ROBERTO GERMANO'

Dottore di ricerca

ciclo: XXXIII



Titolo della tesi: Situazioni diastematiche. La pausa in architettura come generatore di significato

Tra le domande che costruiscono le ragioni di questo lavoro di tesi, la prima potrebbe essere la seguente: “Può l’architettura, attraverso i suoi attrezzi compositivi e le scelte progettuali, ricalibrare e rallentare i ritmi dell’esperienza quotidiana?” Un quesito che prende corpo dal susseguirsi di considerazioni su un aspetto peculiare di questo nostro tempo: la frenesia come tempo indifferenziato. Il titolo della dissertazione si ricollega alle acute riflessioni, condotte in più riprese e attraverso una copiosa produzione saggistica, di Gillo Dorfles sul rapporto tra tempo, arte e società. Nel 1988 viene pubblicato L’intervallo perduto, testo in cui Dorfles osserva il suo tempo e per descriverlo si serve di un termine preciso: diastema - una pausa/intervallo. Il ruolo dell’intervallo è sempre stato centrale per i ritmi del quotidiano. La frenesia sembrerebbe alterare in questo senso il metabolismo della percezione. Dorfles nel testo, senza addentrarsi troppo sulle cause di questa assenza, pone l’accento sull’importanza dell’elemento diastematico, analizzando i fenomeni artistici e le epoche in cui esso compare con forza e i momenti come quello attuale in cui questo è marginalizzato o trascurato. L’architettura, intesa come scenario degli eventi e degli accadimenti della vita, non è esente da questi cambiamenti. In logiche sempre più programmatiche, dove ad emergere in un primo istante è l’immagine forte, l’elemento intervallare, la pausa significante, che ruolo ha o può avere per l’esperienza quotidiana? A questa domanda, l’architettura può dare delle risposte e molti sono gli architetti che hanno riflettuto, scritto e soprattutto progettato tenendo in considerazione questo fatto determinante. Uno degli scopi che questa ricerca si prefigura è quello di indagare il ruolo che hanno determinati caratteri spaziali, o dispositivi architettonici, nel configurare ed attivare una situazione diastematica; intendendo con questo termine un momento definito di rottura del ritmo lineare, sia in termini spaziali che temporali: l’arrivo e l’ingresso in uno spazio, l’incontro con l’atmosfera di quello spazio; e ancora, in termini di esperienza corporea: lo stupore, la meraviglia, la presa di consapevolezza, lo choc. In questo senso analizzare la situazione diastematica, significa individuarne spazialmente la sua composizione. Ecco perché la ricerca centra lo sguardo sulla pausa. Le pause in architettura hanno il ruolo di governare la reciprocità tra le parti di una struttura formale, possono interrompere (o rallentare) un ritmo e possono conferire significato ad uno spazio, disponendosi come distanze critiche da cui contemplare. Recuperando il quesito di partenza, l’analisi metodologica ragiona quindi sul rapporto tra relazioni formali dell’architettura e percezione del soggetto attraverso le dinamiche corporee. Osservando come i caratteri spaziali, e tutti gli attori nello spazio-scena, possano articolare i ritmi di fruizione.

Produzione scientifica

11573/1578204 - 2021 - Traduzioni mediterranee. Due interpreti in America Latina tra narrazione e progetto
Germano', Roberto; Rotondi, Chiara - 02a Capitolo o Articolo
libro: Casalezza 07. Le rappresentazioni della natura - (979-12-200-7753-8)

11573/1345553 - 2019 - L'egoismo razionale e le contingenze del reale / Rational egoism and the contingencies of the real
Germano', Roberto - 02a Capitolo o Articolo
libro: My Farnsworth.Viaggio alla scoperta di una casa per due. Journey of Discovery of a House Built for Two - (978-88-229-0409-6)

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