Ricerca: Il culto della dea Manasā e la tutela ambientale in India come strategie di resilienza (provvisorio)
Abstract del progetto di tesi:
Le attività previste dalla prassi cultuale hindu dedicata a Manasā, la dea dei serpenti del Bengala, ruotano attorno all’esercizio della medicina tradizionale, alla protezione degli spazi sacri naturali, degli alberi e delle piante medicinali, con il fine di normare simbolicamente la potenza naturale dissipatrice attraverso rimandi alla forza nutrice della maternità. L’ impossibilità di avere figli e la perdita del marito, soprattutto a causa degli attacchi di animali selvatici - come i serpenti -, procurano alle donne hindu bengalesi una maggiore condizione di marginalizzazione, poiché lo stigma associato all’infertilità e alla vedovanza è ritenuto una conseguenza di cattiva condotta che fa irritare le divinità, le quali colpiscono i corpi delle ree. Il presente progetto si propone, dunque, di indagare le strategie di resilienza e riscatto socioeconomico nell’ambito del culto a Manasā, messe in atto dalle donne hindu in caso di vedovanza e/o infertilità attraverso le attività di tutela dell’ambiente e della biodiversità delle zone forestali del delta del Bengala.
Interessi di ricerca: studi di genere e religioni, storico-artistici e letterari nel contesto sud asiatico contemporaneo.
Curriculum Vitae:
11/2023 - oggi: Dottoranda in Civiltà dell'Asia e dell'Africa presso l'Istituto Italiano di Studi Orientali (ISO), Sapienza Università di Roma
Titolo del progetto: Il culto della dea Manasā e la tutela ambientale in India come strategie di resilienza (provvisorio)
10/2019 - 09/2022: Laurea Magistrale in Lingue e Civiltà Orientali, Sapienza Università di Roma
Curriculum lingua hindi
Titolo della tesi: Il culto della dea dei serpenti del Bengala: ambiguità e potere delle sue devote.
10/2016 - 12/2019: Laurea Triennale in Lingue e Civiltà Orientali, Sapienza Università di Roma
Curriculum lingua hindi
Titolo della tesi: Il silenzio delle donne e la voce di Maṇṭo: la follia della Partizione nel racconto "Khol do".