ANTONIO CONCISTRÈ

PhD Graduate

PhD program:: XXXIII



Thesis title: ALTERAZIONI MORFO-FUNZIONALI VASCOLARI IN PAZIENTI AFFETTI DA IPERALDOSTERONISMO PRIMARIO

Abstract dello studio dal titolo: Valutazione del danno del microcircolo periferico in pazienti affetti da iperaldosteronismo primario attraverso videocapillaroscopia (NVC) e laser-Dopplergrafia a scansione (LDPI). Introduzione: L’iperaldosteronismo primario (IP) è la causa più frequente di ipertensione endocrina e si associa ad un danno d’organo più marcato rispetto all’ipertensione essenziale (IE) con alterazioni a carico sia del macrocircolo che del microcircolo. In particolare, alcuni studi hanno dimostrato che i pazienti con IP presentano delle alterazioni vascolari strutturali caratterizzate da un accumulo di collagene a livello delle grandi e delle piccole arterie e delle arteriole. Obiettivo dello studio: Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare e confrontare le alterazioni del microcircolo cutaneo in pazienti affetti da IP e nei pazienti con IE. Materiali e Metodi: Sono stati arruolati consecutivamente, da Settembre 2018 ad Aprile 2019, 80 pazienti (42 IP, età media 51.88±11.43 anni; 38 IE, età media 50.34±10.42 anni) sovrapponibili per caratteri demografici, antropometrici e biochimici. È stato effettuato uno studio morfologico/strutturale del microcircolo cutaneo attraverso la videocapillaroscopia (NVC) mentre una valutazione di tipo funzionale del microcircolo periferico è stata effettuata con la laser-Dopplergrafia a scansione (LDPI) attraverso la quale sono stati calcolati indici e gradienti di perfusione cutanea in varie regioni di interesse a livello del dorso della mano (ROI1 e ROI2). Risultati: Non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi per quanto riguarda i parametri di NVC. Al contrario la LDPI ha mostrato parametri di perfusione cutanea peggiori nei pazienti con IP rispetto ai pazienti con IE (ROI1: 143.9129.89 pU vs 163.2535.23 pU, p=0.01; gradiente di perfusione ROI1-ROI2: 62.4228.75 pU vs 79.2733.52 pU, p=0.019). Inoltre, il gradiente di perfusione ROI1-ROI2 (prossimale-distale) è risultato correlare negativamente con i livelli plasmatici di aldosterone (r -0.269; p=0.017). L’analisi multivariata ha evidenziato che l’aldosterone è significativamente associato 5 al gradiente di perfusione ROI1-ROI2 ( -0.220; p: 0.044). Conclusioni: Nei pazienti con IP è presente un’alterata perfusione cutanea ed una maggiore disfunzione microvascolare rispetto a quella osservata nei pazienti con IE. I nostri risultati sono consistenti con l’ipotesi che l’aldosterone possa avere un ruolo fisiopatologico nel rimodellamento microvascolare nei pazienti con IP, con prevalente disfunzione a livello funzionale. Tale danno funzionale potrebbe dipendere dall’effetto dell’aldosterone sulla regolazione del tono simpatico e sulla genesi della disfunzione endoteliale a livello dei vasi periferici cutanei. La NVC e la LDPI, due metodiche utilizzate prevalentemente in ambito immuno-reumatologico, potrebbero pertanto rappresentare un metodo efficace e non invasivo per identificare il rimodellamento microvascolare nei pazienti con IP. Abstract dello studio dal titolo: Stiffness intrarenale in pazienti con iperaldosteronismo primario: valori predittivi di danno renale. Introduzione: I meccanismi pleiotropici dell’ormone aldosterone rivestono un ruolo fondamentale sull’instaurarsi del danno cardiovascolare, renale e metabolico dei pazienti ipertesi. Obiettivo dello studio: scopo del nostro studio è stato identificare i parametri predittivi di danno renale ottenuti con lo studio ecografico morfologico e funzionale nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa essenziale e da IP, senza danno d’organo clinicamente evidente. Materiali e metodi: Nel nostro studio abbiamo arruolato consecutivamente 72 pazienti ipertesi di cui 30 affetti da IE (età media 49.5±18.7 anni) e 42 affetti da IP (età media di 57.1±11.6 anni). Il gruppo IP era composto da 20 pazienti con diagnosi di iperaldosteronismo idiopatico (IHA) e 22 con IP da adenoma surrenalico aldosterone-secernente (APA). Risultati: A conferma della diagnosi, il gruppo di pazienti affetti da IP mostrava livelli significativamente aumentati di aldosterone plasmatico (PA) circolante e diminuiti di renina (PRA) (rispettivamente 304±14.7 pg/ml vs 151.8±18.7 pg/ml e 0.37±0.2 ng/ml/h vs 1.31±0,6 ng/ml/h; p<0.001): il rapporto PA/PRA era dunque significativamente aumentato negli IP (110.5±91.1 ng/ml:ng/ml/h vs 11.6±2.3 ng/ml:ng/ml/h; p<0.001). Inoltre, i pazienti affetti da IP mostravano un significativo incremento dell’escrezione urinaria di albumina (38.9±16.7 mg/24h) e un aumento della creatinina (0.98±0.2 mg/24h) rispetto agli IE (rispettivamente 9.2±4.5mg/24h; 0.80±0.18 mg/24h; p<0.001). Con lo studio ecografico renale abbiamo messo a confronto le due popolazioni di ipertesi: sono risultati aumentati lo spessore parietale destro (13.6±1.8 mm vs 18.1±3.5 mm; p<0.001) e sinistro (14.548±1.7 vs 17.98±3.4 mm; p<0.001) e l’Indice di Atrofia destro (1.49±0.13 vs 0.65±0.07; p<0.001) e sinistro (1.46±0.1 vs 0.662±0.070; p< 0.001) nei pazienti affetti da IP rispetto agli IE. Il medesimo gruppo IP, all’analisi del color- 7 Doppler, mostrava aumentati valori di Indice di Pulsatilità destro (1,28±0,28 vs 1.14±0.3 s-d/v; p<0.03) e sinistro (1.27±0.28 vs 1.12±0.24 s-d/v; p<0.03) e un’alterazione maggiore dell’Indice di Resistenza destro (12% vs 6%) e sinistro (10% vs 6%) rispetto agli IE (p<0.001). Conclusioni: i nostri risultati hanno documentato che nei pazienti affetti da IP la valutazione della stiffness renale possa essere indicativa di un precoce danno subclinico a livello della funzione renale associandosi ad un marker biochimico quali la microalbuminuria. Ulteriori studi sono necessari al fine di poter implementare i dati della nostra ricerca. Abstract dello studio dal titolo: Studio osservazionale di valutazione dei parametri di Arterial Stiffness e Pulse Wave Velocity in pazienti affetti da iperaldosteronismo primario. Introduzione: L'aldosterone svolge un ruolo importante nello sviluppo di danni cardiovascolari, metabolici e renali nei pazienti ipertesi. Obiettivo dello studio: Scopo dello studio è stato quello di valutare i marker di danno vascolare subclinico quali i parametri di rigidità vascolare e dell’escrezione di albumina nelle urine delle 24 ore in pazienti con IE e IP senza danno d'organo clinicamente evidente. Materiali e metodi: Da Gennaio 2018 a Maggio 2019 nel Day Hospital di Medicina Interna e Ipertensione Secondaria, Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche, Università di Roma “Sapienza”, abbiamo arruolato consecutivamente 82 soggetti ipertesi [37 maschi (età media: 48,9 ± 13,3 anni) e 45 donne (età media: 48,5 ± 14,8 anni)], distinti in due gruppi: 60 pazienti con IE e 22 pazienti con IP [5 con adenoma surrenalico secernente aldosterone (APA), 17 con aldosteronismo idiopatico (IHA)]; come gruppo di controllo abbiamo arruolato 40 soggetti normotesi (SN). Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad esame semeiologico fisico, con valutazione antropometrica di parametri quali peso, altezza, body mass index (BMI), circonferenza vita, circonferenza collo, pressione arteriosa in posizione supina ed in ortostatismo e sono stati sottoposti ad analisi biochimiche-ormonali per la funzionalità renale ed il metabolismo glucidico-lipidico. Inoltre, tutti i soggetti arruolati nello studio sono stati sottoposti ad esame tonometrico non invasivo mediante l’uso di PulsePen Tonometer (Diatecne®), eseguito dallo stesso operatore. Risultati: I pazienti affetti da IP presentavano un significativo incremento dell’escrezione di albumina nelle urine delle 24 ore (65.7±11.14mg/24h; p<0.02) rispetto ai soggetti affetti 9 da IE (21.5±7.73 mg/24h) e ai SN (9.2±15mg/24h); tale differenza era maggiormente evidente nel sottogruppo di pazienti affetti da IP-APA (111.78±56.2 mg/24h; p<0.01) rispetto al gruppo degli IE e dei SN. Nei pazienti affetti da IP-APA abbiamo osservato valori significativamente elevati dell’indice di rigidità arterioso (11.7±4.8m/sec; p<0.02) rispetto ai soggetti affetti da IE (8.3±3m/sec) e ai SN (7.2±1.7m/sec); inoltre i pazienti affetti da IP-APA presentavano valori significativamente aumentati anche rispetto ai pazienti affetti da IP-IHA (11.7±4.8m/sec vs 8.8±2.3m/sec; p<0.03). Inoltre, i pazienti affetti da IP-APA presentavano valori significativamente ridotti sia di Subendocardical Variation Ratio (SEVR) (104.8±25.7%) che di ritardo delle onde riflesse (83.8±28.3ms) rispetto ai soggetti affetti da IE (120.5±22.4%, 112.9±38.1ms, rispettivamente; p<0.05) ed ai SN (119.8±12%, 131.2±32ms, rispettivamente; p<0.05). Lo studio delle correlazioni effettuato sull’intera popolazione di ipertesi studiata ha mostrato che i livelli di PAC si correlano significativamente con il peggioramento dell’età vascolare rispetto a quella anagrafica (r=0,52; p<0.05) e con l’indice di rigidità (r=0,51; p<0,05) ed inversamente con il SEVR (r= -0,39; p<0,05) ed il ritardo delle onde riflesse (r= -0,46; p<0,05). L’analisi multivariata ha evidenziato, in tutti i pazienti ipertesi arruolati, che i predittori dell’Augmentation Index sono risultati essere i valori di μ-Albuminuria (ß=0.025; p<0.01). Conclusioni: Il nostro studio dimostra come nei pazienti affetti da IP sia evidente un maggiore danno endoteliale rispetto ai soggetti affetti da IE ed ai SN, pertanto lo studio non invasivo della rigidità vascolare mediante PulsePen (DiaTecne®) può essere un utile strumento nell’identificare precocemente il rimodellamento vascolare subclinico in questi pazienti.

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