GIOVANNI DI LAURO

Dottore di ricerca

ciclo: XXXIV


relatore: Prof. Pietro Boria

Titolo della tesi: Transazione fiscale in transizione

La sfera delle procedure concorsuali può essere oggi rappresentata come una serie di cerchi concentrici, caratterizzati dal progressivo aumento dell’autonomia delle parti man mano che ci si allontana dal nucleo, rappresentato dalla procedura fallimentare, fino all’orbita più esterna costituiti dagli accordi di ristrutturazione dei debiti, passando attraverso le altre procedure di livello intermedio, quali la liquidazione degli imprenditori non fallibili, le amministrazioni straordinarie, le liquidazioni coatte amministrative, il concordato fallimentare, il concordato preventivo, gli accordi di composizione della crisi da sovraindebitamento degli imprenditori non fallibili, gli accordi di ristrutturazione con intermediari finanziari e le convenzioni di moratoria. Tra i principali ostacoli al successo della ristrutturazione stragiudiziale o giudiziale, l’esperienza empirica mostra come i debitori spesso riconoscono e reagiscono ad una crisi quando è troppo tardi. Questo può essere dovuto a vari fattori. In primo luogo, nelle piccole e medie imprese, che costituiscono la stragrande maggioranza delle imprese dell'economia italiana, vi è spesso un totale allineamento tra proprietà e management, che tende quindi a rimandare ogni intervento che possa incidere sulla loro equità. Queste aziende spesso mancano delle risorse, delle competenze e dell'esperienza necessarie per monitorare il business e, di conseguenza, per individuare precocemente la crisi. Il debitore può ovviare a tali carenze attraverso l’assistenza di professionisti qualificati che possano dare un utile contributo alla determinazione delle giuste misure per far fronte al disagio. Tuttavia, la possibilità di ricevere una consulenza così qualificata dipende sulla disponibilità di risorse finanziarie per pagare gli onorari del perito. In questo ambito, se da un lato è evidente la spinta di matrice comunitaria volta ad introdurre e a dare attuazione ad un principio precauzionale del settore che salvaguardi il valore dell’onestà di soggetti e che eviti il loro fallimento, occorre prendere atto anche di quale sia la platea, lo spessore e la qualità degli imprenditori che affollano le aule di Tribunale con ricorsi per concordato o con proposte di accordi di ristrutturazione al cui interno ci sono istanze di transazione fiscale. Il fenomeno delle imprese a bassa redditività con persistenti difficoltà a soddisfare le proprie obbligazioni, è stato oggetto una attenta osservazione a livello internazionale per l’impatto che esse possono avere sull'economia. Secondo l'OCSE, l'aumento delle imprese cosiddette “zombie” è dipeso da regimi di insolvenza inefficienti accompagnato da una crescita a bassa produttività. La presenza e il permanere di queste imprese sul mercato determina una concorrenza eccessiva, sia nei mercati di input che in quelli di output, a danno delle imprese sane, che di conseguenza non riescono a crescere ed espandersi. Inoltre, i fattori di produzione, rimangono intrappolati nelle imprese in sofferenza, riducendo il grado di efficienza allocativa dell'economia. In questo contesto, una delle più efficaci soluzioni al fenomeno di questa tipologia di imprese risiede nella riforma delle procedure concorsuali affinché contribuisca o ad accelerarne l'uscita dal mercato o ad aumentarne la produttività e la ristrutturazione aiutando la riallocazione di capitali e lavoratori. In altri termini, con delle procedure fallimentari più efficienti è possibile ottenere degli indubbi vantaggi per il potenziale economico dell'intero Paese. Da ciò dipende anche e soprattutto lo sviluppo di imprese nuove e innovative in grado di promuovere le risorse umane, l’accumulo di capitale e il benessere della collettività.

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