28 febbraio
di Juan Antonio Espinosa Martìn
mer, 28 febbraio, 09:30 – 13:30
Sala degli affreschi al Chiostro, Facoltà di Ingegneria - Sapienza
via Eudossiana 18, Roma
Questa conferenza affronta il rapporto tra architettura e patrimonio attraverso la letteratura contemporanea. Partendo dall'opera dello scrittore austriaco Thomas Bernhard (1931-89), vengono proposti tre modi di guardare al patrimonio architettonico: architettura come testimonianza ed eredità, architettura come monumento e desiderio di posterità, letteratura come memoria dell’architettura. L’uso letterario dell’architettura viene rivendicato come forma di conoscenza per la nostra disciplina, dagli aspetti riguardanti la città o il paesaggio, alla casa, ai modi di abitare o all’utente.
Juan Antonio Espinosa Martín (Malaga, 1980) è architetto e dottore di ricerca presso l'Università di Siviglia. Ha conseguito il Master in ‘Progettazione architettonica per il recupero dell’edilizia e degli spazi pubblici’ dell’Università ‘Sapienza’ di Roma (2010). È professore di Interior Design presso la ‘Escuela de Arte de San Telmo’ a Málaga ed ha progettato e realizzato diversi edifici residenziali in Andalusia. Autore di numerosi articoli e memorie in convegni, ha ricevuto premi e riconoscimenti scientifici per i suoi lavori: per la tesi di dottorato, premiata con menzione d’onore al IV Premio IUACC alla Migliore Tesi di Dottorato in ‘Architettura e Scienze della Costruzione’ e come autore del libro ‘Arquitectura y enfermedad en la obra de Thomas Bernhard’ (2017), finalista alla XIV Biennale Spagnola di Architettura e Urbanismo (2018) e Premio FAD di Pensiero e Critica nel 2019. Attualmente sta lavorando al suo secondo libro 'Architetture egoiste', esito del lavoro di ricerca condotto durante il suo recente soggiorno presso l'Accademia Reale di Spagna a Roma.
organizzato da: prof.ssa Tiziana Ferrante, prof.ssa Emilia Garda
proposta del tema: PhD student Teresa Casale