Dottorato in NEUROSCIENZE DEL COMPORTAMENTO

Titolo della tesi: Implicit and explicit socio-cognitive predictors of pro-environmental behaviors: from Climate Change Anxiety to embodied environmental cognition

La tesi esplora le basi psicologiche e cognitive dei comportamenti pro-ambientali (PEBs), con un focus sull'ansia da cambiamento climatico (CCA) e sulla cognizione ambientale incarnata. Il primo studio esamina il ruolo della CCA nella modellazione delle risposte emotive e delle intenzioni comportamentali nei confronti del cambiamento climatico, rivelando che la CCA predice specificamente la paura legata al cambiamento climatico, mentre l’ansia generale non ha lo stesso effetto. Inoltre, lo studio evidenzia che i messaggi che enfatizzano le conseguenze del cambiamento climatico sono più efficaci nell’aumentare la paura e nel motivare l’intenzione ad agire, con la eco-rabbia che emerge come il predittore più forte dell’azione climatica. Il secondo studio affina la scala del Comportamento Ecologico Generale (GEB), dimostrando che l’inclusione di elementi pro-sociali introduce una multidimensionalità che compromette la coerenza della scala, portando allo sviluppo di una versione più breve e affidabile. Questa versione rivisitata mostra migliori proprietà psicometriche e una validità predittiva leggermente superiore per la CCA, ma evidenzia anche la natura intrinsecamente multidimensionale dei comportamenti pro-ambientali. Il terzo studio esplora le dinamiche temporali implicite durante la decisione pro-ambientale, mostrando che le scelte a favore dell’ambiente richiedono un maggiore sforzo cognitivo e sono più accurate rispetto a quelle guidate dalla ricompensa personale. Inoltre, lo studio trova che la dimensione di compromissione funzionale dell’ansia climatica predice l’esitazione motoria durante le scelte sostenibili, fornendo evidenza a favore dell’ impotenza appresa legata al cambiamento climatico all'interno del quadro della decisione incarnata. Nel complesso, questi risultati offrono una nuova prospettiva nella descrizione del divario tra atteggiamenti e comportamenti, mettendo in luce la complessità della traduzione della preoccupazione ambientale in azione. Inoltre, supportano l’idea che le caratteristiche implicite del comportamento possano aiutare a superare i limiti dei modelli comportamentali tradizionali basati su manifestazioni esplicite, offrendo una comprensione più completa dei meccanismi che guidano le azioni pro-ambientali.