Titolo della tesi: Una parabola moderna. Rappresentazioni di Cristo tra arte e letteratura, in Francia e in Italia (1857-1953)
Il presente lavoro indaga la condizione apparentemente paradossale che caratterizza le rappresentazioni cristologiche tra Ottocento e Novecento. L’ipotesi principale della nostra ricerca è che la figura di Cristo costituisca, anche in seguito alla svolta della secolarizzazione, un dispositivo metaforico la cui complessità è necessario esplorare per capire, da un lato, in che modo la modernità trasformi il contenuto e la forma dell’immagine sacra, dall’altro, come quest’ultima contribuisca a una ridefinizione critica del ruolo dell’artista.
Nella prima parte, il motivo dell’aureola – e la dialettica tra la sua perdita e il suo ritrovamento – serviranno a riflettere sul rapporto degli artisti moderni con la tradizione e con gli elementi religiosi e cultuali. Nella seconda parte, invece, si analizzerà la permanenza nel Novecento della ricerca del “vero” volto di Cristo, che gli artisti moderni riconoscono nei lineamenti brutti e disarmonici, i quali accomunano tale figura a un’umanità imperfetta e sofferente.
Esplorando, da un lato, il tema della perdita dell’aureola, e, dall’altro, la ricerca del vero volto di Cristo, rifletteremo sulla dialettica tra tensione metafisica e confronto con la finitezza dell'uomo nell’arte moderna.