Thesis title: Antologie in cammino. Linee lente e narrazioni di territori nascosti
La tesi Antologie in cammino. Linee lente e narrazioni di territori nascosti esplora il viaggio lento come pratica di riscoperta e valorizzazione dei territori italiani meno conosciuti. Il termine “antologia” – inteso qui come “raccolta di fiori” – diventa una metafora per descrivere un cammino che raccoglie, lungo il percorso, storie, immagini e sensazioni, trasformando ogni percorso in un intreccio narrativo di incontri e visioni. In un’epoca dominata dalla velocità e dalla iper-connessione, la lentezza del cammino offre un’esperienza immersiva che riporta chi cammina in una dimensione “altra”, dove il tempo - inteso come kairos - diventa occasione per costruire legami profondi con il territorio e le sue comunità. A partire dall’analisi critica delle dinamiche del turismo “mordi-e-fuggi”, la ricerca indaga come i cammini – intesi come linee lente – possano diventare strumenti per attivare processi di valorizzazione territoriale sostenibili, capaci di preservare l’ambiente, di promuovere una relazione intima con il paesaggio e di generare narrazioni coinvolgenti che approfondiscono la comprensione dei territori attraversati. Il lavoro si articola in tre capitoli: il primo affronta le implicazioni sociali e culturali del viaggio lento come alternativa al turismo di massa; il secondo propone un atlante dei cammini italiani, inteso come una raccolta sia di percorsi lenti esistenti, che di pratiche legate al camminare che generano nuovi significati culturali e concettuali, che di voci di esperti del settore che, attraverso il loro contributo, offrono un ulteriore livello di approfondimento delle esperienze legate ai cammini contemporanei, evidenziando prospettive autentiche e coinvolgenti; il terzo approfondisce l’aspetto progettuale delle linee lente, viste come dispositivi sensibili, antifragili e narrativi, capaci di trasformare lo spazio geografico in paesaggio vissuto e partecipato. Attraverso un approccio interdisciplinare che integra teoria, interviste e osservazione diretta, la tesi offre una riflessione sulla lentezza come pratica di rigenerazione culturale e territoriale. Il contributo finale, sotto forma di diario di bordo, raccoglie un’esperienza personale dell’autrice lungo un itinerario lento nella Sicilia orientale, rendendo tangibile l’idea di un viaggio che si nutre di lentezza per riscoprire il significato intimo e sensibile dei paesaggi e delle persone che li abitano.