Phd in LANDSCAPE AND ENVIRONMENT

Thesis title: Incompiuto Bene Comune. Nuovi codici per l'attivazione dei paesaggi incompiuti

Incompiuto bene comune Nuovi codici per l’attivazione dei paesaggi incompiuti L’ultimo ventennio ha visto una presenza sempre maggiore, nel dibattito disciplinare, di temi come i paesaggi dello scarto , del margine oppure così definiti del posturbano . Tra le diverse presenze materiali che affollano la scena, le opere pubbliche incompiute assumono in Italia la dimensione di un vero e proprio fenomeno, mille e più manufatti ‘diversi ma uguali’ che costituiscono uno stile nazionale: Incompiuto. Un fenomeno molto discusso nel paese ma non ancora completamente riconosciuto, la cui presenza massiccia sul territorio solleva costantemente il dibattito su “cosa fare di edifici e infrastrutture la cui realizzazione non si è mai conclusa?” La riflessione disciplinare intorno al tema delle opere incompiute come fenomeno nazionale e non come singole emergenze è recente e la si vede iniziare ad assumere massa critica grazie al progetto Incompiuto Siciliano del collettivo artistico Alterazioni Video, pubblicato sulla rivista Abitare nel 2008. Una riflessione che necessitando visualizzare un’esperienza così complessa e multiforme come quella dei cantieri interrotti si è prodotta soprattutto attraverso un racconto visuale. Le ricerche prodotte finora, in particolare attraverso la fotografia, hanno cercato di monumentalizzare la forma di questi manufatti, la loro rispetto allo sfondo, proprio per rafforzare e rendere riconoscibili i caratteri dello stile. Questo sguardo, questo modo di intendere le incompiute solo come concentrazione tipologica, come manufatto appunto, le ha sempre fatte emergere esclusivamente come forme nel paesaggio e non come figure del paesaggio. Attraverso questa chiave di lettura la ricerca propone uno slittamento di senso che consente di rileggere le opere selezionate come riserve involontarie, depositi occasionali, colonie selvatiche, panorami performativi o pattern temporanei. Provando ad affiancare alla prospettiva ambientale una visione giuridica, le figure proposte sono utili ad una ri-semantizzazione o ri-significazione dell’oggetto incompiuto come bene comune.