Dottorato in AUTONOMIA PRIVATA, IMPRESA, LAVORO E TUTELA
DEI DIRITTI NELLA PROSPETTIVA EUROPEA ED INTERNAZIONALE

Titolo della tesi: Il mutamento delle mansioni del lavoratore nell'evoluzione dei contesti produttivi

Lo studio del tema del mutamento di mansioni nel contratto di lavoro comporta il confronto con questioni giuridiche fondamentali del diritto civile e del diritto del lavoro. L’obiettivo della trattazione è duplice. Da una parte, è indirizzata all’analisi delle norme sul mutamento di mansioni del lavoratore subordinato di cui all’art. 2103 c.c., con particolare attenzione alla questione dogmatica del fondamento del potere modificativo del datore di lavoro. Dall’altra, mira a comprendere come la modifica di tale norma, avvenuta ormai quasi dieci anni fa, abbia influenzato, nell’evoluzione dei contesti produttivi, le scelte della contrattazione collettiva. Il Capitolo I si concentrerà sulla questione dell’oggetto del contratto e, in particolare, dell’oggetto del contratto di lavoro. Nell’ottica di ricostruire, a partire dalle basi, il senso e le fondamenta della disciplina del mutamento di mansioni, si tenterà di identificare l’oggetto del contratto di lavoro, a partire dai dati risultanti dall’indagine sulla dottrina civilistica e seguendo le tracce interpretative proposte, nel corso dei decenni passati, dai giuslavoristi. Il Capitolo II è inteso a cogliere le caratteristiche dello ius variandi, prima nel diritto dei contratti e poi con riferimento al contratto di lavoro. Il Capitolo sarà dedicato alla delimitazione dell’area dello ius variandi, attraverso la distinzione di questo dal potere direttivo del datore di lavoro e dalla novazione oggettiva del contratto. Per fare ciò, sarà necessario fondare l’analisi sulle conclusioni raggiunte in materia di oggetto del contratto, in particolar modo in relazione ai requisiti di determinatezza e determinabilità disciplinati dall’art. 1346 c.c. Nell’ambito di questo capitolo sarà inoltre riservato uno spazio di ricerca alla regolazione dello ius variandi e, in genere, delle modificazioni del contratto di lavoro in altri ordinamenti europei. Il Capitolo III è diviso in due sezioni. La sezione I avrà ad oggetto lo studio della funzione e dell’evoluzione della norma che regola il mutamento di mansioni nell’ordinamento positivo italiano. L’art. 2103 c.c. sarà quindi analizzato nella sua formulazione originaria, nelle vicende che hanno portato alla modifica del 1970 ad opera dello Statuto dei Lavoratori e anche con riferimento ad alcune delle questioni giuridiche sorte successivamente. Altresì, si tenterà di individuare, nelle sue linee generali, la funzione della disciplina, e si dedicherà, anche a tal proposito, uno spazio di approfondimento alla norma che, ora come nella sua precedente versione, prevedeva la nullità dei patti ad essa contrari. La sezione II tratterà del mutamento di mansioni del lavoratore alla luce delle norme ora vigenti. Saranno quindi oggetto di analisi lo ius variandi orizzontale, nel passaggio dalla nozione di equivalenza sostanziale all’introduzione dei limiti vigenti, le ipotesi di ius variandi verticali ammesse dalla legge e dalla contrattazione collettiva, le condizioni di legittimità per la stipula di un accordo di modifica delle mansioni, i limiti all’adibizione del lavoratore a mansioni superiori, nonché la previsione in materia di obbligo formativo. Nell’ambito dello studio delle norme che regolano le ipotesi menzionate, uno spazio specifico di approfondimento sarà riservato all’individuazione di eventuali indicazioni sistematiche che consentano di individuare, nella norma sullo ius variandi orizzontale di cui all’art. 2103, comma 1, c.c., la regolazione di un potere unilaterale attribuito al datore di lavoro. Il Capitolo IV è dedicato all’analisi della contrattazione collettiva con riferimento alle previsioni riguardanti i sistemi di inquadramento dei lavoratori e il mutamento di mansioni. Invero, sono preventivamente affrontate e richiamate le principali questioni relative al rapporto tra mutamento di mansioni e contrattazione collettiva, nonché le traiettorie di ricerca più rilevanti con riferimento al tema dell’interazione tra nuove tecnologie e strategie organizzative nell’impresa e diritto del lavoro. Saranno di seguito analizzate le previsioni dei principali contratti collettivi nazionali di lavoro, applicabili in diversi settori produttivi. Alla luce di tale studio, sarà possibile comprendere se e come le parti sociali abbiano risposto, attraverso la contrattazione collettiva, alle sollecitazioni derivanti dalla riforma della disciplina dei limiti al mutamento di mansioni del lavoratore. Nel solco di questa indagine, potrà anche verificarsi l’adeguatezza della disciplina vigente nel garantire, nel rapporto con la contrattazione collettiva, la necessaria tutela della professionalità dei lavoratori.