Titolo della tesi: Standard giuridici e standardizzazione tecnica nel diritto amministrativo. Una prospettiva storico comparata.
Con l’aumento dell’estensione dell’ambito di esercizio dell’attività amministrativa, e in vista di un maggior controllo della stessa, la dottrina e la giurisprudenza hanno insistito sulla necessità di identificare con più rigore i profili del potere discrezionale: i princìpi che ne informano l’esercizio, nonché i criteri e i parametri di giudizio (anche extragiuridici) cui deve fare riferimento. Per questi ultimi, si è posta anzitutto la questione della loro dubbia natura giuridica: essi pongono un problema di ricognizione del quadro delle fonti del diritto o, più propriamente, di definizione del principio di legalità. Un ordine di problematiche che nell’ambito del diritto amministrativo è sovente affrontato dal punto di vista del sindacato giurisdizionale esercitabile sull’attività amministrativa in generale e, sotto angoli prospettici diversi, sull’esercizio della discrezionalità amministrativa “pura” e sulle valutazioni tecniche. Mentre negli ultimi decenni si assisteva, da una parte, alla formalizzazione normativa di numerosi princìpi del diritto, si è assistito, dall’altra, alla formalizzazione e tecnicizzazione dei criteri e dei parametri di giudizio a cui l’amministrazione deve fare riferimento nella propria attività. Come ben dimostrano le incerte parabole della c.d. discrezionalità tecnica, l’indeterminatezza semantica nella produzione normativa e la tecnicizzazione dell’attività amministrativa sembrano aver percorso binari paralleli. Di fronte al rischio di arbitrarietà dell’azione amministrativa, determinato dalla progressiva abdicazione del legislatore, la tecnica è emersa come ‘potere’ e insieme fattore di legittimazione dell’attività amministrativa discrezionale. Una prospettiva interessante sul punto è offerta dalla storia del lemma franglais "standard", utilizzato nella letteratura giuridica per identificare, in maniera apparentemente inconciliabile, tanto le norme 'elastiche' quanto le norme tecniche, nonché per riferirsi al più ampio concetto della "normalizzazione". La storia dello sviluppo di questo concetto giuridico consente di leggere le trasformazioni del diritto amministrativo negli – ormai innumerevoli– ambiti di attività nei quali la funzione tipizzante e normalizzante svolta dalla tecnologia ha assunto un ruolo centrale. Obiettivo del lavoro è quindi di analizzare come la dialettica tra norme ‘elastiche’ (standard giuridici) e standardizzazione tecnica incida sull’attività delle amministrazioni nazionali e sul sindacato giurisdizionale su questa esercitabile, nell’ambito del più ampio contesto della regolazione multilivello.