Matteo Al Kalak è Professore Ordinario di Storia moderna presso il Dipartimento di Studi linguistici e culturali e Direttore del Centro interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities (DHMoRe) dell’Università di Modena e Reggio Emilia. È responsabile di insegnamenti di ambito storico, con particolare attenzione alla storia dell’età moderna e alla storia del cristianesimo, in prospettiva europea e globale. La sua ricerca si concentra sulla storia religiosa, intesa nei suoi aspetti istituzionali e nelle manifestazioni legate al dissenso, al riformismo e alla contestazione. È responsabile di progetti di ricerca legati alla digitalizzazione del patrimonio culturale e alle nuove prospettive metodologiche delle Digital Humanities. Coordina il progetto Europeo “ITHACA. Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency: Entangled Narratives Across Europe and the Mediterranean Region”.
Formazione Laureato con lode presso l’Università di Bologna, ha conseguito il suo perfezionamento (Ph.D.) presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (2006-2009). Negli anni successivi, ha svolto attività di ricerca come assegnista presso la stessa sede e l’Università di Bologna. Dal 2016, ha preso servizio come ricercatore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, e dal 2019 è diventato Professore Associato (fino al 2023).
I suoi studi si sono concentrati su alcuni temi principali: in particolare ha svolto indagini sulla storia del cristianesimo, intesa in chiave sociale e culturale, con specifico riferimento ai fenomeni di dissenso, di conversione, al riformismo e al controllo dei comportamenti morali e collettivi.
Sin dal perfezionamento presso la Scuola Normale di Pisa, ha avuto modo di partecipare a gruppi di ricerca, in particolare sui temi legati alla storia politica e religiosa. In relazione agli studi condotti sull’eresia cinquecentesca e alla repressione inquisitoriale, dal 2008 al 2010 è stato membro del comitato di redazione del Dizionario storico dell’Inquisizione diretto da Adriano Prosperi.
Una parte consistente dei suoi studi si è rivolta anche alla tradizione erudita del XVIII secolo e ai suoi legami con il riformismo religioso e il giurisdizionalismo. In questo ambito, si sono sviluppate numerose ricerche sulla figura e l’opera di Lodovico Antonio Muratori e la tradizione politico-culturale estense.
È stato responsabile scientifico del progetto di Digital Humanities “DHMoreLab. Per un’impresa culturale digitale”, rivolto alla creazione di due laboratori sperimentali riguardanti i testi manoscritti di età moderna.
È P.I. del Progetto Prin2022 Digital Inquisition dedicato alla digitalizzazione ed edizione di fonti riguardanti le origini del Sant’Ufficio Romano (1542).
Nell’ambito del progetto Prin 2017 “The Nuncio’s Secret Archives: Papal Diplomacy and European Multidenominational Societies Before the Thirty Years War” (P.I. Elena Bonora, Università di Parma) ha diretto l’unità di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
È coordinatore del progetto Horizon2020 “ITHACA. Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency: Entangled Narratives Across Europe and the Mediterranean Region”, che coinvolge 11 partner internazionali e mira a studiare le migrazioni in prospettiva storica di lungo periodo (2021-2025).
È responsabile del progetto di media library Lodovico: www.lodovico.medialibrary.it dedicato alla digitalizzazione del patrimonio culturale di vari istituti, in una chiave federativa e innovativa.