Titolo della tesi: Alessandro in Oriente. Sulle genti dell'India e i brahmani
La presente tesi esplora il De gentibus Indiae et bragmanibus dello Ps.-Palladio, un’opera interpolata nel processo di trasmissione del Romanzo greco di Alessandro. La focalizzazione sull’odontotiranno, creatura ibrida indiana, mira a identificarlo con l’immagine specifica del drago attraverso fonti testuali e testimonianze iconografiche inedite. L’analisi si estende anche all’arazzo, del 1460, raffigurante le imprese orientali di Alessandro, che ripropone l’immagine di un drago. Un’ulteriore tematica affrontata nella tesi riguarda il "mostro marino" (κῆτος), collocato, nel Romanzo di Alessandro, in prossimità del drago/odontotiranno. Verrà esaminata la simbologia di "isole magiche" che nel De gentibus compaiono intorno a Taprobane, suggerendo un legame con la tradizione dell’isola-κῆτος. La descrizione di Taprobane porta ad ampliare la visione delle terre dei Beati (oracolo del Sole e della Luna, fonte della Vita, ecc.) nel contesto dell’opera di Palladio terrestre; si è ipotizzato, da un lato, che il De gentibus abbia influenzato la cornice utopistica di Alessandro/Dhu’l-Qarnayn nella letteratura arabo-persiana, dall’altro, la presenza congiunta del κῆτος e del δράκων richiama temi mitico-apocalittici associati nel testo di Palladio all'idea di un "limbo terrestre" e alla rappresentazione negativa di Alessandro/Anticristo.