MARCELLO TRUCAS

Dottore di ricerca

ciclo: XXXIV



Titolo della tesi: HLA-G e isto-citomorfologia nelle patologie epatiche autoimmuni

Nonostante il recente significativo miglioramento nella comprensione della fisiologia dell'HLA-G e del suo ruolo nella malattia epatica infiammatoria, ci sono pochi dati che indaghino a fondo l'espressione di questa molecola nel fegato di pazienti affetti da epatite autoimmune (AIH). Lo scopo principale di questo studio è quello di indagare il ruolo fisiopatologico e/o prognostico di HLA-G nell’Epatite Autoimmune mediante indagini istologiche, immunoistochimiche, immunogenetiche, sierologiche e di biologia molecolare. È stato dimostrato che le moderne tecniche di microscopia possono riconfigurare questi processi cellulari, anche all’interno degli stessi organelli e portare alla luce nuovi segni patognomonici e indici diagnostici (Dienes1991, Lotowska 2017). Partendo pertanto dall'evidenza che le molecole HLA-G hanno effetti antinfiammatori sia in condizioni fisiologiche che patologiche, questo studio si propone di indagare il ruolo delle molecole HLA-G anche in altre condizioni di flogosi cronica. Per chiarire se la modulazione delle molecole di HLA-G è specifica per l'AIH, o è una risposta tollerogenica non specifica, dovuta all'infiammazione cronica epatica, è stata studiata anche l'espressione di HLA-G in pazienti affetti da altre malattie epatiche autoimmuni (PBC) e in biopsie di fegato con diagnosi di steatoepatite non alcolica (NASH), quale esempio di malattia infiammatoria del fegato non infettiva e non autoimmune. In un’ottica moderna e interdisciplinare, le scienze morfologiche si accompagnano alle tecniche di laboratorio più avanzate, fino a quelle molecolari con i relativi aspetti funzionali, applicate alle problematiche di interesse clinico e chirurgico. Per tali motivi, alle suddette osservazioni microscopiche, è sorta la necessità di affiancare un approfondimento molecolare volto a chiarire gli aspetti quantitativi e di localizzazione della molecola HLA-G su campioni di pazienti affetti da malattia epatica autoimmune.

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