Andrea Minuz è professore ordinario presso «Sapienza», Università di Roma (Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte e Spettacolo), Ha lavorato nelle Università di Roma («Sapienza»); Bologna («Dams»); Milano («Università Cattolica del Sacro Cuore»), Campobasso («Università degli studi del Molise») e svolto periodi di ricerca presso la «Cinèmatheque Française», Bibliothèque du Film (Parigi), gli «Archivi Gaumont» (Parigi) e il «Center for Advanced Holocaust Studies» (United States Holocaust Memorial Museum, Washington). Oltre a vari articoli su riviste italiane e internazionali è autore dei volumi: "La Shoah e la cultura visuale. Cinema, memoria, spazio pubblico" (Bulzoni - Premio Limina miglior libro italiano di cinema 2010); "Murnau. L’arte di evocare fantasmi "(EdS, 2010);"L’invenzione del Luogo. Spazi dell’immaginario cinematografico" (ETS, 2011); "Viaggio al termine dell’Italia. Fellini politico" (Rubbettino, 2012), tradotto in inglese per Berghahn Books (Oxford), ["Political Fellini. Journey to the end of Italy"]; e “Quando c’eravamo noi. La crisi della sinistra nel cinema italiano da Berlinguer a Checco Zalone” (Rubbettino, 2014). E' membro del comitato scientifico della «Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro» (curatore della sezione "rimontaggi") e della giura dei “David di Donatello”. I suoi ambiti di ricerca principali riguardano l’industria e le culture del cinema in Italia e la storia culturale dei media. Dirige le collana «Italian Frame» per l’editore Mimesis International e "DRAMA" per Dino Audino Editore