Eventuali maggiori informazioni per le voci sopra elencate
ll piano formativo del 2° anno di Dottorato in Biologia Ambientale ed Evoluzionistica prevede la partecipazione a corsi avanzati attivati nell'ambito del Dottorato, la partecipazione a seminari e Journal club proposti ogni anno dal Collegio, attività pratiche formative specifiche, attività di ricerca in laboratorio o di campo, incontri congiunti con i dottorandi degli altri cicli attivi per favorire lo scambio di esperienze tra partecipanti che operano in settori della ricerca diversi per approcci sperimentali e competenze. Corsi istituzionali, seminari e Journal Club Meetings proposti dal Collegio sono comuni ai quattro curricula (alcuni svolti in lingua inglese), ma differenziati per anno e riguardano sia tematiche di base che tematiche innovative di ricerca al fine di presentare a tutti i dottorandi la complessità concettuale, metodologica ed interpretativa delle differenti discipline scientifiche che fanno parte della Biologia Ambientale ed Evoluzionistica. Per attività formative e di ricerca autonomamente scelte dal dottorando e approvate dal Collegio dei Docenti si intendono sia attività organizzate dall'Ateneo stesso come corsi sulle competenze trasversali (opportunità di finanziamento alla ricerca ed alla mobilità internazionale, disseminazione e valutazione dei risultati della ricerca, tutela della proprietà intellettuale, trasferimento tecnologico ed altre soft skills), sia organizzate da società scientifiche alle quali i dottorandi sono iscritti, come Workshop, Summer school e giornate di studio, sia partecipazione a Convegni e Congressi autonomamente scelti dai dottorandi ed approvati dal Collegio, sia attività nell'ambito degli european training networks. Va sottolineato che l'attività formativa comune ai 4 curricula costituisce un momento di incontro programmato tra tutti i dottorandi ed i docenti, consentendo discussioni di approfondimento dei temi trattati e, non ultimo, uno scambio di esperienze tra i partecipanti che operano in diversi della ricerca di base ed applicata. All'inizio di ogni anno accademico vengono definite le date ed i titoli dei seminari tenuti da docenti italiani e stranieri, su temi proposti dai Docenti del Collegio. Il percorso formativo si completa con la partecipazione a Convegni e Congressi e con le attività di ricerca che ogni dottorando svolge all'interno di singoli laboratori afferenti ai tutors, deputati a seguire il percorso di formazione scientifica del dottorando.
Ogni dottorando dovrà conseguire almeno 12 CFU scelti tra le voci riportate nell'elenco dei corsi/attività/seminari o anche presso altre università italiane o straniere purchè certificati e almeno 3 CFU di altre attività formative scelte dai dottorandi ed approvate dal Collegio.
Per la specifica tipologia del dottorato l'attività di ricerca viene svolta prevalentemente in laboratorio e/o in campo, i CFU dedicati alle attività di ricerca devono corrispondere ad almeno 45 CFU/anno.
Modalità di preparazione della tesi
Il Collegio dei Docenti, tenuto conto delle indicazioni del Tutor, può autorizzare la redazione della Tesi finale di Dottorato seguendo i due modelli di seguito illustrati:
1. “TESI classica”: sarà organizzata opportunamente in Introduzione, Materiali e Metodi, Risultati, Discussione, Conclusioni, Bibliografia citata, illustrazioni, tabelle e didascalie, eventuali tavole iconografiche, e tutti i materiali allegati (base dei dati del progetto, materiale cartografico, materiali aggiuntivi e correlati, ecc.). Dovrà altresì consentire di individuare il contributo diretto del Dottorando alla ricerca, il grado di originalità e di innovazione dei risultati raggiunti. Gli eventuali lavori scientifici del Dottorando, coerenti con il Progetto di ricerca, pubblicati e/o in stampa e/o inviati a riviste scientifiche, dovranno essere allegati.
2. “TESI strutturata su lavori”: dovrà raccogliere in maniera organica le pubblicazioni scientifiche del Dottorando (già pubblicate o approvate per la stampa) su riviste ISI strettamente inerenti la linea del Progetto inizialmente presentato, opportunamente collegate da specifici capitoli e/o paragrafi di raccordo. L'elaborato dovrà comunque prevedere la stesura di un'ampia introduzione, di una discussione di sintesi e di ampie conclusioni finali, coerentemente con il progetto proposto. Dovrà inoltre emergere il contributo svolto dal Dottorando nel Gruppo di ricerca nel caso in cui le pubblicazioni siano a più nomi.
La lingua prevista per la redazione della tesi di dottorato è l'italiano, ma il Collegio dei Docenti incoraggia i dottorandi a redigere alternativamente la propria tesi in lingua inglese, in particolare per le tesi strutturate in più lavori. In ogni caso il dottorando deve garantire la qualità linguistica dell'elaborato. In entrambi i casi di cui al punto il Collegio dei Docenti richiede ai dottorandi anche la predisposizione in fase finale di un “extended abstract” in inglese della propria tesi (orientativamente una decina di pagine).
Oltre alla pubblicazione dei risultati su riviste di riconosciuto livello scientifico e valutabili tramite gli indici bibliometrici correnti (IF), il Collegio dei Docenti incoraggia fortemente i dottorandi a presentare durante il loro triennio di attività anche altri progetti di ricerca, da sottoporre al vaglio di enti finanziatori, che possano sia garantire la prosecuzione della loro attività di ricerca alla fine del triennio, sia contribuire alla migliore realizzazione degli obiettivi del progetto di dottorato. Indipendentemente dagli esiti delle domande di finanziamento, il Collegio dei Docenti ritiene infatti che queste attività possano comunque rappresentare un'utile palestra per le future relazioni del dottorando con altri enti di ricerca e con centri di finanziamento universitario ed extrauniversitario.
Modalità delle verifiche per l'ammissione all'anno successivo
Al termine del secondo anno ciascun dottorando dovrà predisporre per il Collegio dei Docenti una sintetica relazione dell'attività scientifica e formativa svolta (p. es. materiale raccolto, protocolli sperimentali messi a punto, missioni di ricerca svolte, risultati delle analisi di laboratorio o di campo, prospettive di lavoro per l'anno successivo, problemi eventualmente incontrati; partecipazione a convegni, congressi, corsi e seminari seguiti, ed eventuali pubblicazioni).
La relazione in itinere sarà anche presentata in forma multimediale al Collegio dei Docenti, in seduta pubblica. Al termine di ogni presentazione i membri del Collegio apriranno una discussione con il dottorando ponendo domande, richieste di chiarimento ed offrendo suggerimenti sulle ulteriori fasi del progetto. Al termine, il Collegio esprimerà un giudizio sulle attività di ricerca e formative svolte e si esprimerà sull'ammissione o meno all'anno successivo.
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