LAVINIA GIORGI

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXVI


supervisore: Alessandro Greco
co-supervisore: Lucia Mori

Titolo della tesi: Il bronzo tra scrittura Lineare B e scrittura cuneiforme: circolazione e gestione nel Mediterraneo orientale tra il XVI e il XII secolo a.C.

La presente ricerca dottorale ha come obiettivo primario l’indagine sull’approvvigionamento e la gestione del bronzo da parte dei centri micenei tra il XVI e il XII secolo a.C., attraverso un’analisi integrata dei testi micenei in Lineare B e, da una parte, i documenti scritti ittiti, di Ugarit e le lettere di el-Amarna, dall’altra, le evidenze archeologiche. I testi micenei sul bronzo sono numericamente oltre 500, databili tra il TE/TM II-IIIA1 (1450-1370 a.C.) e il TE/TM IIIB2 (1250-1190 a.C.) e provengono dai palazzi micenei di Cnosso, Pilo, Micene, Tirinto e Hagios Vasileios. Questi registrano rame, stagno e bronzo allo stato grezzo in quantità pesate, oggetti finiti (armi, vasi e utensili) e gli artigiani, più o meno specializzati, incaricati della lavorazione dei metalli in questione. Nonostante le informazioni fornite dalle tavolette in Lineare B, tuttavia, a causa del carattere sintetico di tale documentazione amministrativo-contabile e della parzialità delle evidenze rinvenute, non è possibile ricostruire un quadro completo sulla gestione del bronzo e delle sue principali componenti nei vari centri micenei. Per notare l’entità quantitativa e qualitativa dei dati tramandati dalle tavolette micenee circa la gestione di bronzo, rame e stagno, si è scelto di assumere come riferimento il modello della chaîne opératoire o ciclo vitale, che, applicato primariamente all’industria litica preistorica, è impiegato per descrivere la sequenza di azioni sottese al processo produttivo di un manufatto. I testi presi in esame sono stati riorganizzati seguendo le fasi di tale schema, distinte in: approvvigionamento, distribuzione, produzione, diffusione, consumo e abbandono/riciclo/riuso. In questo modo è stato possibile mettere meglio in evidenza in particolare i vuoti della documentazione micenea circa la filiera produttiva del bronzo. Questi sono relativi soprattutto alle fasi di approvvigionamento e diffusione, mentre, per esempio, riguardo al momento della produzione mancano dettagli relativi agli aspetti tecnologici della metallurgia. Alla luce di queste mancanze, si è deciso di cercare di comprenderne le ragioni ricorrendo alla comparazione con le altre fonti scritte coeve selezionate: i testi ittiti, di Ugarit e le lettere di el-Amarna. L’eterogeneità di tali documenti garantisce un’ampia rappresentatività dei diversi momenti della filiera produttiva del bronzo. Infatti, i primi, oltre 300, appartengono a diversi generi testuali: documenti d’inventario e testi religiosi, storici e mitologici, che forniscono informazioni aggiuntive soprattutto sulle modalità di diffusione e consumo dei manufatti. Le tavolette di Ugarit riguardanti il bronzo sono circa un centinaio e sono perlopiù documenti di carattere economico e amministrativo, sebbene non si tratti solo di testi contabili, ma anche di lettere diplomatiche e private pertinenti agli scambi, che aiutano a meglio definire le modalità di acquisizione e gestione interna dei materiali in questione. Infine, le lettere di el-Amarna offrono un quadro sulla circolazione del bronzo e delle sue principali componenti, in quanto una delle fonti emblematiche della rete di interconnessioni peculiare del Mediterraneo orientale nella Tarda Età del Bronzo. Inoltre, vista la materialità dell’oggetto d’indagine di questa ricerca, le fonti archeologiche hanno fornito un ulteriore termine di confronto ed eventuale integrazione delle informazioni provenienti o desumibili dai testi. Utilizzando i dati editi, anche le evidenze materiali sono state esaminate nell’ottica delle fasi della filiera produttiva, selezionando i contesti più significativi in particolare per i momenti dell’approvvigionamento e della produzione. Nonostante le diversità, queste fonti hanno mostrato punti di convergenza o complementarietà con quelle scritte micenee e la loro combinazione e integrazione ha consentito di rispondere a un duplice scopo: da un lato la ricostruzione delle dinamiche di gestione interne ai palazzi micenei relativamente all’utilizzo del bronzo e le sue ricadute sociali; dall’altra il chiarimento delle relazioni interregionali tra i Micenei e le altre realtà coeve del Vicino Oriente e Mediterraneo orientale.

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