Titolo della tesi: L’Italia fascista e la Turchia kemalista (1922-1928)
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare l’andamento dei rapporti diplomatici tra l’Italia fascista e la Turchia kemalista nel periodo compreso tra l’agosto del 1922 – data dell’avvio della grande offensiva turca contro le truppe elleniche in Asia Minore – e il 30 maggio del 1928, data della firma dell’accordo italo-turco di neutralità, conciliazione e regolamento giudiziario. Si trattò di un periodo di transizione nelle relazioni tra Roma e Ankara – caratterizzato dall’avvento e dal consolidamento del regime fascista e di quello kemalista – nel quale i rapporti bilaterali sperimentarono una decisa evoluzione per effetto del progressivo abbandono da parte italiana delle velleità espansionistiche a lungo tempo coltivate verso l’Anatolia. Obiettivo di questo studio è, altresì, quello di analizzare in che modo avvenne questa evoluzione, illustrando la postura che assunse Mussolini verso la Turchia prima e dopo la “Marcia su Roma”, nel corso delle trattative di pace di Losanna del 1922-23 e negli anni successivi. A tale riguardo, particolare enfasi è stata posta sullo studio delle ambizioni economiche italiane in Asia Minore e su quelle iniziative che – nonostante la sottoscrizione del trattato di Losanna il 24 luglio del ’23, con cui venne abolito il regime delle capitolazioni e con cui Ankara guadagnò una piena indipendenza – la diplomazia italiana avrebbe continuato a sostenere. Ulteriore obiettivo precipuo di questo studio, favorito dalla recente disponibilità delle fonti diplomatiche turche, è quello di comprendere come la diplomazia turca percepì l’avvento del fascismo e le sue iniziative diplomatiche nel Mediterraneo orientale e nei Balcani e quali furono le azioni che Ankara intraprese rispetto ad esse.