GIUSEPPE SANTESARTI

Dottorando

ciclo: XXXIX
email: giuseppe.santesarti@uniroma1.it




supervisore: Daniele Guastini
co-supervisore: Stefano Bancalari

Ricerca: Il Francescanesimo e l'arte: il Kunstwollen realistico-creaturale.

Nei suoi termini generali, la mia ricerca intende esplicitare l'essenziale contributo che il Francescanesimo, a cavallo tra l'epoca basso-medievale e quella umanistica, ha fornito sul piano artistico, in particolar modo nelle sue declinazioni figurative, letterarie e drammatiche, alla modernità. Va da sé che, per giungere ad una determinazione teoricamente soddisfacente di quanto accennato, occorrerà partire proprio da Francesco d'Assisi. Egli non filosofò, ma visse: accantonò l'approfondimento intellettuale della dottrina che astrae lo studioso dal mondo, per "mescolarsi" con esso. Proprio in ciò va rinvenuta la straordinarietà della figura di Francesco, capace di ingenerare una vera e propria "metanoia": un rovesciamento dei valori consistente nel detronizzare il nous, condicio sine qua non dello studium, a vantaggio dell'"operari", del fare secondo agape, dell'approssimarsi amanter a tutte le creature. Una volta esaminata la portata sentimentale caratterizzante l'esistenza cristocentrica di Francesco, il mio lavoro si propone successivamente di chiarire sotto il profilo teorico e storico-artistico le dirompenti novitates che il creaturalismo affettivo operante in ambito francescano seppe produrre. Sul piano strettamente filosofico la sensibilità francescana sacralizzante l'esistente condurrà a due punti d'approdo decisivi per la riflessione basso-medievale. Il primo consiste nel prosciugamento delle falde metafisico-apofatiche funzionali alla "pansemiosi allegoristica" che, a partire dalle opere dello Pseudo-Dionigi, aveva rappresentato il principale sfondo ermeneutico medievale dell'esistente, da Bonaventura frantumato e sostituito da una concezione creaturalistico-figurale della realtà assai diversa da quella propria della mistica neoplatonica. Il secondo sta invece nel conferire per la prima volta alla creazione poietica guidata dall'affectus piena dignitas veritatis, così da incrinare il quadro di subordinazione dell'arte alla religione che da Agostino fino a Tommaso - con l'unica, peculiare, eccezione dei Libri Carolini - si era imposto nel corso di tutto il Medioevo. In ultimo, la ricerca intende operare un'indagine approfondita degli esiti artistici (dalle Meditationes vitae Christi alla Commedia dantesca; dalle rappresentazioni drammatiche dei "misteri" alla costellazione figurativa giottesca) derivanti dall'inedito sentire creaturale francescano, cercando di far emergere quanto questo sia stato - benché molti interpreti non se ne siano avveduti - decisivo per la genesi della cultura umanistico-rinascimentale. Per concludere: il contributo principale che la presente ricerca tenterà di offrire al dibattito relativo alle origini pre-moderne dell'estetica consisterà nel vedere come elementi concettuali che forgeranno l'estetica moderna, quali, ad esempio, immaginazione e creatività, lungi dall'esser prodotti dell'emancipazione dell'uomo nei riguardi del Cristianesimo, possono esser considerati piuttosto come esiti della sua intrinseca tendenza a secolarizzarsi.

Parole chiave: Francescanesimo, Francesco d'Assisi, Bonaventura, creaturalismo, affectus, figura, arte, religione, estetica, Cristianesimo, secolarizzazione.

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