Titolo della tesi: L'insediamento etrusco di Orte. Analisi critica alla luce di vecchi e nuovi dati
Studio analitico dell’insediamento etrusco di Orte (VT) in tutti i suoi aspetti, dalle prime attestazioni di età del bronzo alla fine dell’età ellenistica. Sono stati analizzati tutti i reperti preromani da Orte conservati nel museo locale e ritrovati (tramite ricerche d’archivio) in altri musei, al fine di aggiornare lo studio di Giuliana Nardi "Le antichità di Orte" (Roma 1980) e chiarire la posizione di questo centro -che si trova al confine tra agro falisco, Etruria, Umbria e Sabina- negli ambiti culturali di riferimento in senso diacronico.
Nello specifico, per quanto riguarda l’abitato, sono stati analizzati i materiali preromani, perlopiù frammentari, provenienti da tre butti inediti del centro storico, l’impianto idraulico ipogeo, la novità delle terrecotte architettoniche. Per quanto riguarda i sepolcreti, sono stati studiati i corredi inediti di due tombe dalla necropoli di San Bernardino, della quale si è proceduto anche al ritrovamento delle altre tombe e alla loro localizzazione GPS con la realizzazione di una moderna cartografia; sono stati analizzati architettura tombale e peculiarità quali le cifre scolpite e i cippi aniconici; sono stati aggiornati i dati relativi alle tombe della necropoli de Le Piane, di cui si sono ricostituite le complesse vicende grazie allo studio archivistico; sono stati ritrovati altri oggetti provenienti dalla necropoli di S. Bernardino e dei Cappuccini conservati al Museo Gregoriano Etrusco.
Si è attribuita molta attenzione anche al materiale proveniente da ricognizioni o recuperi di abitanti del luogo, che è perlopiù di età protostorica e che ha permesso di effettuare nuove ipotesi circa la frequentazione più antica del sito in esame.
Sono stati studiati anche i siti minori del territorio con attestazioni di frequentazione preromana, anche grazie alla realizzazione di nuove ricognizioni e allo studio di materiale inedito proveniente dalle precedenti ricerche di Giuliana Nardi, recuperato nel Museo Civico Archeologico di Orte.
Infine, è stato studiato il corpus delle 60 epigrafi ortane (otto delle quali inedite), qui presentato per la prima volta nel suo complesso: questo studio ha permesso un approfondimento circa la prosopografia ortana di età ellenistica e una distinzione in raggruppamenti diacronici grazie all’analisi paleografica.