Tematiche

Curriculum Tema di ricerca Eventuale titolo Borse Ente finanziatore Studente Titolo progetto Tutor Co-tutor
1. Transizione ecologica e digitale nella mitigazione di rischi antropici e naturali per la salvaguardia del patrimonio culturale – Leader: Università di Firenze Sviluppo di modelli per la riduzione del rischio e la conservazione preventiva e sostenibile di edifici storici e paesaggi antropizzati con specifico riguardo verso quelli caratterizzati da insediamenti tradizionali e da ambiti territoriali disarticolati, ma dalle forti potenzialità di sviluppo. Si avvale di un approccio multi e interdisciplinare e coinvolgerà competenze di geomatica, storia, ingegneria, architettura, sociologia dell’ambiente e del territorio attraverso tecnologie per la documentazione, digital twinning e monitoraggio IoT multiscala, analisi di dati 3D/4D, HBIM, database georeferenziati, piattaforme web-based e progetti multimediali Materiali e metodologie avanzate per la salvaguardia del Patrimonio Culturale: transizione ecologica e digitale per la mitigazione dei rischi antropici e naturali: indirizzo documentazione 1 Università di Firenze Lidia Fiorini Dati e metadati per lo sviluppo di gemelli digitali di Beni Culturali a rischio Grazia Tucci
1 Università della Campania Stefania D'Ottavio Mucillagini vegetali e patrimonio culturale: studio e approfondimento in ambito italiano e messicano. Analisi sperime Elena Manzo Paola Fermo, Riccardo Dalla Negra, ENEA
Tecnologie diagnostiche avanzate, digitali, sensoristiche, e/o disponibili in large scale facilities europee per il monitoraggio e la verifica dello stato di fatto (ad esempio di parametri ambientali) al fine di redigere piani di conservazione preventiva, sostenibili per manufatti e superfici di interesse storico artistico, architettonico, archeologico di varia origine. La ricerca dovrà essere orientata alla mitigazione e al contrasto delle variazioni indotte da fattori antropici e naturali, in ambienti outdoor e/o indoor. Contribuiranno allo sviluppo della tematica competenze in chimica, biologia, fisica, geologia, geomatica, ingegneria, scienze dei beni culturali. Materiali e metodologie avanzate per la salvaguardia del Patrimonio Culturale: transizione ecologica e digitale per la mitigazione dei rischi antropici e naturali: indirizzo diagnostica 1 Polotecnico delle Marche Matteo Vercelli Studio delle proprietà strutturali e di idratazione di legni antichi, al fine di definire procedure analitiche e tecniche di Francesco Spinozzi Claudia Mondelli (CNR-IOM Grenoble, Francia); Giuliana Taglieri, (Università dell’Aquila)
1 Università di Milano Chiara Andrea Lombardi Archaeometric investigations and environmental monitoring for the knowledge, conservation and diagnostics of cultur Paola Fermo Luca Trombino, UniMI; Valeria Comite, UniMi
Sviluppo di materiali e trattamenti sostenibili, con approccio inter- e multidisciplinare per la conservazione di insediamenti e manufatti di varia composizione, in paesaggi antropici e naturali, in contesti urbani, archeologici, architettonici, storici e museali da validare ai fini della compatibilità e durabilità con particolare attenzione alla riduzione e gestione del rischio (anche con riferimento alla dimensione sociale), indotto da fattori antropici e naturali e alla vulnerabilità del bene. Contribuiranno allo sviluppo della tematica competenze in chimica, biologia, fisica, geologia, storia, architettura, ingegneria, scienze dei beni culturali. Materiali e metodologie avanzate per la salvaguardia del Patrimonio Culturale: transizione ecologica e digitale per la mitigazione dei rischi antropici e naturali: indirizzo conservazione 1 Università di Firenze Corinne Suraci Fluidi nanostrutturati ed ecosostenibili per la rimozione di vernici e ridipinture Rodorico Giorgi Giovanna Poggi, UniFI
1 Università di Milano Letizia Berti Study of interactions between biofilms and porous substrates of built heritage Lucia Toniolo Francesca Cappitelli, Unimi; Sara Goidanich, Polimi
1 Università di Torino Noemi Sanna Nanogel e dispersioni ad alta densità di polimeri “green” per la rimozione di particolato atmosferico e depositi da man Daniele Castelli Eliano Diana, UniTO
1 Università di Palermo Giulia D'Agostino Nanomateriali avanzati sostenibili per la conservazione di tele e tavole Giuseppe Lazzara
2. Scienza e tecnologie per il patrimonio architettonico – Leader: Politecnico di Milano Il tema del rapporto tra clima esterno e microclima interno è centrale nel processo di conservazione. Condizioni di comfort, di sicurezza per materiali differenti, di controllo dell’umidità per evitare effetti di degrado spiegano, almeno in parte, la sua importanza. In modo ancora più estensivo, lo studio del comportamento termo fisico del costruito storico (più o meno antico) consente spesso di migliorarne anche la prestazione energetica, diminuendo fattori di squilibrio, nel rispetto dei suoi valori materiali e immateriali. È evidente che, in un ambito sensibile, quale quello qui trattato, le ricerche mirano ad analizzare in modo qualitativo e quantitativo tipologie di intervento, strategie e azioni di gestione che bilancino esigenze che possono anche essere conflittuali: la conservazione e l’efficientamento energetico del patrimonio. Se l’ambito della sicurezza strutturale e dell’accessibilità ha visto nel passato recente importanti avanzamenti disciplinari che hanno contribuito a chiarire obiettivi, criteri e modalità di intervento, sembra ora il momento, spinti anche da fenomeni noti, come i cambiamenti climatici e la crisi energetica, di concentrare un filone di studi sul tema del rapporto tra patrimonio e transizione ecologica. Ciò è necessario anche per evitare l’errore che è più evidente attualmente, cioè considerare il tema come semplice questione tecnico-impiantistica. Al contrario il progetto di conservazione è “il luogo” in cui va costruita la conoscenza necessaria a garantire che gli interventi siano commisurati. Patrimonio architettonico e transizione green: interventi compatibili e criteri di valutazione 2 Politecnico di Milano Giulia Cherchi La salvaguardia del patrimonio costruito nei borghi storici minacciati dal cambiamento climatico Valeria Pracchi
Erika Maddalena Le problematiche dei dipinti custoditi in ambienti semi confinati: il restauro di vecchi supporti di dipinti murali e l’alte Valeria Pracchi
La ricerca intende sviluppare il tema della conoscenza per la sicurezza strutturale con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato delle relazioni tra sicurezza e conservazione, attraverso lo studio materiale e storico-costruttivo dell’architettura, delle tecniche edilizie, dei restauri pregressi ed esaminando, in particolare, gli interventi di consolidamento eseguiti nel XX secolo e quelli con materiali tradizionali, innovativi, ecosostenibili oltre che con le integrazioni in c.a., in acciaio e legno (esoscheletri ed endoscheletri) allo scopo di verificarne il comportamento statico, dinamico e sismico. Gli eventi sismici recenti hanno infatti evidenziato numerose criticità, ma anche ‘collaudato’ interventi compatibili.
La conoscenza delle architetture storiche, oggetto di studio, potrà anche avvalersi di metodi tradizionali in situ, di tecniche di telerilevamento e di monitoraggio strutturale. Attraverso queste tecniche sarà possibile la creazione di modelli 3D utili sia per gestire informazioni dettagliate di carattere materico-costruttivo (caratteristiche tipologiche, tessuto murario, interazione muratura-sistemi di rinforzo, stato dei materiali costituenti, eventuale quadro fessurativo, livello di danneggiamento) sia per effettuare analisi numeriche strutturali su modelli meccanici che siano quanto più possibili corrispondenti all’effettiva realtà costruttiva e che tengano conto delle effettive condizioni degli edifici esaminati.
In questo contesto sono quindi di fondamentale importanza tecniche di monitoraggio per la definizione di metodologie di indagine per l’approfondimento della conoscenza degli edifici esistenti e loro identificazione statica e dinamica basate su procedure diagnostiche locali e globali non distruttive: modellazione numerica validata sperimentalmente.
Lo studio di dettaglio volto alla caratterizzazione tipologico strutturale dell’architettura storica potrà essere implementato dalla scala edificio a quella di isolato o, ancora, se necessario, alla scala dell’intero aggregato urbano di interesse storico.
La ricerca intende produrre strumenti affidabili e speditivi per la conservazione del patrimonio costruito, attraverso modelli numerici ed analitici ed attività sperimentale, in particolare avvalendosi di sistemi, tecnologie, pratiche atte a mitigare la vulnerabilità sismica.
Conoscenza e restauro delle strutture storiche: comportamento statico e sismico, modellazione meccanica e digitale, tecniche di monitoraggio 1 Università della Calabria Sabrina Galasso Conoscenza e restauro delle strutture storiche: modellazione meccanica e digitale Antonio Madeo C. Bartolomucci
1 Università di Parma Maria Parente HBIM, monitoraggio e programmazione degli interventi conservativi: il caso delle gradi fabbriche cupolate Federica Ottoni
La tematica di ricerca è finalizzata ad approfondire metodi, strumenti e tecniche innovative, anche digitali, per la conoscenza diretta e indiretta, il restauro, la fruizione - inclusiva e accessibile -, la gestione e la comunicazione del patrimonio architettonico, con particolare riferimento alle aree archeologiche, ai musei e alle grandi fabbriche, considerate nella loro dimensione urbana e territoriale. Tale esigenza nasce dal presupposto che simili realtà, nonostante la loro possente presenza fisica all’interno dei contesti in cui si collocano, talvolta non riescono ad assumere un ruolo significativo per la società contemporanea.
A partire da questi presupposti, si intende impostare una ricerca interdisciplinare e multiscalare che metta a sistema i saperi volti al riconoscimento delle specificità culturali del patrimonio architettonico, legate ai suoi valori storici, artistici, tecnologici e sociali, in vista del suo utilizzo nella contemporaneità e della sua trasmissione al futuro. Ciò contemplando il massimo coinvolgimento delle Comunità di Patrimonio nella fruizione inclusiva, in linea con la missione 5 del PNRR (Coesione e Inclusione), nonché nell’ottica di rafforzare gli strumenti per il trasferimento tecnologico e di innalzare il potenziale di crescita del Paese nei processi di gestione, conservazione, valorizzazione e comunicazione del patrimonio costruito, anche in coerenza con la missione 1 del PNRR (digitalizzazione, innovazione competitività, cultura e turismo).
Conoscenza, Restauro e Valorizzazione di architetture e siti complessi: musei, aree archeologiche e grandi fabbriche urbane 1 Napoli Federico II Anna Trupia INDAGINI SULLA CONOSCENZA DEI LUOGHI DI RECLUSIONE. Recupero dell’immateriale Renata Picone
1 UniCampania “L. Vanvitelli” Gianluca Pintus Senza titolo (ma sul recupero degli ex Ospedali Psichiatrici) Paolo Giordano
1 Università di Cagliari Martina Porcu Conoscenza, restauro e valorizzazione di architetture e siti complessi: musei, aree archeologiche e grandi fabbriche ur Caterina Giannattasio
La conoscenza, la comprensione e l’interpretazione degli aspetti materici e tecnico-costruttivi del costruito storico e contemporaneo sono da tempo riconosciuti come temi fondativi nel processo di conservazione, riqualificazione, gestione e uso sostenibile del patrimonio architettonico. Il progressivo ampliamento degli orizzonti della ricerca storiografica ha infatti consentito di intendere la storia delle tecniche e la ricerca applicata al manufatto architettonico come percorso di indagine, pur se complementare agli altri che concorrono alla definizione critica dell’architettura, essenziale per ricostruire il complesso palinsesto delle sue fattezze materiali e per affinare, quindi, la consapevolezza teorica e metodologica delle strategie di tutela e di intervento. La ricchezza di tale percorso di indagine ha condotto alla moltiplicazione degli ambiti e dei tagli di approfondimento storiografico, consentendo per altro di riconoscere nei caratteri materici del patrimonio architettonico anche preziosi valori intangibili, ugualmente da preservare.
In tal senso, ampi margini e interessi di ricerca riserva in particolare il tema della formazione e della circolazione dei saperi costruttivi, delle competenze tecnologiche, delle capacità sperimentali che in età moderna e/o contemporanea hanno governato le scelte progettuali tanto delle grandi opere quanto dell’edilizia diffusa, determinati storicamente dalla dialettica tra magisteri teorici colti e tradizioni costruttive empiriche locali e ricostruibili attraverso un approccio conoscitivo integrato che intreccia la lettura diretta dei manufatti a metodiche di ricerca storiografica tradizionali e innovative.
Saperi costruttivi: formazione e trasmissione della conoscenza su materiali, tecniche e sistemi dell’architettura 1 Politecnico di Torino Lorenzo Serra Bellini Il patrimonio architettonico e
territoriale delle risorse idriche alpine
Antonia Spanò
1 Università di Brescia Marco Comunian I rivestimenti architettonici. Magisteri teorici, saperi costruttivi e prassi edilizie fra tradizione e industrializzazione Irene Giustina
1 Politecnico di Bari Maria Belen Iliev Museo Digitale delle Aree Archeologiche Pugliesi Loredana Ficarelli
3. Tecnologie per la diagnostica, monitoraggio e studio del patrimonio culturale – Leader: Università di Bologna Advanced analycal methods for the study and characterization of archaeological and fossil human and faunal remains 1 Università di Bologna Valentina Camagni Advanced analytical methods for the study and characterization of archaeological and fossil human and faunal remains Rocco Mazzeo BENAZZI Stefano
SCIUTTO Giorgia
PRATI Silvia
Advanced geomatic techniques for Cultural Heritage surveying, modeling and monitoring 1 Università di Bologna Giulia Fiorini Advanced geomatic techniques for Cultural Heritage surveying, modelling and monitoring Gabriele Bitelli GIRELLI Valentina Alena
Protocolli analitici per una diagnostica chimica conoscitiva e conservativa in ambito museale ed
archeologico
1 Università di Napoli Federico II Miriam Alberico Analytical protocols of chemical diagnostics for the knowledge and conservation in museums and archeological sites. Alessandro Vergara BIROLO
Leila
Analisi dei fenomeni di degrado chimico e fisico dei materiali del patrimonio culturale e sviluppo di
tecnologie per la loro protezione e conservazione.
1 Università di Napoli Federico II Alessia Verniero Analysis of chemical and physical degradation phenomena of cultural heritage materials and development of technolo Domenico Caputo LIGUORI
Barbara
Sviluppo di tecnologie avanzate basate sull'uso di raggi X (in particolare XRF, XRD, XES e RIXS) implementate in strumenti mobili con elevata risoluzione spaziale e sensitività chimica, operanti indagini non-invasive puntuali e l'imaging al fine di determinare la natura chimico-fisica dei processi di degrado nei materiali pittorici dalla macro alla micro scala. 1 CNR Alberto Lux Developments of advanced Raman Spectroscopy protocols for the non-invasive study of decay processes in painted lay Claudia Conti FERRARIS
Enrico.
Curatore presso il Museo Egizio di Torino
Sviluppo di protocolli analitici avanzati di spettroscopia molecolare per lo
studio non-invasivo della composizione di stratigrafie pittoriche, dei processi di alterazione di pigmenti e della diffusione dei prodotti conservativi applicati sulle superfici dei materiali del patrimonio culturale.La tematica di ricerca intende superare gli approcci convenzionali di diagnostica di tipo micro-distruttivo che prevedono il campionamento e l'analisi in sezione trasversale, al fine di ottenere informazioni composizionali del volume di interesse in modo non-invasivo.
1 CNR Eva Luna Ravan Development of advanced X-Ray based technologies optimized in highly sensitive mobil instruments for punctual and Francesco Paolo Rom POZZI Federica.
Responsabile Laboratori Scientifici
Centro Conservazione e Restauro “La Ve
4. La vita delle cose. Storia dei materiali, delle tecnologie e delle tecniche di produzione, tra archeologia, arte e scienza – Leader: Università di Pisa La vita dei materiali da costruzione. Le forme del costruire, dalla preistoria all’età contemporanea, sono varie per tipologia e impiego di materiali (pietre, laterizi, argilla, legno, malta). Questa linea è interessata a progetti interdisciplinari e controintuitivi con una forte connotazione teorica, storica, stratigrafica e diagnostica, che indaghino provenance, agency, biografia e storie culturali e ambientali che sottendono i processi creativi/produttivi legati a questi manufatti. 1 Università di Pisa Luca Filoni Materie prime e tecniche costruttive: l’argilla cruda nell’edilizia della Magna Grecia (VII secolo a.C. – I secolo a.C.) Fabio Fabiani, Diparti Antonino Facella,
Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia, UniGE
Il progetto avrà la finalità di contribuire alla conoscenza di tecniche esecutive di manufatti archeologici tramite lo sviluppo di procedure analitiche basate principalmente su cromatografia in accoppiamento alla spettrometria di massa, anche in alta risoluzione, atte allo studio di sostanze organiche (per esempio collanti per immanicature preistoriche, sostanze impiegate come balsami di mummificazione) e lo studio della loro evoluzione composizionale nei secoli. 1 Università di Pisa Stefania Martinello Le pietre preziose, semi-preziose e le pietre dure: il loro ruolo nella storia, nella storia dell’arte, e nella storia dell’ore Mattia Patti
Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, UniPI
Francesca Rosi,
Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche -SCITEC, CNR
La scultura nello spazio e nel tempo. Il progetto prevede ricerche interdisciplinari sulla natura materiale dei manufatti scultorei, dal Medioevo all’età contemporanea, con particolare attenzione alla storia dei materiali, allo studio di tecnologie e tecniche di produzione, alla loro evoluzione nel tempo e nello spazio. Le indagini potranno unire all’esame di oggetti e alla critica delle fonti, caratterizzazione dei materiali, studi di storia conservativa, focus su metodi catalografici. 1 Università di Pisa Irene Bertelli Multi-component archaeological adhesives: the study of their production techniques and the investigation of their che Federica Facchetti, Di Niccolò Mazzucco, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, UniPI
Il progetto intende approfondire, con un approccio multidisciplinare, la conoscenza delle tecniche produttive, dei materiali, dello stato conservativo e dell’evoluzione temporale di una classe di manufatti archeologici e/o storico-artistici mediante metodologie innovative di imaging 3D principalmente con raggi X e ottiche. I risultati verranno integrati da indagini chimico-fisiche e storiche per confluire in un database a disposizione sia della ricerca che di un pubblico non specialistico. 1 Università di Torino Nicole Manfredda Scultura lignea funeraria nell’antico Egitto: studio del corredo di Minhotep Alessandro Lo Giudic Paola Buscaglia, restauratrice, Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’; Paolo
Tecnologie e materiali dei dipinti murari nelle grandi civiltà del passato: il mondo Romano e Cinese a confronto. Il progetto è articolato secondo un percorso tra discipline STEM e umanistiche e ha come oggetto lo studio di dipinti murari da contesti archeologici italiani e cinesi come testimonianze delle capacità tecnologiche e artistiche raggiunte dalle maestranze di grandi civiltà del passato. Le prime sono da intendersi come le competenze nel reperimento, trasformazione e utilizzo delle risorse naturali (pigmenti, leganti e supporti), le altre come abilità nell’implementazione di raffinate tecniche pittoriche. 1 Università del Sannio Sabrina Pagano Le pitture murali nel mondo antico romano e cinese: studio multi-analitico per un confronto tecnologico Celestino Grifa
Dipartimento di Scienze e Tecnologie,
UniSannio
Emma Cantisani,
Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – CNR Firenze; Chiara Germinario - Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università del Sannio
Il progetto si incentra sullo studio archeometrico di materiali da costruzione artificiali attraverso un approccio multi-analitico con tecniche non invasive e micro-invasive. Confronti tra contesti di aree e periodi diversi sono valutati allo scopo di identificare relazioni tra trasformazioni tecnologiche e durabilità dei materiali. Particolare attenzione è rivolta al tema del riuso dei materiali e alla pratica del restauro in antico. 1 CNR Matteo Franceschini Le malte antiche: dalle indagini diagnostiche alla modellazione FAIR del dato scientifico Emma Cantisani Istit Alberto Bucciero, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC), CNR Lecce; Mariano
5. Storia e archeologia globale dei paesaggi – Leader: Università di Bari L’archeologia preventiva rappresenta uno dei campi più innovativi e sperimentali della moderna archeologia e richiede competenze scientifiche e professionali acquisibili attraverso ricerche sugli aspetti legislativi e organizzativi, sulla valutazione dell’impatto archeologico, sugli strumenti diagnostici utilizzabili per un’efficace azione conoscitiva, sugli aspetti archeometrici, geoarcheologici, bioarcheologici, sul rapporto tra uomo e ambiente modificatosi nel corso dei millenni, sul rapporto tra tutela del patrimonio archeologico, modernizzazione infrastrutturale, pianificazione territoriale e, infine, sul rapporto con gli enti locali, il mondo delle imprese e con comunità locali nello spirito delle Convenzioni europee del Paesaggio (Firenze 2000) e sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro 2005).
È previsto un periodo di attività di ricerca di almeno sei mesi rispettivamente presso la l’Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura, e presso l’INRAP a Parigi.
Archeologia Preventiva 1 Università di Bari Simone Zocco Uno studio di geografia sacra: culto, commercio e scambi culturali nei santuari del Tirreno settentrionale Giuliano Volpe Franco Cambi
L’archeologia pubblica sta profondamente modificando il rapporto tra patrimonio archeologico, archeologi e società contemporanea. Sono previste ricerche sugli aspetti teorici, metodologici, pratici e applicativi, con riferimenti alle più avanzate esperienze di archeologia pubblica in Italia e all’estero, sulle modalità di archeologia partecipata, sugli aspetti relativi alla comunicazione, all’inclusione, alla valorizzazione, alla tutela sociale della figura professionale dell’archeologo, allo sviluppo locale legato al patrimonio culturale, alla gestione del patrimonio archeologico, anche alla luce dei principi della Convenzione europea sul valore del patrimonio culturale per la società (Faro 2005).
È previsto un periodo di attività di ricerca di almeno sei mesi rispettivamente presso la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura e presso il CSIC Incipit di Santiago de Compostela.
Archeologia Pubblica 1 Università di Bari Francesca De Pieri Dinamiche e strategie insediative nel Brindisino tra tardoantico e alto Medioevo (secoli IV-metà IX d.C.) Giuliano Volpe Franco Cambi, Paul Arthur
Diversi sistemi di fonti, approcci, metodi e tecniche con una forte interazione tra aspetti scientifici, storici, storico-artistici, culturali e ambientali, tecnologici, economici, sociali ed etici per lo sviluppo di consolidati filoni di ricerca: archeologie dei paesaggi, ambientale, urbana, dell’architettura, teorica, pubblica, digitale, preventiva, della produzione, subacquea e navale; archeosismologia; archeometallurgia; archeometrie; bioarcheologie; etnoarcheologia; geoarcheologia. Il paesaggio, sistema complesso di relazioni, espressione della dialettica tra uomo e ambiente, costituisce il laboratorio nel quale favorire la convergenza multidisciplinare di specializzazioni, metodi, strumenti diversi 1 Università di Torino Alberto Caroti Percepire le assenze: nuovi metodi per la simulazione virtuale dei contesti archeologici. Il caso del paesaggio fluviale Fabio Fabiani Claudia Rizzitelli
2 Università di Siena Luca Luppino Mappare per ricostruire l’invisibile: un Archeo BIM per il Quartiere Bizantino del Pythion di Gortina di Creta Enrico Zanini
Carla Palmas Il metallo tra estrazione e riciclo nel medioevo: nuovi indicatori e interpretazioni sul Enrico Zanini Marco Valenti, Vasco La Salvia
1 Università di Bari Elisabetta Rosatti I porti romani di Altinum, Aquileia e Iulia Concordia: organizzazione e funzionamento Giuliano Volpe Carlo Beltrame, Crescenzo Violante
1 Università del Salento Leo Michele Pirro Metodologie di applicazione delle tecnologie H-BIM ai cantieri archeologici di restauro e valorizzazione. Casi di studio Grazia Semeraro Lorenzo Campagna
6. Conoscenza, gestione e comunicazione di contesti pluristratificati – Leader: Sapienza Università di Roma Lo studio di materiali vegetali provenienti da siti d’interesse storico e archeologico è spesso negletto, perdendo di fatto la possibilità di affiancare a studi architettonici e archeologici dati inerenti l’uso delle piante nel passato e la possibilità di ricostruire l’ambiente plasmato in paesaggio che ha circondato i nostri predecessori. Lo sforzo effettuato a livello nazionale (esteso al bacino del Mediterraneo) per la creazione di un database e network (http://www.palinopaleobot.unimore.it/site/home/brain.html) che raccolga i risultati di ricerche archeobotaniche “disperse” in riviste, giornali di scavi, volumi tematici è sicuramente di grande aiuto per lo sviluppo della conoscenza. Tuttavia molti siti, più che degni di analisi dettagliate di macroresti e microresti vegetali, sfuggono alla conoscenza e si ignora la presenza di materiale già recuperato mediante scavo e disponibile per lo studio. Ad esempio, per il Lazio meridionale, grazie a un progetto innovativo, è disponibile un atlante dei siti archeologici (https://www.lazioantico.it/). L’interrogazione del database può fornire un elenco di siti con potenzialità di studio dei materiali vegetali. I materiali studiabili in tali contesti sono macroresti (legno, frutti/semi, foglie) e microresti (polline, fitoliti) vegetali con applicazioni di diversi metodi, dai più classici che mirano al mero riconoscimento dei resti a quelli più innovativi che utilizzano il polline per la ricostruzione del paesaggio e semi/frutti e legno per lo studio dell’evoluzione ambientale e agricola tramite lo studio di isotopi stabili di carbonio e azoto. Inventario e catalogazione di materiali archeobotanici da siti preistorici e storici per uno studio paleoambientale innovativ 1 Sapienza università di Roma Chiara Reggio Evidenze archeologiche di concimazione animale nell'età del Bronzo Padana. Prospettive di ricerca ne quadro della Riv Laura Sadori Andrea Cardarelli, Mercuri Modena
Innovativi Sistemi di archivi, catasti, banche dati georeferenziate (GIS), modelli digitali anche informativi applicati ai Beni Culturali per la conoscenza, l’assessment, la fruizione digitale, la comunicazione e la gestione di contesti di Patrimonio (testi e documenti, reperti, costruzioni e architetture, Centri Storici, settori e aree urbane, siti archeologici pluristratificati, ambiti sub-regionali e/o regionali). Definizione di procedure per lo sviluppo di linee guida e/o indirizzi di ricerca e/o protocolli operativi che derivino euristica, innovative forme di interazione digitale, metodi e procedure per la gestione culturale del Patrimonio da casi di studio concreti. 5 Sapienza università di Roma Nada Mokhtar Mohamed Sayed Ecletic-style and Italian Architecture Supremay in Egypt Carlo Bianchini Paolo Coen, Alfonso Ippolito
Flavio Carnevale Metodologie per la fistinzione delle fasi costruttive in acheologia tramite tecniche di GPS e fotografie aeree Carlo Bianchini
Flavia Palazzini Porto Perone-Satyrion e Torre Castellucci (TA). Recupero di contesti da scavi storici per una nuova gestione della docu Paolo Carafa A. Vanzetti
Rosa Crocco Studio archeometrico e diacronico dei manufatti ceramici provenienti da Zeytinli Bahçe Höyük Paolo Carafa Dott.ssa Pamela Fragnoli, Prof.ssa Marcella Frangipane
Giovanna Valentino Per un museo virtuale di Isernia medievale a partire dalle collezioni del Museo archeologico di Santa Maria delle Mona Manuela Gianandrea Dora Catalano, Paolo Coen
1 Università di Milano Elena Belgiovine Stratigraphy and multidata collection. La sfida delle Digital Humanities applicate al caso studio della Chiesa della Beata Fabrizio Slavazzi Cristina Cattaneo UniMi, Alfio Ferrara Unimi (Informatico)
1 Università di Padova Elisa Peloso Storie dei paesaggi della Calabria antica. La sibaritide e la crotoniatide tra l'VIII secolo a.C: e il V secolo d.C. Jacopo Bonetto Paolo Carafa,
1 Università della Campania Giorgia Strano Tra tutela ed innovazione: il giardino come luogo di recupero e della ri-significazione Ornella Zerlenga
1 Politecnico delle Marche Umberto Ferretti Archeologia digitale per fruitori di parchi e musei (titolo provvisorio). Raccontare la via Flaminia. Valorizzazione e digir Paolo Clini Romina Nespeca, Oscar Mei
Il progetto di ricerca dottorale ha come obiettivo la messa a punto di una piattaforma di catalogazione digitale open access comprendente informazioni di carattere scientifico, storico-archeologico e artistico di beni museali e archeologici in una prospettiva di integrazione, innovazione e aggiornamento dei sistemi attualmente in uso. Si intendono di specifico interesse per questa linea di ricerca metodologie di analisi scientifiche in situ e non distruttive per la conoscenza di oggetti e materiali in ambito scientifico, naturalistico e antropico. e nuove tecniche per la gestione dei dati in contesti museali e contestuali di altro genere (in particolare: ontologie, web semantic, database relazionali, etc). Si individueranno inoltre nuove tecniche per la gestione dei dati in contesti museali e di altro genere in particolare: ontologie, web semantic, database relazionali, etc. Ulteriore obiettivo è quello di contribuire alla fruizione e comunicazione attraverso la messa a sistema all’interno della piattaforma di catalogazione di percorsi didattico-educativi Nuove metodologie scientifiche per l’analisi e la catalogazione dei beni museali e archeologici 1 Università di Catania Alice Mendola On fire: sulle tracce del fuoco. L'agency del fuoco e i suoi indicatori: analisi e classificazione dei contesti di combustion Nicola Laneri Paolo Mazzoleni, Germana Barone
Il progetto di ricerca dottorale mira a censire e a verificare gli strumenti concettuali e digitali ad oggi disponibili per la definizione della vulnerabilità dei beni architettonici, archeologici e storico-artistici, a integrare le modalità di descrizione e computazione della pericolosità ambientale e territoriale oggi in uso con la definizione della pericolosità antropica, sinora la meno approfondita.
La messa a sistema di quanto sin qui elaborato e l’auspicabile sua applicazione a casi concreti potrà aiutare ad implementare e correggere strumenti e modalità già messi a punto, evitando la creazione di sistemi ridondanti ma curando la possibile loro estensione a tipi diversi di beni. Sempre al fine di offrire un contributo utile degli ‘esperti di dominio’ (architetti, archeologi, storici dell’arte ecc.) per migliorare l’interoperabilità di tali sistemi andranno verificati/sviluppati/integrati l’allineamento dei vocabolari utilizzati ed, eventualmente, la modellazione dei contenuti tramite ontologie già consolidate nel settore.
Il rischio di perdita del patrimonio costruito: modalità e strumenti per la definizione della vulnerabilità dei beni e valutazione della pericolosità del territorio, con particolare riferimento al dato antropico 1 Sapienza università di Roma Alessia Vaccariello La digitalizzazione dei manufatti storico-artistici. Analisi, valutazione e gestione dei rischi di perdita del patrimonio all Donatella Fiorani Athanasios Velios
Il progetto di ricerca dottorale mira a sviluppare percorsi innovativi e tecnologicamente avanzati nel campo della educazione al patrimonio che, a partire dalla collaborazione di enti pubblici e privati, università e centri di ricerca, istituti educativi e di cura della persona, aziende ospedaliere, comunità locali, gruppi sociali diversificati, soprattutto quelli a rischio di marginalizzazione, realizzi e valuti, anche attraverso analisi statistiche, una conoscenza e una fruizione partecipativa del patrimonio culturale locale, materiale e immateriale.
In particolare, il progetto, da realizzarsi in forma empirica, mira ad indagare e valutare le conseguenze di una cultura partecipata alla fruizione del patrimonio da conseguire attraverso interventi educativi il più possibile personalizzati al contesto culturale e comunitario degli utenti. L’uso della tecnologia, intesa sia in termini di strumentazione tecnica che di strategie educative e docimologiche digitalmente concepite, all’interno dei percorsi educativi è da considerarsi come attività necessaria per il miglioramento dell’inclusione sociale tramite la fruizione del patrimonio, nonché occasione di sollecitazione di competenze trasversali, come quella digitale, e opportunità di sviluppo di pratiche sostenibili e resilienti in termini di accesso al patrimonio, fruizione dello stesso e sua comunicazione. Nello specifico, strumenti quali la Realtà Aumentata (AR) e Virtuale (VR), il Digital Storytelling e il Digital Immersive Storytelling, l’Intelligenza Artificiale dovranno essere concepiti per la realizzazione e valutazione di percorsi di mediazione pedagogicamente rigorosi in un’ottica di educazione all’esperienza estetica comunitaria, partecipativa, critica e interattiva.
Sviluppo di sistemi partecipativi e innovativi di educazione al patrimonio 2 Università di Modena e Reggio Emilia Eliana Maria Torre Narrare il Museo per valorizzare il patrimonio culturale attrvaerso la profilazione dell'utente e l'individuazione del me Antonella Poce Stephan Verger, Antonia Liguori, Senior Lecturer in Applied Storytelling - Loughborough University (UK)
Luca Contardi Il participatory museum per lo sviluppo interculturale. Fruizione digitale ed innovativa delle collezioni d'arte del subco Antonella Poce Clelia Clini, Research Associate in the Institute for Media and Creative Industries - Loughborough University London
L’analisi e lo studio dei resti umani da contesti archeologici (paleoantropologia, antropologia “fisica”, bioarcheologia dei resti umani ecc.) è un ambito di ricerca che si è particolarmente sviluppato negli ultimi decenni. Costituisce, ormai da tempo, un approccio euristico fondamentale per la conoscenza, la gestione e la comunicazione dei beni culturali. Offre infatti informazioni scientifiche sulle popolazioni umane e sui singoli individui che hanno prodotto la documentazione storica e archeologica d’interesse, rappresentando una linea di ricerca complementare all’interpretazione di quella stessa documentazione (si veda il documento informativo, recentemente voluto e curato dall’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA) e dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) del Ministero della Cultura e da pochi giorni disponibile online: http://www.iccd.beniculturali.it/it/150/archivio-news/5195/ ) Analisi e studio di resti umani da contesti archeologici, dal Paleolitico alle epoche storiche 2 Sapienza università di Roma Stella Erriu Per una sintesi bioarcheologica di Florentia tra tarda antichità e basso medioevo; Giorgio Manzi Alessandro Riga Unifi
Lucrezia Rodella La valorizzazione del materiale osteologico e antropologico come patrimonio culturale attraverso tecnologie digitali 3d Giorgio Manzi Cristina Cattaneo UniMi
La linea di ricerca intende indagare sistemi manufatti e di opere dal medioevo al contemporaneo nel quadro delle dinamiche caratteristiche del collezionismo e della musealizzazione. L’interesse è focalizzato sui temi di solida tradizione storico-artistica, quali la fruizione, la conservazione, la catalogazione, il mercato ma anche sui nessi che legano storicamente le opere ai luoghi di provenienza e sulla loro sedimentazione nei contesti museali contemporanei. Nella dimensione del fenomeno del phigital, e con la volontà di costruire un ponte tra mondo fisico e digitale, l’obbiettivo è far dialogare la materialità degli oggetti e la loro memoria storica e documentaria con i più avanzati sistemi di digitalizzazione open source, fino a raggiungere una reale interazione con le moderne risorse dei musei e degli istituti di ricerca. 1 Sapienza università di Roma Maria Giulia Rinaldi Il fondo matrici Monte di Pietà - Ministero del Tesoro dell'Istituto centrale per la grafica di Roma. Studio e catalogazion Raffaella Morselli Paolo Coen, Jose Maria Luzon Nugent
1 Università di Teramo Luigi Druda Musealizzazione e catalogazione. Paolo Coen Raffaella Morselli
7. Arte contemporanea – Leader: Università Ca' Foscari di Venezia La storia delle mostre è un filone di ricerca che in ambito anglosassone vanta oramai almeno una ventina d'anni di studi, mentre in Italia la sua assunzione ha tempi più recenti, sebbene negli ultimi dieci anni abbia dato proficui e importanti risultati e abbia permesso di indagare meglio le dinamiche del sistema dell'arte, le strutture di potere e di ricezione, il conformarsi della critica e l'azione del mercato dell'arte, i cambiamenti che gli artisti hanno apportato alle loro strategie di relazione ma anche alla stessa materialità e esteticità delle opere che andavano compiendo. A partire da metodologie e orientamenti espressi dagli studi di Bruce Altshuler che hanno avuto esito in pubblicazioni fondanti come The Avant-Garde in Exhibition: New Art in the 20th Century e Biennials and Beyond: Exhibitions that Made Art History: 1962 2002 e da quelli di Antonello Negri, sia apparsi nel volume L'arte in mostra: una storia delle esposizioni che nella gestione della rivista scientifica "L'uomo nero",nuovi soggetti e nuove indagini possono essere approntate per comprendere meglio i mutamenti della storia dell'arte e per far emergere gruppi, personaggi, situazioni, contaminazioni ancora da delineare o da approfondire con nuovi affondi. Si tratta inoltre di un tema che consente di esaminare tutto l'arco temporale della storia dell'arte contemporanea, dalle società di artisti e dalle Accademie di Belle Arti nell'Ottocento - anche relativamente alle relazioni con le Grandi Esposizioni Universali e le mostre internazionali - alle mostre dell'avanguardia storica, da quelle legate al mutamento sociopolitico degli anni Venti-Quaranta a quelle delle neo-avanguardie, dagli anni Ottanta agli scambi del mondo globalizzato dell'oggi. La peculiare trasversalità degli argomenti analizzati nella ricostruzione della storia delle mostre consente inoltre una ricerca multidisciplinare che interessa la storia dell'arte e la biografia degli artisti, lo studio del contesto locale e sovranazionale, la critica e le tendenze dell'arte, la consistenza materica e i problemi allestitivi delle opere, la considerazione della storiografia che a posteriori è stata sviluppata attorno a un certo tema. Il progetto di ricerca proposto, inserito nel curriculum Arte Contemporanea, potrà indagare dunque la struttura e le funzioni delle istituzioni culturali, sia quelle legate al sistema ufficiale dell'arte, si tratti di Biennali, mostre periodiche, esposizioni temporali in situazioni museali, premi e concorsi, che nel settore privato, come attività di gallerie, associazioni culturali, gruppi underground e volutamente outsider, ma anche modalità di curatela legate a personaggi noti o dimenticati, personalità tutte da scoprire o mainstream, sia di storici dell'arte che di coloro che hanno agito come critici militanti. Particolare attenzione dovrà essere prestata alle cultural policies, alle strategie e alle innovazioni che emergano da queste relazioni, oltre che eventualmente alla mappatura dell'evolversi di un certo movimento o corrente dell'arte che possano risultare da questi aspetti. Una particolare attenzione andrà posta alla presenza di problematiche relative alla conservazione e alla sicurezza, al trasporto e al prestito degli stessi, a questioni allestitive e ai materiali - sia storici che innovativi, legati anche alle arti decorative, passibili sia di degradazione che di trasformazione che di eventuale sostituzione - che dalla partecipazione dalle mostre nazionali e internazionali dell'Ottocento al momento cruciale di quella che Lucy Lippard chiama la "scomparizione dell'arte" affliggono gli artisti e gli organizzatori di mostre. La ricerca potrà essere sviluppata anche in collaborazione con realtà istituzionali, archivistiche, museali, con collezioni pubbliche e private, con le quali stabilire relazioni e confronti per strutturare importanti riscontri di dati e di casi di studio. LA STORIA DELLE MOSTRE: RELAZIONI, CONTAMINAZIONI, MATERIALI E TEORIE
DELL’ARTE
1 Università Ca' Foscari di Venezia Marianna Rossi La ricezione dell’arte e della produzione vetraria veneziana tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento: esposizioni Stefania Portinari
Nell'ultimo decennio, le Scienze chimiche applicate allo studio e alla salvaguardia del
patrimonio culturale moderno e contemporaneo stanno acquisendo sempre più importanza
a livello nazionale ed internazionale. Se da un lato è, infatti, fondamentale apprendere ed
individuare i materiali e le tecniche artistiche utilizzati nel corso del XX e XXI secolo per
ampliare le conoscenze inerenti le tecnologie/produzioni e le creazioni culturali (aspetto
analitico/culturale/storia dell'arte) , dall'altro risulta urgente comprendere come la matericità
dell'arte si comporta e reagisce nell'ambiente di conservazione. Questo perché, a dispetto
della recente età di realizzazione, molti studi scientifici mettono in luce come opere d'arte
contemporanea si trovino spesso in condizioni precarie di conservazione e/o manifestino
fenomenologie di degrado chimico, fisico, meccanico e biologico molto pronunciate e a volte
inaspettate. Un aspetto, dunque, molto importante è legato alla stabilità dei nuovi materiali
impiegati ai fini artistici, materiali spesso non pensati per una creazione artistica, ma "presi a
prestito" dall'ambito industriale (navale, automobilistico, ingegneristico…) e non sempre
compatibili tra loro. L'ambiente e le condizioni di conservazione ed esposizione giocano un
ruolo fondamentale nel determinare la (in)stabilità di questi materiali. E' importante sottolineare come spesso, a livello italiano ma non solo, le più prestigiose collezioni di arte
moderna e contemporanea siano ospitate in edifici storici, quindi di fatto riadattando l'uso di
tali edifici non creati appositamente per divenire area espositive museali (e pertanto,
spesso, non presentando le condizioni climatiche previste dalle Norme/Decreti Ministerialivalori
soglia ad esempio dettati dal MIC). Il progetto di ricerca proposto, inserito nel
curriculum Arte Contemporanea, si focalizzerà sulla relazione fra (in)stabilità dei materiali
dell'arte contemporanea e la conservazione/esposizione di opere in edifici nati con altee
finalità e successivamente adattati ad ospitare queste collezioni. Si studieranno le
interazioni chimiche, fisiche e meccaniche tra materiali di diversa composizione e ambienti
conservativi caratterizzati da condizioni microclimatiche variabili, con l’obiettivo di
comprendere anche se e quali impatti possano avere gli scambi di opere tra gallerie e musei
“non convenzionali”. La ricerca affronterà inoltre il tema della durabilità degli interventi di
restauro e conservazione attuati nel tempo su opere di diversa tipologia, mono e/o poli
materiche, per comprendere le interazioni all’interno del sistema complesso materiale
originale-materiale di restauro-ambiente. Ca' Foscari, in forza del suo decennale e ben
riconosciuto impegno su tematiche legate alle ricerche scientifiche su opere artistiche
contemporanee, potrà garantire un percorso di Dottorato per sua natura scientificotecnologico,
interdisciplinare ed intersettoriale che potrà trovare adesione a reti di ricerca sia
a livello comunitario che intercomunitario. La ricerca sarà sviluppata anche in collaborazione
con la Fondazione Musei Civici di Venezia ed in particolare con la Galleria di Arte Moderna
Ca' Pesaro di Venezia, che ospita un'inestimabile collezione artistica del XIX e XX secolo in
un edificio storico prospiciente il Canal Grande. Il/la dottoranda avrà l'opportunità di
usufruire di qualificate e specifiche strutture operative e scientifiche per le attività di studio e
ricerca, in particolare presso il Campus Scientifico di Ca Foscari, e di avvalersi della
strumentazione acquisita grazie al Patto per Venezia. I risultati della ricerca saranno
valorizzati e divulgati secondo i principi “Open science” e “FAIR Data”, tutelando la proprietà
intellettuale.
(In)stabilità dei materiali dell’arte contemporanea in diversi contesti espositivi 1 Università Ca' Foscari di Venezia Margherita Gnemmi Studio del comportamento di pellicole pittoriche contemporanee in opere conservate in edifici storici Elisabetta Zandri Francesca Caterina Izzo
In un contesto definito da decenni dalle dichiarazioni e dagli impegni di molti organismi
nazionali e internazionali, tra cui l’ICOM e, sempre più frequentemente e recentemente, il
MIC, è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo delle università come luoghi di studio, tutela,
conservazione ed esposizione di manufatti culturali e storico-artistici, ma anche di
elaborazione e verifiche di strategie di fruizione del patrimonio artistico-culturale e di
strategie educational per il complessivo ambito museale. I musei, dal loro canto, hanno
recepito dopo la fine della seconda guerra mondiale e assai di più negli ultimi lustri,
dall’ultimo scorcio del XIX sec., il ruolo cruciale di un’impostazione educational che
coinvolga attivamente il visitatore di una collezione o di una mostra temporanea. Senza
entrare più puntualmente nel dettaglio, anche a fronte di una bibliografia internazionale già
molto fitta, tale quadro pur così sommariamente delineato conduce a sottolineare
l’importanza - non solo culturale, ma anche in riferimento al welfare sociale, alle dinamiche
transgenerazionali e alle importanti ricadute economiche che ne conseguono – dei
cosiddetti University Museums. Si tratta di un fenomeno molto articolato, soprattutto a livello
internazionale, lì con secolari tradizioni, ma anche a quello nazionale, dove compaiono non
sporadicamente raccolte di carattere archeologico, documentario (archivi storici), di
strumentazione scientifica, di donazioni e di acquisizione di archivi e produzioni di molti
artisti del Novecento (si pensi allo CSAC di Parma), e dove un certo numero di atenei, tra
cui la stessa Ca’ Foscari, dispone di spazi espositivi propri, come Sapienza Università di
Roma, e le università di Padova, Parma, Pisa, Siena, Verona. Anche in forza della sua
storia recente Ca’ Foscari non detiene raccolte di particolare rilevanza, né dispone di
strutture adeguate per accogliere donazioni, che pure si sono periodicamente affacciate.
L’assenza di collezioni è comunque ampiamente mitigata da una realtà urbana ricchissima
di raccolte pubbliche e private. Questo ha orientato la destinazione di alcuni spazi importanti
della sede centrale a una serie di attività, certamente potenziabili, rivolte alle tre principali
mission dell’ateneo. Alla ricerca, nel senso di “mostrare” gli esiti di determinate indagini
(Notte della Ricerca), agevolando la necessaria opera di disseminazione culturale per i
progetti importanti, e impegnandosi nella definizione di dispositivi e strategie di fruizione;
alla didattica, nella prospettiva della didattica Object Based (OBL) e di quella Learning by
Doing, coinvolgendo studenti di ogni ordine, dai corsi triennali a quelli di dottorato; alla Terza
Missione, nella prospettiva del Public Engagement e nel ruolo di contiguità ai musei delle
università sancito in più riprese sin dal 1972 con la Dichiarazione di Santiago del Cile. Il
tema degli University Museums risulta dunque di particolare evidenza e importanza anche
all’interno dell’ateneo veneziano, che nel giro di 15 anni ha sviluppato oltre 50 progetti
espositivi, per lo più internazionali, che facevano riferimento alle civiltà di Etiopia, Italia,
Russia, Stati Uniti, Portogallo, Francia, Corea del Sud, Cina, Antartide, Garbage Patch
State, Costarica, etc. ma anche a temi trasversali del dibattito culturale e sociale
contemporaneo (nei rapporti tra arte e scienza con Cyland, dei mutamenti climatici con
Ponomarev, Dang e Finucci, sull’inclusione tra i generi, con “I am a Monster” di Francesca
Montinaro). Il tema di ricerca suggerito invita a tener conto di questa complessiva
esperienza, che ha consentito di stabilire un qualificato network internazionale tra musei,
istituzioni, altre università, una apprezzata palestra di formazione per studenti e giovani
studiosi, un laboratorio riconosciuto internazionalmente sulle strategie di fruizione delle
opere d’arte con un vasto impiego di Information and Communication Technologies e la
realizzazione di molti originali devices, nonché la sede privilegiata di sperimentazione di nuove funzioni professionali: mediatori artistico-culturali; registrar; archiviatori multimediali;
progettisti di contenuti multimediali; junior curator. Non si tratta tuttavia di compiere un
ragionato e critico bilancio di un’esperienza veneziana più che decennale, quanto piuttosto
di vederla a confronto con benchmark nazionalmente e internazionalmente riconosciuti, sia
all’interno delle dinamiche di singoli atenei o di network di più atenei, sia nei rapporti tra una
o più università e un’importante sede museale (si considerino in questo senso, tra altri, gli
esempi del Centre Pompidou e della Tate Modern). Il progetto, nelle prospettive tracciate
dal PNRR, dovrebbe altresì misurarsi, proprio a partire dalle esperienze internazionali degli
University Museums e di altre iniziative del mercato internazionale dell’arte e del design, con
il tema così attuale della valorizzazione (mediante iniziative di carattere espositivo e altre)
della produzione artistica e nell’ambito del design delle giovani generazioni
(convenzionalmente, nell’attuale sistema dell’arte, gli under 35), verificando e confrontando
le best practices mondiali sulla comunicazione e la valorizzazione di tali prodotti a partire
dalle ricerche e dalle sperimentazioni avviate in ambiente universitario.
University museum e spazi espositivi accademici: strategie di valorizzazione del patriimonio tra ricerca e terza missione 1 Università Ca' Foscari di Venezia Maria Vittoria Mondini Un confronto tra le Biennali: la presenza dell’arte ambientale nelle esposizioni collettive tra Venezia e Parigi, 1969 – 19 Silvia Burini
Il tema della conservazione delle collezioni di arte contemporanea negli spazi privati
Una tematica fondamentale che i collezionisti di arte contemporanea si trovano ad affrontare
non riguarda esclusivamente l’argomento dell’acquisizione delle opere, che richiede risorse
considerevoli, ma anche la conservazione delle stesse a tutela dei loro investimenti. Molti
collezionisti acquistano per inserire le opere nei loro spazi privati, prevalentemente
abitazioni o sedi aziendali, seguendo il criterio espositivo di inserimento nell’arredo, senza
valutare se il contesto in cui le opere si trovano a convivere risulta idoneo alla loro
conservazione. La frequentazione di musei o di sedi espositive, dove le opere sono
condizionate secondo parametri ambientali controllati e monitorati con rigore stimola
interesse e comprensione da parte del collezionista che non sempre riesce a concepire che
le proprie opere, anche nello spazio privato,devono tendenzialmente sottostare a questa
metodica. Lo studio prevede una valutazione dello “stato ambientale” basato sul Metodo
ABA: a risk management approach to the preservation of cultural Heritage -IICCROM- che
avvalendosi di strumentazione scientifica per rilevamento e monitoraggio consentirà,
l’acquisizione di dati confluenti in una proposta di “conservazione preventiva”
personalizzata, e rispondente alle esigenze peculiari della collezione presa in esame. Il
progetto prevede la stesura di un Manuale d’uso a corredo della collezione da affidare ad
operatori qualificati che avranno il compito di preservare l’integrità delle opere e il loro
conseguente valore economico. Sarà possibile intervenire in modo puntuale su tutti gli
aspetti che investono la fruizione dell’opera, in ambiente privato, agendo anche sulla
sensibilizzazione verso la tutela del patrimonio culturale esteso ad un contesto generale.
1 Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Livia Marinelli Le pitture contemporanee su supporti di derivazione industriale in spazi museali non convenzionali. L’influenza dei pa Laura Baratin Mariella Gnani
Valorizzare il Cultural Heritage italiano: nuove pratiche di sostenibilità, processi di digitalizzazione e della comunicazione in chiave di audience development 1 Università Cattolica del Sacro Cuore Francesco Edoardo Castelli La digitalizzazione quale strumento per implementare le modalità di fruizione e comunicazione del patrimonio cultura Paola Fandella Maria Grazia Fanchi
Interventi e progetti di tutela del patrimonio ambientale mediante l'arte contemporanea:
prospettive storico-critiche.
1 Università Cattolica del Sacro Cuore Carlo Caccamo Prospettive di progettualità utopica fra tecnologie ed ecologia nell’arte del secondo Novecento Francesco Tedeschi
8. Analisi e gestione del patrimonio culturale – Leader: IMT di Lucca La candidata/Il candidato è chiamata/o a sviluppare la sua ricerca nell’ambito dell'analisi e della gestione del patrimonio culturale in prospettiva storica, globale e transdisciplinare. All’interno di questa cornice, che vede il patrimonio culturale quale sistema complesso a cui afferiscono diverse discipline (archeologia, storia dell’arte, museologia, storia, estetica, visual e film studies, diritto del patrimonio culturale, management, economia, organizzazione delle istituzioni, gestione dell'innovazione, tecnologie informatiche, strumenti e metodi innovativi per l'analisi e la gestione dei dati), e metodologie sia qualitative, sia quantitative, possono trovare sviluppo varie linee di ricerca, che toccano ambiti quali: la gestione del patrimonio culturale in differenti contesti storici, sociali e geografici; catalogazione, provenance, gestione di complessi collezionistici pubblici e privati; valorizzazione del patrimonio culturale; analisi storica e/o contestuale in ambito archeologico, storico, storico artistico, visuale, ivi incluso il cinema e l’audiovisivo; analisi di dinamiche culturali, istituzionali, sociali, economiche, religiose, simboliche legate al patrimonio e alle attività culturali e creative; fenomeni e linguaggi visuali, fruizione e uso degli spazi dall'antichità al contemporaneo; analisi delle pratiche curatoriali e delle carriere nei settori del patrimonio culturale; analisi del patrimonio culturale tangibile e intangibile nella prospettiva degli studi di genere; accessibilità fisica, cognitiva, economica e digitale al patrimonio culturale; colonializzazione/decolonizzazione nell'ambito del patrimonio culturale; forme e linguaggi emergenti nell'ambito della produzione e fruizione di cultura, attività culturali e industrie creative; analisi dell’impatto di eventi, iniziative o istituzioni culturali; governance del patrimonio culturale, delle attività culturali e delle industrie creative (rapporto pubblico-privato, copyright, regolazione nazionale, internazionale, sovranazionale del patrimoni culturale, delle attività e istituzioni culturali e delle industrie creative, traffico illecito del patrimonio culturale, etc.); indagini sulle tipologie di pubblico, di flussi turistici e relativa gestione; definizione di modelli di business innovativi e inclusivi; ruolo dell’immagine e della memoria nella sua dimensione storica e nel contemporaneo; tradizione dell'antico, memoria, oblio, censura, cancellazione, iconoclastia; nuovi metodi e tecnologie per l'analisi e la gestione dei dati in ambito culturale (georeferenziazione, digitalizzazione, modellazione, visualizzazione, analisi di big data, organizzazione dei dati, interfacce innovative per il restauro sostenibile, analisi, gestione e tecnologie per l'accessibilità fisica e cognitiva al patrimonio e alle attività culturali); programmazione strategica; gestione finanziaria e fundraising; tecnologie digitali per la valorizzazione; analisi e valutazione di impatto economico, sociale e ambientale, dell’integrazione, del coordinamento e della cooperazione tra organizzazioni operanti per la tutela gestione e valorizzazione del patrimonio culturale; gestione dell’innovazione nelle istituzioni culturali (analisi delle potenzialità delle tecnologie digitali, modelli di implementazione e gestione della tecnologia, modelli di impact assessment). 3 IMT Lucca Ali Eman Traffico illecito (Egitto) Andrea Averardi Pellegrini
D'Antoni Lucca Medievale Emanuele Pellegrini Longo
Matilde Martellini Femminismo e curatorship Emanuele Pellegrini Bertelli
1 LUISS Guido Carli Camilla Lo Schiavo Green Culture and digital sustainability: una nuova cornice di senso per i musei nazionali  Daniele Mascia Della Torre
1 Università di Napoli Federico II Clemente Laura Blockchain e imprese culturali Mariavittoria Cicellin
1 Università di Macerata Brasca Sara  Alle origini del Fondo Palatino della Biblioteca Palatina di Parma: la costituzione della raccolta incunabolistica di Carlo Ludovico di Borbone a Lucca e l'attività del bibliotecario Pietro Pera Emanuele Pellegrini Dragoni
2 Università di Udine Elena Verona
Il dipinto a olio su carta - storia, tecnica e conservazione del medium grafico
Donata Levi Borean
Giuseppe Sampogna Pubblico televisivo anni cinquanta Mariapia Comand
1 Politecnico di Milano Giulia Camozzi Musei e sostenibilità D'Agostino
1 Università della Campania Lidia Abenavoli  Museo contemporaneo e società. Nuove prospettive riguardo la comunicazione museale e la professione del comunicatore Ludovico Solima Dragoni
9. Digital transition for heritage – Leader: Università Suor Orsola Benincasa Aspetti legali, sociali, etici rilevanti per la transizione digitale del patrimonio culturale: protezione dei dati, privacy, diritto d’autore NTF, accessibilità inclusiva, sviluppo etico degli algoritmi. 1 Università Suor Orsola Benincasa Francesco Febbraio Arte emozione e cognizione nell’era delle nuove tecnologie Paola Villani (UNISO Simona Collina
(UNISOB)
Metodologie avanzate di design thinking, interaction design, user experience e user engagement per la fruizione e diffusione del patrimonio culturale materiale e immateriale, anche con riguardo alla concept creation, allo sviluppo personalizzato di servizi e al digital storytelling. 1 Università Suor Orsola Benincasa Roberta Manzollino Il volto della musealizzazione. Ricostruzioni facciali virtuali 3D di mummie egizie e impatto sul pubblico Gianluca Genovese U Roberto Montanari Azienda RE.LAB.; Alice Paladin Istituto per lo studio delle mummie
Le nuove tecnologie quale strumento per indagare i processi emozionali, comportamentali, la percezione e l’interpretazione del fruitore di un’opera d’arte (sia essa letteraria, musicale o pittorica), nonché le potenzialità e i limiti del Metaverso e la sua relazione con le esperienze sensoriali, cognitive ed emozionali. 1 Università Suor Orsola Benincasa Marcello Massidda Hybrid Experiences Co-design in ambito culturale e nelle creative industries Sofia Pescarin CNR Bruno Fanini CNR
Nuove frontiere delle digital humanities per la ricerca storica e storico-artistica (technical art history, digital history, digital bibliography...). Metodologie e applicazioni di digital imaging e data mining per tracciare prospettive nuove nel terreno della catalogazione digitale, che i principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) estendono alla ricerca in teamwork e alla cultura dell’open science. 1 Università della Campania Chiara Giovannetti Heritage: Engage and Relate Merging intangiblE and Scientific data Proposta per un’archeologia pubblica dei dati Andrea Zezza UniCa Ilenia Gradante Direzione regionale Musei Campania
La modellazione dei dati aperti come requisito per l’interoperabilità semantica all’interno del GLAM (Galleries, Libraries, Archives, Museums). Ontologie e modelli concettuali finalizzati all’elaborazione di sistemi di allineamento che permettano ai dati culturali prodotti da archivi, biblioteche e musei, di dialogare per incentivare collegamenti fra risorse eterogenee ma concettualmente correlate. 1 Università di Bologna Carlo Teo Pedretti Un approccio alla progettazione di interfacce per la visualizzazione dell’incertezza in ambito LOD Fabio Vitali UniBolog Francesca Tomasi UniBologna
Individuazione di policy atte a sviluppare un ecosistema per la valorizzazione del patrimonio culturale collegato ai nuovi media (es. Metaverso, NFT, sistemi olografici, X-reality, etc.), con attenzione particolare agli impatti della transizione digitale sui modelli organizzativi delle istituzioni culturali, sui modelli di business e relazioni di filiera, e sulle pratiche di fruizione culturale. 1 Università di Torino Chiara Senatore Edizione critica digitale della Myrmicomyamachia di Natale Conti: un poema zooepico del ‘500 Paola Pisano UniTori Roberto Rosselli Del Turco (UniTorino)
Digital Humanities e filologia digitale. Il progetto deve essere legato alla produzione di un’edizione critica digitale di un testo con tradizione epigrafica, manoscritta o a stampa, ma nell’ottica metodologicamente ampia di utilizzo delle competenze acquisite (ad esempio quelle legate alle strategie di visualizzazione dei dati) al fine di applicarle in molteplici contesti digitali. La ricerca si svolgerà in collaborazione con H-ENERGY S.r.l. del gruppo Altea (Altea Federation). 1 Università di Torino Dario Malerba Nuovi modelli di business per rendere più efficienti e dinamiche le organizzazioni culturali Paola Pisano UniTori Roberto Leonbruni UniTorino
1 Università di Torino Anna Magnaldi Rimedi antichi a problemi attuali tra
medicina e magia. Per un’edizione critica
digitale del Liber Medicinalis
Ermanno Malaspina Celia Sánchez
Natalías
(Universidad de
Zaragoza); Marco
Magaraggia
(azienda HR)
10. Patrimonio, città, economia e società – Leader: Università di Napoli Federico II Ricerche sulla conoscenza e l’interpretazione storica e sulla definizione di soluzioni progettuali per la conservazione dei patrimoni in contesti pluristratificati. L’obiettivo è di costruire un avanzamento delle conoscenze su patrimoni non sufficientemente indagati dal punto di vista storico-architettonico, spaziale e relazionale, localizzati in territori fragili sotto il profilo paesaggistico e socioeconomico, con particolare attenzione anche alle relative strategie di divulgazione scientifica e culturale. Strategie analitiche e progettuali per la conservazione dei patrimoni in contesti urbani stratificati 1 Università di Napolo Federico II Francesco K Baudouin Simi Il patrimonio invisibile e l'approccio atmosferico come risorse per la valorizzazione del territorio. Strumenti e strategie Pasquale Marino Anna Giovannelli
L’attività di ricerca è incentrata sulla definizione di politiche e strumenti per la conoscenza, la rigenerazione e la gestione di manufatti/aree, pubblici e privati, abbandonati o dismessi in contesti caratterizzati da divari territoriali e socioeconomici. Particolare attenzione sarà data alla costruzione di database basati su analisi quali-quantitative in grado di integrare conoscenze, buone pratiche e strumenti utili a supportare la definizione collaborativa di politiche rigenerative. Rigenerare i patrimoni in contesti caratterizzati da divari territoriali e socioeconomici.  1 Università della Campania Mariangela Terracciano L’Historical Gis come strumento di conoscenza e conservazione del patrimonio costruito.
Il caso dell’Acquedotto Carolino.
Claudia De Biase Alfredo Buccaro
Il bando è incentrato sulla conoscenza, interpretazione e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, materiale e immateriale, dell’architettura e della città storica.
Intersecando storia del patrimonio, public history, microstoria e nuove tecnologie digitali, si mira alla creazione di nuove conoscenze e nuovi metodi di comunicazione del patrimonio culturale urbano, tra medioevo ed età contemporanea.
Architettura, storia e città 1 Università IUAV di Venezia Stefano Guadagno Bonum facere. Le opere di fondazione nell’Agro Pontino e le trasformazioni attuali di architetture e paesaggi. Strategi Fulvio Lenzo Stefano Munarin
L’attività di ricerca è incentrata sulla definizione di nuove competenze e imprenditorialità nel campo dei media audiovisivi e delle arti performative. Particolare importanza sarà riservata alla raccolta e allo studio di informazioni e dati volti alla valorizzazione sociale ed economica e alla gestione innovativa del patrimonio culturale del cinema e del teatro. L’attività di ricerca contribuirà alla formazione di figure professionali capaci di favorire una più ampia diffusione del patrimonio culturale immateriale dell'Italia nel mondo. Rigenerare il patrimonio culturale immateriale nel campo dei media audiovisivi e delle arti performative 1 Università di Milano Laura Favero-Fransos Il rapporto tra finanziamento pubblico e produzione teatrale in Italia Alberto Bentoglio Lello Savonardo
1 Università di Torino Ilda Faiella Le potenzialità della community archaeology nell'ambito della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale. I Alessandro Piero Mar Fabiana Forte
11. Archivi e biblioteche – Leader: Università di Napoli Federico II L’archivio come fonte: principi teorici, contesti istituzionali, metodologie, tecnologie e standard per la ricostruzione, l’ordinamento e la fruizione di archivi 1 Università di Napolo Federico II Gianluca Falcucci L’Archivio storico del comune di Capua: storia, ordinamento e fruizione (secoli XV-XX). Francesco Senatore Gemma Colesanti CNR
Il testo letterario nella tradizione manoscritta e libraria: un approccio integrato di ecdotica, filologia materiale, storia delle immagini e informatica umanistica 1 Università di Napolo Federico II Domitilla Natalini Per uno studio del codice glossato tardoantico.
Osservazioni sui marginalia di codici conservati nelle biblioteche
rom
Gennaro Ferrante Maria Alessandra Panzanelli Fratoni (Università degli Studi di Torino)
Ricostruzione, ordinamento, studio e valorizzazione di archivi e biblioteche con l’applicazione di metodologie digitali per sviluppare competenze, promuovere l'attrattività e rafforzare le identità singole e collettive del nostro Paese 1 Università della Basilicata Fabio Mercanti Partecipazione al patrimonio culturale bibliotecario:
servizi digitali innovativi per la didattica e l’apprendimento
Francesco Panarelli Chiara Faggiolani (Università La Sapienza
Le collezioni librarie: archivi di arte, scienza, cultura. Principi, metodo e strumenti per un approccio integrato alla ricostruzione dei sistemi documentari complessi: dalla tradizione storico-bibliografica all’universo digitale 1 Università di Torino Camilla Marangoni Miniatura e illustrazione libraria nelle edizioni del
Quattrocento. Contributo allo studio di un linguaggio
iconografico
Maria Alessandra Pan Maria Alessandra Bilotta (Universidade Nova de Lisboa)
Fondi manoscritti e antichi a stampa, archivi e biblioteche d’autore nelle raccolte pubbliche e private: censimento, studio, ricostruzione, descrizione e conservazione 1 Università di Catania Laura Rogari Patrimoni frammentati: per una digitalizzazione e
catalogazione dei frammenti di riuso eugubini.
Simona Inserra Leonardo Costantini (Bristol University)
Destratificazione del patrimonio manoscritto. Sono attesi progetti innovativi, anche trasversali a più biblioteche, per la ricostruzione di collezioni storiche e per lo studio dei codici latini e greci che le costituiscono. Il progetto dovrà saper coniugare l’avanzamento delle conoscenze con le esigenze di gestione, informazione al pubblico e valorizzazione del patrimonio, anche sfruttando le potenzialità della dimensione digitale. Il/la candidato/a ideale deve possedere competenze di paleografia e di storia del libro manoscritto, nonché una comprovata esperienza di ricerca/collaborazione nel settore delle biblioteche 1 Univresità di Firenze Leonardo Napoletano «Quomodo historia adnotanda sit»: Le annotazioni
marginali nei manoscritti di Livio tra Tarda Antichità e Medioevo.
Teresa De Robertis Paolo Fioretti (Università degli Studi di Bari)

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