MARCO PANFILI

Dottorando

ciclo: XXXIX
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supervisore: Augusto D'Angelo

Ricerca: Storia diplomatica europea dell’invasione sovietica dell’Afghanistan


Negli anni Ottanta, si consumò un momento di rottura per l’Europa ed il blocco occidentale: il clima di distensione, che si era creato negli anni precedenti tramite un dialogo intenso tra potenze e superpotenze, prima diametralmente opposte, venne meno. Questo dialogo aveva favorito un significativo allentamento delle tensioni nell’intera Europa e tra tutti i paesi dei due blocchi.

L’invasione sovietica dell’Afghanistan si collocò esattamente all’inizio di questa crisi del dialogo. Per una parte della storiografia, l’inasprimento delle relazioni tra blocchi negli anni Ottanta sarebbe riconducibile esclusivamente al contrasto tra le due superpotenze, in aumento a partire dal Natale 1979. Benché sia presente una storiografia estesa sull’invasione e sull’occupazione, la ricerca qui proposta intende analizzare il tassello mancante, cioè la prospettiva europea-occidentale sulla crisi afghana. Nello specifico, quella italiana, britannica, tedesca e francese.

Questo blocco di paesi è il punto privilegiato per l’osservazione della rinnovata contrapposizione tra Unione Sovietica e Stati Uniti durante l’ultimo decennio della Guerra Fredda: nel periodo in questione ogni paese, infatti, si trovava in una situazione peculiare, dopo un impegno considerevole sul fronte della distensione, di fronte ad un’aggressione di uno Stato sovrano.

Sacrificare completamente la raggiunta distensione per seguire la politica statunitense in Afghanistan? Salvaguardare i rapporti con Mosca e i suoi alleati e scontentare l’alleato atlantico? Queste domande nette permettono di ricostruire il carattere di ambiguità, proprio della dimensione politica, e ancor di più di quella internazionale, che le diplomazie e i decisori politici europei articolarono in quel decennio di rinnovata complessità e di inasprito contrasto. Allo stesso tempo, ragionare attraverso questi interrogativi permette di mantenere un collegamento vivido con la situazione in cui si trovarono gli stati europei a partire dal 25 dicembre 1979. 

Le concezioni politiche che si svilupparono all’interno di Italia, Regno Unito, Germania e Francia presentavano analogie e differenze che permettono di comprendere ulteriormente le diverse sensibilità, arricchendo così il quadro politico internazionale sugli anni Ottanta.

Per ricostruire la storia diplomatica della prospettiva europea nei confronti dell’invasione sovietica dell’Afghanistan, si considera necessario utilizzare le fonti provenienti dagli archivi storici dei quattro ministeri degli Esteri presi in considerazione. Si ritiene che un ruolo di particolare rilievo debba essere assicurato ai documenti provenienti da altri archivi, privati e pubblici, in grado di integrare e favorire una maggior comprensione delle politiche attuate da ciascun paese.


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