Titolo della tesi: Gli accordi illeciti nel sistema della corruzione
L’elaborato affronta il sistema di accordi illeciti che rappresenta il cuore delle incriminazioni in materia di corruzione, indagando la complessa rete di rapporti tra le stesse e con figure di accordo “collaterali” ma connesse al predetto sistema. All’indomani della riforma di cui alla l. n. 190 del 2012, l’elemento dell’accordo, in questo particolare settore, plasma invero la tipicità penalistica, ponendosi quale cardine dell’intero sistema (la cui struttura è stata nel tempo confermata dalle riforme susseguitesi) di reati a contrasto dell’ampio, quanto multiforme, fenomeno corruttivo: il contenuto e il “colore” del pactum sceleris distingue le molteplici figure che presidiano a più livelli, in una sorta di progressione criminosa, il bene giuridico, rivelandosi la chiave di lettura dei rapporti tra le stesse. Elemento che, tuttavia, non manca di generare problemi applicativi, legati soprattutto alla “tipicità ubiquitaria” che esso imprime sul sistema, ai deficit di determinatezza che caratterizzano talune incriminazioni, consentendo ingombranti supplenze giurisprudenziali, e alla complessa rete di interferenze sul piano strutturale. Il tema trattato impone dunque un confronto, sul piano dogmatico, con il modello di illecito plurisoggettivo, nelle sue diverse accezioni.
La tesi si compone di cinque Capitoli che affrontano, con approccio interdisciplinare e sotto la costante lente della comparazione, il tema, partendo dalla veste empirico-criminologica degli accordi corruttivi, dall’evoluzione dei modelli di tutela e del sistema normativo in materia, oggetto di frequenti riforme nel tempo, da ultimo proprio nel 2024 (Capitolo I). Si passa poi all’analisi approfondita dell’architettura del sistema della corruzione, sviscerando il ruolo dell’accordo in ciascuna incriminazione, nei rapporti tra le stesse, anche in relazione al referente assiologico, nonché tra le corruzioni e le figure di reato più contigue al sistema (Capitolo II). I Capitoli III e IV affrontano i diversi modelli di accordo: da quello più puramente sinallagmatico alla base delle figure di corruzione in senso stretto, a quello “asimmetrico” alla base dell’induzione indebita a dare e promettere utilità, fino a quello di “mediazione illecita” che anima il traffico di influenze, analizzandone, criticamente, le principali problematiche. Infine, si dedica l’ultimo capitolo ad una breve enucleazione dei nodi più critici emersi nel corso della trattazione, soprattutto in punto di tenuta al principio di legalità, non senza alcuni spunti de jure condendo.
La comparazione permea l’intero elaborato, ponendosi quale spunto critico e prospettiva alternativa in ciascuna delle tematiche trattate.