Titolo della tesi: Lavoro su piattaforma.Qualificazione giuridica della fattispecie e prospettive di tutela.
La scelta della materia trattata è ricaduta sulle questioni relative al lavoro su piattaforma per l’attualità della tematica legata alle trasformazioni digitali che inevitabilmente producono riflessi, oltre che nel mondo economico e delle imprese, anche nel mercato del lavoro con particolare riguardo ai rapporti di forza nelle relazioni di lavoro tra datore di lavoro e lavoratore. Al primo capitolo la tesi affronta la questione, di grande interesse, della qualificazione del rapporto di lavoro su piattaforma, atteso che le modalità di svolgimento del lavoro dei Gig workers non appare inquadrabile sic et simpliciter nei tradizionali legal-tipi, lavoro subordinato e autonomo, oggi conosciuti dal diritto del lavoro. Nel secondo capitolo è stata trattata la regolazione normativa, italiana ed europea e si è pure dato conto delle oscillazioni della giurisprudenza del nostro Paese, con uno sguardo rivolto anche alla giurisprudenza spagnola, francese ed inglese.Nel terzo capitolo, sono state esaminate le prospettive di tutela garantite ai lavoratori su piattaforma e come il Legislatore ha approntato in favore del lavoro su piattaforma eterorganizzato una tutela rimediale dell’applicazione della disciplina del lavoro subordinato, al fine di garantire una tutela piena ed efficace anche a queste categorie di lavoratori.Si è fatto il punto sulle disposizioni applicabili in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di tutela in materia previdenziale ed assicurativa. Inoltre, si è dato atto del nuovo fenomeno del caporalato digitale, dell’attività di vigilanza degli organi di controllo sulle piattaforme e del rapporto tra piattaforme e divieto di controllo a distanza. Infine, sul versante dell’autonomia negoziale tra le parti, si è evidenziata la difficoltà del settore delle piattaforme a riferirsi all'autonomia collettiva, data la frammentarietà del settore e che comunque è stato sottoscritto un CCNL tra Assodelivery e UGL - sul quale peraltro il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha rappresentato perplessità - ed è stato siglato un contratto aziendale di prossimità, siglato da Just eat e le Federazioni della logistica di Cgil, Cisl e Uil.