari e i minicorsi di pertinenza del loro curriculum. Il Collegio può autorizzare piani di studio che deviino giustificatamente da quanto sopra o che prevedano corsi diversi da quelli proposti dal Dottorato stesso (ad esempio corsi di esperti italiani e stranieri in visita presso Sapienza, corsi di altri dottorati o di master o di scuole di alta qualificazione). Il Collegio può riconoscere l'equivalenza di esperienze formative svolte presso università o istituti di ricerca, anche all'estero.

Oltre alle attività formative, i dottorandi devono svolgere attività quotidiana di ricerca, studio personale e, ove previsto, laboratorio.

Al termine del primo anno a ciascun dottorando viene richiesto di presentare al Collegio una relazione sulle attività di studio e ricerca svolte, contenente anche un progetto schematico di ricerca che condurrà alla stesura della tesi. I contenuti del progetto devono rientrare nelle tematiche previste dal Dottorato. Il Collegio (che può chiedere dettagli e/o integrazioni e/o inviare a un valutatore esterno per un parere) valuta la relazione e il parere del supervisore e delibera sull'ammissione all'anno successivo tenendo conto del report, del parere del supervisore, dall'avanzamento della ricerca e dall'adempimento degli suddetti obblighi.
 
I dottorandi sono incentivati a svolgere un periodo di formazione e ricerca di almeno tre mesi presso enti di ricerca esteri.
 
I dottorandi possono svolgere una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa, la quale non deve in ogni caso compromettere l’attività di formazione e di ricerca. Tale attività deve essere autorizzata dal Coordinatore e comunque entro i limiti previsti dal vigente regolamento Dottorati Sapienza.

Secondo anno 

Subito dopo l’ammissione al secondo anno, ai dottorandi verrà chiesto di presentare un piano di studi contenente le attività formative e di ricerca previste durante l’anno. Il piano deve essere approvato dal Collegio, che può modificarlo. A ogni dottorando è richiesto di frequentare, in relazione al suo curriculum e al progetto della tesi, almeno un corso tra quelli elencati su "Corsi 2025/2026". Al termine di ciascun corso i dottorandi devono sostenere una verifica con il docente. I seminari e i minicorsi sono svolti generalmente da docenti di altre istituzioni o enti; ai dottorandi è richiesto di seguire i seminari e i minicorsi di pertinenza del loro curriculum. Il Collegio può autorizzare piani di studio che deviino giustificatamente da quanto sopra o che prevedano corsi diversi da quelli proposti dal Dottorato stesso (ad esempio corsi di esperti italiani e stranieri in visita presso Sapienza, corsi di altri dottorati o di master o di scuole di alta qualificazione). Il Collegio può riconoscere l'equivalenza di esperienze formative svolte presso università o istituti di ricerca, anche all'estero.

Oltre alle attività formative, i dottorandi svolgono attività quotidiana di ricerca, studio personale e, ove previsto, laboratorio.

Al termine del secondo anno a ciascun dottorando verrà richiesto di presentare al Collegio una relazione sull'attività di studio e di ricerca svolta durante l'anno, inclusiva dello stato di avanzamento del progetto di ricerca. Il Collegio (che può chiedere dettagli e/o integrazioni e/o inviare a un valutatore esterno per un parere) valuta la relazione e il parere del supervisore e delibera sull'ammissione all'anno successivo in dipendenza della relazione, del parere del supervisore, dell'avanzamento della ricerca e dell'adempimento dei suddetti obblighi.
 
I dottorandi sono incentivati a svolgere un periodo di formazione e ricerca dialmeno tre mesi presso enti di ricerca esteri.
 
I dottorandi possono svolgere una limitata attività didattica sussidiaria o integrativa, la quale non deve in ogni caso compromettere l’attività di formazione e di ricerca, presso i Dipartimenti di riferimento del Dottorato, presso altri Dipartimenti dell’Università "LaSapienza" o presso Dipartimenti delle altre Università di Roma. Tale attività deve essere autorizzata dal Coordinatore e comunque entro i limiti previsti dal vigente regolamento Dottorati Sapienza.

Terzo anno

Salvo il recupero di eventuali debiti formativi. Il terzo anno viene dedicato a completamento e stesura della tesi. Ai dottorandi è richiesto di seguire i seminari e iminicorsi di pertinenza del loro curriculum. 

Per le procedure di tesi si veda la sezione dedicata.

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