PAOLO LO CASCIO

Dottore di ricerca

ciclo: XXXIV



Titolo della tesi: Sala Consilina: le Fasi IIIA e IIIB (ultimo quarto VIII-inizi del VI sec. a.C.). Sequenza crono-tipologica della cultura materiale e analisi dello sviluppo topografico delle necropoli.

Le necropoli di Sala Consilina, oggetto di interesse archeologico a partire dalla fine dell’Ottocento, sono un osservatorio privilegiato per la comprensione dei processi di trasformazione di una comunità indigena dell’entroterra campano. Sul finire dell’VIII sec. l’aspetto “villanoviano”, che aveva caratterizzato l’insediamento dall’inizio della prima Età del Ferro, scompare dai corredi funerari; si affermano, in sostituzione, caratteri che rimandano alla variegata cultura della “Lucania occidentale”. Questa delicata fase solleva questioni a cui la comunità scientifica non ha dato risposte univoche: in particolare, quella inerente alla durata delle prime due fasi della seconda Età del Ferro, caratterizzate dall’essenza pressoché totale di ceramica greca, solitamente il riferimento principale per definire le griglie cronologiche dei coevi contesti costieri. Lo studio di J. De la Genière, l’unico che abbia interessato anche la scansione cronologica della fase arcaica, ha proposto una durata della Fase IIIA (tutto il VII sec. a.C.) definita da G. Bailo Modesti “forse eccessivamente dilatata” e quella della Fase IIIB (fine VII-inizio VI sec.) “troppo ristretta nel tempo”. Di pari passo alla questione cronologica è emersa la necessità di una seriazione puntuale della cultura materiale locale, assente per tutta la seconda Età del Ferro, la cui elaborazione è presupposto essenziale per approfondire i processi di sviluppo dell’insediamento attraverso un’analisi delle necropoli che valorizzi le dinamiche di continuità e discontinuità nel tempo nell’occupazione delle aree funerarie. Il primo obiettivo del presente lavoro è finalizzato alla costruzione di una puntuale seriazione della cultura materiale, ancora assente per queste fasi, che rappresenta il presupposto per una più profonda comprensione della stratigrafia orizzontale delle necropoli. Perno centrale della ricerca è il dossier di 89 tombe scavate dalla Soprintendenza a partire dal 1972 – la cui selezione, tra le più di mille conservate presso i magazzini del Museo Archeologico di Sala Consilina, è stata operata partendo dalla codificazione delle Fasi IIIA e IIIB messa a punto da J. de La Genière – attraverso le quali è stato possibile realizzare una tabella di seriazione che ha permesso di approfondire la scansione in fasi del sito. Sono state inoltre aggiornate le cronologie del 1968, agganciando le fasi di Sala Consilina ai riferimenti disponibili per le fibule provenienti dai contesti medio-tirrenici, a partire dal vasto campione offerto da Pontecagnano e, più in generale, dai dati provenienti dal meticoloso lavoro di catalogazione e suddivisione tipologica realizzato da F. Lo Schiavo nel 2010. Il secondo obiettivo è realizzare una più accurata lettura diacronica delle modalità di utilizzo degli spazi della necropoli da parte della comunità, analogamente a quanto fatto per la necropoli di S. Antonio per la prima Età del Ferro da P. Ruby.

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