Titolo della tesi: AGGREGATI PLASTICI. Attualità dei processi formativi dei tessuti urbani
La ricerca proposta in questa tesi vuole offrire una nuova visione al concetto di lettura morfologica della città costruita, che si concentra sui suoi processi di formazione e trasformazione al fine di poter restituire l’esperienza necessaria a comprenderne il divenire futuro. Il fine ultimo di tali riflessioni vuole essere quello di porre l’accento sull’importanza della centralità del progetto architettonico, come sintesi critica di principi ordinatori che ne costituiscano il fondamento.
Lo studio proposto indaga più nello specifico, il comportamento di alcuni processi dell'organismo urbano e, più in particolare, dei suoi tessuti attraverso un parallelismo con la fisica dei materiali, definendo cioè tali processi "plastici". L'obiettivo è dunque di trattare i Sistemi Plastici – aggregati urbani – concetto approfondito non tanto nella sua accezione materica – seppur studiato ed eviscerato – tanto più dal punto di vista dell’approccio metodologico alla progettazione. L’essere “plastico” riferito ad un materiale da costruzione, all’interno delle teorie di meccanica, è, per definizione, la sua capacità di deformarsi plasticamente, cioè di subire trasformazioni di notevole ampiezza che permangono al cessare della sollecitazione, producendo alla fine del processo un risultato altro. Durante la trattazione si farà chiarezza su questo pericoloso parallelismo, affiancando a tale definizione altri concetti tratti da discipline diverse, come il concetto di "durata", di "permanenza" e di "anti-fragilità". Il tutto verrà poi verificato cercando di applicare tale metodologia di lettura e progetto ad un caso studio particolare: l'area che interessa l'antico Ghetto ebraico di Roma, profondamente segnato formalmente dalle demolizioni ottocentesche.