Dottorato in MEDICINA TRASLAZIONALE E ONCOLOGIA

Titolo della tesi: Laparoscopia versus laparotomia nel tumore cervicale early-stage: analisi degli outcomes oncologici e complicanze post-chirurgiche a 10 anni.

Negli ultimi due decenni, l'utilizzo della chirurgia mininvasiva (MIS) per il trattamento dei tumori ginecologici è diventato il gold standard. Il ruolo della MIS nell'approccio al cancro cervicale rappresenta un tema caldo per la comunità oncologica ginecologica. Le linee guida ESGO, pubblicate nel 2018, affermavano che la chirurgia mininvasiva sarebbe stata l'approccio chirurgico preferito per la gestione del cancro cervicale in stadio iniziale. Lo studio LACC ha dimostrato una significativa diminuzione della sopravvivenza libera da malattia e complessiva associata nelle pazienti trattate con tale approccio. Lo scopo di questo lavoro è dunque valutare benefici e rischi che l’approccio mininvasivo laparoscopico può apportare nella cura delle pazienti con carcinoma della cervice in stadio iniziale, analizzando il tasso di incidenza delle complicanze intra e peri-operatorie laparoscopiche rispetto a quelle in open, nonché l’aspettativa di vita di queste pazienti a 10 anni di distanza. Dopo applicazione di propensity-score analysis 50 pazienti sono state incluse nel gruppo in studio trattate con approccio mininvasivo e 100 nel gruppo di controllo, sottoposte a chirurgia open. Le complicanze intraoperatorie e postoperatorie a distanza di 90 giorni sono risultate sovrapponibili tra i due approcci. Gravi complicanze post-operatorie a 90 giorni sono state riscontrate nel 4% dei pazienti MIS e nell’8% dei pazienti open (p-value=0.497). Inoltre è stata evidenziata una sostanziale sovrapponibilità in termini di outcomes oncologici, dato che la DFS (94% vs 95%; p = 0.812; HR:1.195; 95%CI:0.275, 5.18) così come la OS (98% vs. 96%; p = 0.995; HR:0.994; 95%CI:0.182, 5.424) non mostravano differenze statisticamente significative tra i gruppi . In conclusione, le complicanze peri-operative sono risultate assimilabili e sovrapponibili tra i due gruppi di studio e l’utilizzo di un approccio mininvasivo non impatta negativamente la sopravvivenza delle pazienti affette da carcinoma della cervice in stadio iniziale.