Titolo della tesi: LA QUALITA' DELLA VITA DEL PAZIENTE CELIACO
ABSTRACT
L’obiettivo del presente studio è esplorare la qualità della vita dei pazienti celiaci a partire da un’analisi dei testi, raccolti attraverso un’intervista costruita ad hoc. Le domande sono state pensate per indagare le rappresentazioni mentali dei pazienti riguardo alla convivenza con la malattia cronica, allo stato di salute percepito e alla qualità della vita. I testi prodotti sono stati analizzati con l’Analisi Emozionale del Testo ed interpretati secondo una prospettiva psicodinamica e paradigmi biopsicosociali. All’intervista hanno risposto 189 soggetti adulti o giovani adulti (da 18 a 65 anni), di nazionalità italiana, con titolo di studio medio-alto, occupazione coerente con il titolo di studio e situazione relazionale mediamente stabile.
La simbolizzazione affettiva collusivamente condivisa è quella di una grande fatica, determinata dalla gestione della malattia cronica e dalla dieta priva di glutine, da cui deriva una stanchezza, che si proietta sull’arco dell’intera esistenza. La dieta priva di glutine determina un rapporto alterato con il cibo, che continua ad assolvere alla funzione di nutrimento, ma non è più gratificante. La ricerca di cibi o di locali adeguati incide, inoltre, sulla vita di relazione dei celiaci, perché comporta l’esclusione da rituali comuni e da prassi quotidiane ampiamente condivise. Anche situazioni di evasione dalla routine, come la vacanza o il ristorante, sono percepite come difficili e potenzialmente pericolose. Le dimensioni emerse sono relative, quindi, a vissuti di fatica, controllo, isolamento, esclusione e desiderio inappagato, per cui la qualità della vita percepita non è soddisfacente. E’ necessario di conseguenza il supporto di uno psicologo nel team di figure professionali, che gestisce il paziente celiaco.