GLORIA GALLI

Dottoressa di ricerca

ciclo: XXXVI


supervisore: Prof. Bruno Annibale
co-supervisore: Prof.ssa Edith Lahner

Titolo della tesi: Celiac disease in adult patients: diagnosis, follow-up and detection of the neoplastic complications

La malattia celiaca è un’enteropatia immuno-mediata in cui il glutine funge da trigger per innescare una risposta immunitaria prevalentemente, ma non solo, diretta contro l’intestino tenue con conseguente atrofia dei villi intestinali e successivo malassorbimento. Le modalità con la quale si manifesta sono molto eterogenee presentando un’ampia gamma di sintomi e segni. L’unica terapia ad oggi nota è la dieta aglutinata (GFD) che, se seguita adeguatamente, è in grado di permettere la guarigione istologica oltre che la scomparsa dei sintomi e dei segni presentati dal paziente al momento della diagnosi. Il principale obiettivo del trattamento dei pazienti celiaci è proprio la guarigione istologica poiché risulta l’unica possibilità di prevenire le complicanze di questa patologia. Il follow-up dei pazienti celiaci risulta fondamentale al fine di valutare precocemente eventuali caratteristiche che necessitino di una valutazione più approfondita e dedicata. Le complicanze della malattia celiaca si dividono in non neoplastiche (malattia celiaca refrattaria -RCD- di tipo I e tipo II) e neoplastiche (linfoma intestinale- EATL- e adenocarcinoma intestinale -SBC) e, sebbene rare, presentano una prognosi spesso infausta. In questo scenario è fondamentale andare a identificare possibili caratteristiche del paziente in grado di agire come fattori di rischio per un mancata guarigione istologica sia al momento della diagnosi che nel follow-up. Questo progetto di dottorato si è posto di rispondere prevalentemente agli obiettivi riguardanti due grandi tematiche: 1) Importanza del corretto management dei pazienti celiaci adulti dalla diagnosi al follow-up. 2) Occorrenza di complicanze nella popolazione celiaca adulta e fattori di rischio associati. Per la prima tematica abbiamo effettuato degli studi volti a valutare la presenza di fattori presenti nei pazienti celiaci adulti sia alla diagnosi che al follow-up eventualmente associati all’assenza di guarigione istologica. Abbiamo a tal fine indagato, insieme ad altri, più specificatamente i sintomi gastrointestinali e i segni di malassorbimento, il genere e il titolo degli anticorpi specifici per la malattia celiaca (Ab anti transglutaminasi IgA). Inoltre, abbiamo valutato l’uso della telemedicina nei pazienti affetti da malattia celiaca durante la pandemia di Sars-Cov2, come modello da tenere in considerazione per il loro follow-up. Relativamente alla seconda tematica, abbiamo condotto uno studio retrospettivo sulla nostra popolazione celiaca adulta che andasse a valutare la prevalenza di complicanze (oncologiche e non) e gli eventuali fattori associati a tale riscontro. In conclusione, gli studi effettuati in questi anni nell’ambito del progetto di dottorato hanno dimostrato che solo una piccola percentuale di pazienti celiaci sviluppa le complicanze di malattia (1.4% del totale). Rispetto alle caratteristiche riscontrate nei diversi studi, né i sintomi gastrointestinali o i segni di malassorbimento, né il genere femminile né l’alto titolo anticorpale (Ab anti-ttg IgA) sono emersi essere fattori di rischio per la mancata guarigione intestinale. L’uso di metodiche volte all’ottimizzazione del follow-up quali questionari sintomatologici dedicati, ricerca del glutine fecale e ripetizione della gastroscopia con biopsie dopo l’inizio della GFD consente il più delle volte di andare a capire quali pazienti meritino un follow-up più stretto. Risulta inoltre fondamentale valutare alcune caratteristiche che già dalla diagnosi ci permettano di identificare quei pazienti che necessitano di un’attenzione maggiore.

Produzione scientifica

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