Titolo della tesi: LE OCCLUSIONI DEL PICCOLO INTESTINO IN URGENZA: TRATTAMENTO CONSERVATIVO O OPZIONE CHIRURGICA?
Le occlusioni del piccolo intestino (SBO - Small Bowel Obstruction) sono una delle urgenze chirurgiche più comuni e che richiedono più frequentemente un trattamento chirurgico urgente. Si stima che, fra i pazienti che accedono al DEA per dolore addominale, il 4% sia riconducibile ad una problematica occlusiva aderenziale dell’intestino tenue. Si tratta di una condizione clinica che presenta un sostanziale impatto economico sui sistemi sanitari di tutto il mondo, a causa soprattutto dell’alta incidenza di recidive e quindi di riammissioni ospedaliere e per la possibile necessità di interventi chirurgici. Numerosi progressi sono stati compiuti riguardo la migliore caratterizzazione dei diversi aspetti inerenti il management delle SBO. L’uso della TC con mezzo di contrasto per via endovenosa ha reso più lineare il percorso diagnostico del paziente occluso, aiutando il chirurgo nel differenziare i pazienti che necessitano di un trattamento chirurgico in urgenza per la presenza di ischemia intestinale, dai pazienti che possono essere sottoposti ad un iniziale trattamento di tipo conservativo. L’esperienza maturata negli ultimi decenni ha visto, infatti, incrementare il ruolo del non-operative management (NOM) nella gestione dei pazienti con ASBO senza segni di peritonite o strangolamento. In particolare, l’uso dei mezzi di contrasto idrosolubili (il Gastrografin rappresenta quello più utilizzato in tutto il mondo) è ormai riconosciuto, con solida evidenza scientifica, come uno strumento sicuro ed efficace, in grado di implementare il trattamento conservativo tradizionale e di predire in maniera piuttosto accurata la necessità di trattamento chirurgico nelle forme complete. L’indicazione e la durata del NOM, l’appropriato timing della chirurgia e i criteri di selezione nella scelta del tipo di approccio chirurgico, rappresentano oggi i punti di maggiore controversia in letteratura. Lo scopo di questo studio è quello di analizzare tale patologia, le sue cause e le possibili strategie preventive, l’individuazione di markers predittivi della necessità di un trattamento chirurgico e quale sia il miglior trattamento conservativo. Da gennaio 2022 a giugno 2024 abbiamo raccolto tutti i pazienti giunti presso il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma con diagnosi di occlusione intestinale. Tali pazienti sono stati sottoposti a esami ematochimici, RX diretta addome e TC addome con mdc nella maggior parte di casi. Alcuni di essi sono stati trattati in maniera conservativa, altri sono stati candidati ad intervento chirurgico in urgenza. Abbiamo analizzato i dati raccolti soffermandoci sui segni predittivi di necessità di intervento chirurgico, sull’efficacia o meno dell’utilizzo del Gastrografin nel trattamento conservativo e su quale approccio chirurgico fosse il migliore.