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GIORNATA STUDI | La città in trasformazione

[4/5/2025] Giornata Studi DRACO 2025

Venerdì 9 maggio 2025 - ore 9.00
Aula Magna - Via A. Gramsci 53

La città in trasformazione
La giornata di studi annuale del Dottorato in Architettura e Costruzione della Città 2025 ha per titolo La città in trasformazione. Lectures di ospiti esterni (Uwe Schröder, Carlo Moccia, Sandra Gizdulich, Lucio V. Barbera, Franco Purini e Giuseppe Strappa) e a seguire gli interventi dei membri del Collegio Docenti.
Gli interventi ruotano attorno a tre questioni emergenti: la costruzione della forma urbana come problema permanente dell’architettura e la sua manifestazione nelle parti di città periferica e marginale; la città come ecosistema in termini avanzati e plurali che portano a contaminarsi i saperi e le competenze; la città storica come ambito deduttivo di principi e regole ma, anche, di trasformazione per arginare la sempre più sfrenata musealizzazione e turisticizzazione dei centri storici, guardando alle rinnovate necessità dell’abitare.
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Presentazione

Il Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione della Città ha come obiettivo scientiico il progresso degli studi nei diversi ambiti della costruzione dell'architettura e della città nonché la formazione di studi che siano in grado di operare nei diversi livelli della ricerca scientiica, dall'elaborazione teorica ino all'applicazione operativa delle conoscenze raggiunte. Esso si caratterizza e si speciica all'interno della scuola in Scienze dell'Architettura di cui fa parte, in quanto raccoglie e selezione diverse discipline fornendo una formazione di terzo livello articolata dai diversi ambiti disciplinari.


Il rapporto tra architettura e costruzione posto fin dalla fondazione del Dottorato di Ricerca DRACo, nel 2005, è declinato come problema complesso strettamente legato ai temi permanenti e a quelli più urgenti posti dalla cultura architettonica italiana e internazionale. L'attenta osservazione della situazione nazionale e internazionale e le diverse esperienze maturate nel corso dei precedenti cicli hanno delineato gli ambiti principali di studio, identificabili nel rapporto tra architettura e costruzione della città. Nell'epoca in cui la globalizzazione ha ridotto le possibilità delle differenze e ha limitato le declinazioni delle identità locali, si rende necessario continuare a interrogarsi sulle ragioni del costruire in un confronto attivo e critico con la realtà in trasformazione. L'ambito delle ricerche si definisce attraverso i tratti permanenti della cultura architettonica e urbana italiana e i rapporti che questa ha sempre avuto con le altre tradizioni di studi internazionali, in un processo continuo di rinnovamento e attualizzazione. L'obbiettivo generale delle ricerche condotte nel Dottorato in Architettura e Costruzione della Città è dunque di mantenere come riferimento la "linea di resistenza" della cultura architettonica del nostro Paese, all'interno della nostra specifica Storia, i cui ambiti di applicazione possono diversificarsi in conseguenza delle più urgenti tematiche che provengono dalle realtà locali e/o internazionali. In tale contesto operativo il progetto di architettura, espressione sintetica dei diversi saperi che concorrono a definire il Dottorato in Architettura e Costruzione della Città, assume una rilevanza determinante sia per quanto concerne gli strumenti e le tecniche, che per quanto riguarda l'avanzamento del sapere scientifico. Il Dottorato di Ricerca in Architettura e Costruzione della Città si articola in tre diversi curricula: Architettura e Costruzione (A), Architettura e Città (B), Estimo e Valutazione (C), il cui obbiettivo formativo è la dotazione di competenze innovative e strumenti avanzati utili alla ricerca nei campi scientifici disciplinari di riferimento. I tre curricula e i docenti di riferimento lavorano in maniera interattiva tra loro, all'interno di seminari comuni e condivisi nei quali le singole discipline contribuiscono al miglior raggiungimento degli obbiettivi. Le ricerche affrontano temi relativi alla città, ai contesti e all'architettura, riformulando in modo innovativo i paradigmi teorico-operativi della realtà costruita, dei tipi edilizi e della forma urbana intesa come aspetto visibile di una struttura in continua trasformazione. L'approfondimento dei temi selezionati e affrontati sarà effettuato in riferimento ad un quadro problematico generale nel quale convergono le emergenze ambientali, le recenti mutazioni urbane, le innovazioni scientifiche e tecniche legate alle più pressanti richieste di sostenibilità nel quadro dei cambiamenti climatici, ma anche il ruolo dei media con i relativi processi di spettacolarizzazione che tanto influenzano gli orientamenti delle trasformazioni architettoniche e urbane. Attualmente i settori scientifici che collaborano all'interno dei curricula sono i seguenti: CEAR-09/A; CEAR-09/C; CEAR-03/C; CEAR-08/B; CEAR-08/C; CEAR-11/B; CEAR-12/B. Questa composizione è rivolta da un lato a fornire competenze plurali; dall'altro a operare un dialogo orientato al rinnovamento dei singoli saperi attraverso un procedimento dialettico costruttivo e proiettivo.

In tal senso la comunità scientifica è stabile nei diversi saperi che la identificano - i settori disciplinari di afferenza del collegio con differenti proporzioni sono: CEAR-09/A; CEAR-09/C della composizione e degli interni; CEAR-03/C dell'estimo, questi due settori sono i settori che hanno fondato il dottorato; ma è anche aperta e dialogica, si aggiungono nel tempo CEAR-08/B; CEAR-08/C; CEAR-11/B; CEAR-12/B; che rinnovano il dibattito sulle potenzialità delle proprie specifiche conoscenze. Le ricerche dunque, si distinguono in teoriche e applicate, in cui alla sperimentazione teorica si affiancano casi studio, o elaborazioni in cui si assume la reciprocità virtuosa tra modello e applicazione in ambiti reali.


La didattica nel dottorato è organizzata in maniera distinta nei tre anni di corso e si concentra in tre momenti di didattica intensiva durante l'anno, che si aggiungono ai corsi del primo e secondo anno.

Il primo anno i dottorandi seguono due seminari: uno teorico e uno progettuale, due cicli di lezioni tenute dai docenti del collegio su tematiche stabilite di anno in anno, infine, lezioni ex cathedra di docenti di altre sedi di ricerca nazionali e internazionali. I dottorandi partecipano a convegni, seminari esterni e call for paper chiedendo la verifica del programma al collegio docenti. Al termine del primo anno è prevista la consegna e la presentazione di elaborati relativi a tutte le attività svolte. Il secondo e il terzo anno sono caratterizzati da report degli stati di avanzamento della ricerca che i dottorandi presentano all'intero collegio docenti: ogni anno sono due/tre, in febbraio, in luglio, in dicembre. Il report di luglio è rivolto anche a stabilire il giudizio relativo all'ammissione dei dottorandi all'anno successivo. Continua il loro coinvolgimento in attività di ricerca, workshop, seminari e lezioni. Viene sollecitata e promossa l'attività in altri centri di ricerca in Italia o all'estero con comprovata necessità rispetto ai propri interessi di ricerca. Infine, viene promossa la produzione di pubblicazioni individuali e di gruppo, per favorire la costruzione, da parte di ciascun dottorando, di un adeguato curriculum scientifico. I dottorandi dovranno indicare, già all'atto della domanda di ammissione, per quale curriculum intendono optare. Il passaggio da un curriculum all'altro nel corso del dottorato non è consentito se non in casi eccezionali e deve essere motivato e approvato, a seguito di motivazioni di carattere scientifico, dal Collegio dei docenti.




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