Valerio Petrarca

Professore ordinario


email: valpetra@unina.it




Formazione
Mi sono laureato in Lettere Moderne all'Università di Napoli nell'anno accademico 1978-79, con 110 e
lode. Nell'anno 1979-80 sono stato ammesso, come borsista, all'Istituto Italiano per gli Studi Storici
«Benedetto Croce». Ancora come borsista dell'Istituto «Croce» ho compiuto sondaggi sugli studi
demologici in Italia e ho svolto ricerche in collaborazione dell'Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
Negli anni 1983-86, come borsista del primo ciclo del dottorato di ricerca in Etnoantropologia
(Università consorziate di Bari, Cosenza, Roma e Palermo), ho lavorato soprattutto alla storia del culto
di Santa Rosalia a Palermo durante il Viceregno spagnolo, come frutto di sintesi «negoziale» tra
istituzioni e popolo, cultura d'élite e culture periferiche. Nel dicembre del 1987 ho discusso con esito
positivo la tesi di dottorato.
Avendo superato col massimo dei voti il concorso del 1983 per l'insegnamento delle materie letterarie
nelle scuole medie inferiori, ho insegnato, a conclusione del dottorato, presso la scuola media statale «A.
Diaz» di Pozzuoli dal 1986 al 1989.
Insegnamento universitario
Dall'anno accademico 1988-89 ho lavorato presso il Dipartimento di Culture Comparate dell'Università
dell'Aquila, come ricercatore (1989-1990 - 1999-2000) e come professore associato (2000-2001 – 2004-
2005). A partire dall'anno accademico 1993-1994, ho insegnato Antropologia culturale presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia (e per mutuazione in quella di Scienze della Formazione), prima per affidamento,
poi come professore associato (dal 1.11.2000). Una volta a regime il nuovo ordinamento degli studi (a
partire dal 2001-2002), ho svolto per le stesse Facoltà i seguenti moduli di insegnamento: Teorie e storia
dell'antropologia culturale; Le tradizioni popolari in Italia; Società culture e religioni dell'Africa nera e,
per mutuazione, Storia dell'Africa. Ho tenuto gli stessi moduli di insegnamento presso le due Facoltà,
per supplenza, anche nell'anno accademico 2005-2006, dopo il trasferimento all'Università di Napoli
«Federico II».
Dall'anno accademico 2005-2006, lavoro presso l’Università degli Studi di Napoli «Federico II» (nel
Dipartimento di Discipline Storiche «Ettore Lepore» e dal, 2012-2013, nel Dipartimento di Studi
Umanistici), come professore associato e poi ordinario (2016). Dagli anni 2005-2006, insegno
Antropologia culturale nel corso di laurea triennale in Storia (ho tenuto l'insegnamento anche per il
corso della laurea magistrale fino all'anno 2008-2009). Dal 2006-2007 ho insegnato Antropologia sociale
per il corso di laurea specialistico e poi magistrale in Servizio sociale e politiche sociali. Dal 2011-2012
insegno Antropologia culturale anche per il corso di laurea triennale in Servizio Sociale.
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Nell’anno accademico 2011-2012 ho svolto un ciclo di conferenze presso l’École des Hautes Études en
Sciences Sociales di Parigi, come professore invitato dal Ministère de l’Enseignement Supérieur et la
Recherche (marzo 2012) e presso la Maison des Sciences de l'Homme di Montpellier (novembre 2012),
di Aix-en-Provence (novembre 2013) e di Parigi (novembre 2014 e giugno 2016). Sempre come
professore invitato, ho insegnato nella Pontificia Università Teologica dell’Italia Meridionale (nel 2016,
2017 e 2019). La collaborazione con i due istituti di ricerca francesi ha avuto e ha diversi esiti, tra cui la
partecipazione al jury per il conseguimento del dottorato di Stato e l’elezione, tra gli esperti
internazionali, nella commissione per l’assegnazione delle borse di ricerca «Fernand Braudel».
Direzione delle tesi di laurea
Ho diretto numerosissime tesi riconducibili per lo più a tre campi di applicazione: a) la storia del
contatto religioso in Africa, soprattutto attraverso lo studio dei documenti conservati a Roma negli
archivi di «Propaganda Fide» e in quelli delle case generalizie delle società missionarie; b) le storie di vita
e le forme dell'organizzazione sociale dei migranti presenti in Italia; c) l'uso delle tradizioni di origine
pastorale e contadina nella società italiana moderna e contemporanea.
Collegi dei corsi di Dottorato, di specializzazione e direzione delle tesi
Dal 2003-2004 al 2005-2006 ho fatto parte del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Filosofia,
ecologia e teoria delle scienze umane negli scenari della globalizzazione della Scuola Superiore per l'Alta
Formazione Universitaria «Federico II». Vi ho svolto tutti gli anni le lezioni e ho diretto la tesi di un
borsista (il dottor Antonello Ciccozzi), discussa positivamente nel 2007 e poi pubblicata col titolo
Neoprimitivismo, folklore, rivoluzione, con la premessa di A. M. Cirese (Arkhé, L'Aquila 2008).
Dal 2006-2007 faccio parte del Collegio dei docenti del Dottorato in Storia (e poi in Scienze storiche,
archeologiche e storico-artistiche) dell'Università di Napoli «Federico II». Vi collaboro regolarmente
con lezioni e seminari. Ho diretto varie tesi: sul missionarismo islamico (del dottor Husayn Al-Sharhany,
che ha conseguito il titolo nell'anno accademico 2008-2009); sulla condizione giovanile in Etiopia
(dottor Gianmarco Salvati, che ha conseguito il titolo nel 2018); sui processi di patrimonializzazione in
Mozambico (dottoressa Rosa Tolla, che ha conseguito il titolo nel 2018); sulla confraternita mouride in
Senegal e in Italia (dottoressa Virginia Napoli, che ha conseguito il titolo nel 2019 e pubblicato il suo
lavoro nel 2021 presso l’editore Liguori di Napoli). Ho diretto anche ricerche di post-dottorato, alcune
delle quali sono state pubblicate (F. D’Ascenzo, Antimondi delle migrazioni. L’Africa a Castel Volturno,
Lupetti, Milano 2014).
Secondo la convenzione stipulata tra l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e
l’Università di Napoli «Federico II», ho diretto la tesi di dottorato della dottoressa Chiara Brocco, che
ha conseguito il titolo nel 2020 (sulla diaspora ivoriana in Francia e in Italia), in cotutela con il professor
Jean-Pierre Dozon.
Dal novembre del 2009 collaboro come «rapporteur de thèse» e «membre du jury» alle sedute per il
conferimento del «Doctorat d'État» presso l'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Tra
il 2009 e il 2015 ho fatto parte del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in Africanistica (Istituto
Universitario Orientale di Napoli), presso cui ho svolto seminari, partecipo a incontri di ricerca e ho
diretto la tesi di dottorato, discussa positivamente nel 2017, del dottor Raffaele Urselli (Mbeubuess: la vita
politica dei rifiuti. Spazi e pratiche della disuguaglianza a Dakar). Dal 2017 faccio parte del Consiglio e del
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Collegio dei professori del Centro Studi «Sagara: formazione e iniziative in etnopsichiatria e mediazione
etnoclinica» e vi svolgo lezioni e seminari per i corsi di specializzazione, riconosciuti dal MIUR.
Comitati scientifici, accademie, direzione delle ricerche
Con Marc Augé, Jean-Pierre Dozon, Marcello Massenzio e Alessandro Triulzi, dirigo la collana
«Uomini e Mondi» dell’editore Liguori di Napoli. Faccio parte della direzione di «Sanctorum», la rivista
dell’Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell'Agiografia (dal 2003); di «Nostos»,
rivista dell’Associazione Internazionale «Ernesto de Martino» (dal 2016); di «Clio», collana
editoriale dell'Università degli Studi di Napoli Federico II (dal 2017); dell'«Archivio di storia della
cultura» della Fondazione «Pietro Piovani» per gli Studi Vichiani (dal 2018); di «L’Uomo» Società
tradizione sviluppo, della Sapienza Università di Roma (dal 2019); della redazione di «Napoli Nobilissima»
(dal 2010). Sono socio corrispondente dell’Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società
Nazionale di Scienze, Lettere e Arti (dal 2014) e dell’Accademia Pontaniana (dal 2017). Faccio parte del
consiglio direttivo dell’Associazione Internazionale «Ernesto de Martino» (dal 2015) e del Comitato
editoriale delle seguenti istituzioni, riviste e collane: «Migrazioni» (CISU, Roma); «Le Bien Commun»,
collana della Fondation Maison des Sciences de l’Homme di Parigi. Dal 2010 sono presidente di «Terra
di Incontro ONLUS», un’associazione che ha per scopo la conoscenza dei migranti e la ricerca delle
forme di comunicazione tra le società in contatto.
Sono stato il responsabile, per l’Università degli Studi di Napoli Federico II, dei seguenti progetti
ammessi al finanziamento dei Fondi Europei per l’Integrazione e dei Fondi Europei per Asilo,
Migrazione e Integrazione: Genti in dialogo, (FEI 2007-2013); S.I.R.C. Servizi Interculturali Regione Campania,
capofila Coinor-Università degli Studi di Napoli Federico II (FAMI, 2014-2020); C.R.E.A. Costruire,
rinnovare e accrescere i servizi interculturali in Campania, capofila Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (FAMI 2014-2020). Sono tra i «senior members» delle
ricerche ERC 2018-2023, Disasters, Communication and Politics in Southwestern Europe. The Making of
Emergency Response Policies in the Early Modern Age (principal investigator Domenico Cecere) e STAR
2017, DECIvE. DEaling with the Collective Interest in early modern Europe. A comparative analysis of urban water
supplies administration in Southern Italy and France 17th-18th centuries (principal investigator Diego Carnevale).
Sono stato redattore della rivista «Prospettive Settanta», diretta da Giuseppe Galasso per l'editore Guida
di Napoli, dal 1983 al 1994. Ho fatto parte di altre istituzioni culturali, alcune delle quali hanno
interrotto o modificato le loro attività: del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione IDIS Città
della Scienza (Napoli), dell’«Archivio delle Tradizioni Popolari Siciliane» (Folkstudio, Palermo),
dell’«Archivio Antropologico Mediterraneo» (Sellerio, Palermo), dell’Associazione Antropologia del
Mondo Antico (Università degli Studi di Siena); dell’equipe dell'Università di Napoli «Federico II» per
lo studio del patrimonio culturale della comunità albanofona di Greci (Legge Regionale della Campania
n. 14 del 20.12.2004)
Ho scritto articoli e reportages per diversi quotidiani, settimanali e mensili italiani tra cui: «Il Manifesto»,
«La Stampa», «la Repubblica. Napoli», «Il Nostro Tempo», «Nigrizia», «Jesus».
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Ricerche sulla storia delle tradizioni popolari in Italia
L'uso delle tradizioni di origine contadina e pastorale nelle società urbane di età moderna e
nell'Italia contemporanea
Mi sono dedicato allo studio del folclore religioso come sintesi «negoziale» tra istituzioni e popolo,
cultura d'élite e culture periferiche, scrittura e oralità. Ho svolto ricerche di interesse storico e
antropologico soprattutto in area campana, siciliana e abruzzese. Ho privilegiato lo studio dei riti di
carattere popolare e cercato di cogliere le trasformazioni che essi hanno subito, nei tempi lunghi e brevi.
Ho analizzato le trasformazioni sotto i seguenti aspetti: a) la morfologia; b) i giudizi di valore sull'intera
materia popolare e la storia dei loro studi (i fatti folclorici da «errores» a «beni demo-etnoantropologici
»); c) i criteri della rappresentazione e della «conservazione» del folclore («musei», «archivi»,
mostre, promozione delle tradizioni); d) le forme del riuso delle tradizioni popolari nello scenario della
globalizzazione. Alcune di queste ricerche sono state connesse con lo studio dei culti patronali in età
moderna e contemporanea, come quello per esempio dedicato al culto di Santa Rosalia a Palermo (Di
Santa Rosalia Vergine Palermitana, Sellerio, Palermo 1988) o di San Gennaro a Napoli (su cui ho scritto
diversi saggi tra il 1994 e il 2010). Per quanto riguarda l'età contemporanea più avanzata, la
documentazione ha permesso anche rilevamenti sistematici che hanno interessato l'area abruzzese, dove
grazie a un lavoro collettivo da me diretto, finanziato come ricerca di rilevante interesse di Ateneo, sono
stati censiti oltre settecento casi. Da tale ricerca è scaturito un Archivio digitale delle tradizioni popolari
abruzzesi cui continuano a lavorare alcuni giovani ricercatori formatisi all'Università dell'Aquila.
Ricerche di interesse africanistico
Esiti del contatto tra Europa e Africa a sud del Sahara
Studiando l'azione missionaria dei Padri della Compagnia Gesù in età moderna, che unificavano le aree
periferiche europee e i territori extraeuropei (Indias de por acá e Indias de allá), sono stato spinto ad
affiancare allo studio dei fenomeni rituali di interesse folclorico anche alcuni casi di interesse etnologico
riguardanti l'Africa a sud del Sahara. A partire dai primi anni Novanta, compio periodici soggiorni di
ricerca presso villaggi forestali dell'area di Tankessé e nella città di San Pedro in Costa d'Avorio, per
documentare e analizzare, attraverso l'osservazione delle pratiche rituali, alcuni esiti del contatto
religioso e culturale tra società europee e società africane. Ho individuato un'area campione di
riferimento in cui l'azione missionaria cattolica è stata svolta da una stessa Società di Missione, fondata
a Lione nel 1856 (Société des Missions Africaines), i cui Padri mi hanno messo a disposizione i loro
archivi, lì in Africa e qui in Europa.
Gli eventi rituali e in particolare quelli legati alla concezione della «persona» (i riti della nascita, della
pubertà, del matrimonio e della morte) hanno rappresentato la base documentaria per poter esplorare
fenomeni di grande complessità e dinamismo, altrimenti difficili da documentare e da riferire. Mi sono
posto il problema di un'etnografia che tenesse conto del fatto che alcuni gruppi si autorappresentano
come unità e continuità attraverso il tempo, benché i singoli componenti abbiano accolto e accolgano
riti e credenze diverse (dipendenti dalle varie opzioni religiose presenti sul territorio), riguardanti la
fondazione del mondo, il culto degli antenati, i passaggi di stato nella vita individuale e collettiva. Ne ho
dato notizia in diversi lavori, come per esempio quello dedicato a Pagani e cristiani nell'Africa nera (Sellerio,
Palermo 2000).
La permanenza sul terreno mi ha inoltre indirizzato verso un problema che riguarda in particolare quei
giovani la cui vita e il cui pensiero si svolgono tra la coscienza della penuria di beni materiali e la
ricchezza delle opzioni filosofico-religiose (religioni tradizionali, islamismo, cristianesimo cattolico e
«protestante», sette e chiese cristiane indipendenti, religioni così dette sincretiche). Mi è sembrato
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decisivo, per aprire questo fronte di studio, documentare alcuni profetismi contemporanei, riguardanti
figure carismatiche che propongono una sintesi (e una sorta di «antropologia applicata») tra concezioni
del mondo e pratiche di vita diverse e molteplici. In tal senso ho documentato l'iter di un profeta di
primissimo piano della Costa d'Avorio: Koudou-Gbahié, che ho raggiunto nel suo villaggio di residenza
all'indomani della sua prigionia nelle carceri statali. Ho trascritto dalla sua viva voce i fondamenti
mitologici della sua religione nascente e ne ho descritto le componenti rituali. Ho presentato i dati
etnografici connettendoli con i dinamismi che hanno caratterizzato la storia della Costa d'Avorio prima
e dopo l'indipendenza. Dopo la pubblicazione italiana di tale ricerca (edita da Viella, Roma 2000), ho
aggiornato e accresciuto il lavoro per l'edizione francese (Karthala, Paris 2008). Ho affiancato indagine
etnografica e ricostruzione storica, svolgendo la parte africana di una ricerca collettiva, diretta da André
Vauchez, dedicata alla storia del profetismo e delle sue interpretazioni (Prophètes et prophétisme, Seuil,
Paris 2012).
Ho visitato la Costa d'Avorio anche all'indomani della guerra del 2002. Preso atto che non era più
materialmente possibile continuare le ricerche negli stessi luoghi, ho cercato di testimoniare alcuni esiti
drammatici del disagio giovanile, i cui prodromi avevo cerato di indagare in forma meno episodica nei
precedenti viaggi. Ho raccolto testimonianze di vita relative al disagio mentale, e in particolare di quello
generato dalla guerra, lavorando, nell'inverno 2005, nei centri di accoglienza per i malati mentali di
Bouakè e Korhogo fondati da Grégoire Ahongbonon. Ne ho dato testimonianza in un volume dedicato
a I pazzi di Grégoire (Sellerio, Palermo 2008, 20218).
A partire dal 2006-2007, compio soggiorni di ricerca in alcuni villaggi di frontiera tra il nord del
Camerun e il sud del Ciad, facendo base soprattutto nel villaggio di Djougoumta. Si tratta di una ricerca
svolta in collaborazione con un geografo e un linguista, dedicata alla rete simbolica, linguistica e
territoriale attraverso cui si delineano le idee di appartenenza di gruppi sociali che nella letteratura
etnografica ora vengono distinti ora vengono accomunati (Gizey e Massa). La ricerca ha preso avvio da
un finanziamento Prin 2005 (La denominazione territoriale: storia, universi simbolici e ordine tecnico in
alcune società tradizionali del Ciad contemporaneo). I primi risultati sono apparsi nel 2019, in un
volume per l'editore Liguori di Napoli (L. Gaffuri, A. Melis, V. Petrarca, Tessiture dell'identità: lingua
cultura e territorio dei Gizey tra Camerun e Ciad) e nella rivista «Voci».
Ricerche sulla memoria e la vita dei migranti in Italia
Grazie a un aiuto finanziario della Regione Campania (Legge Regionale 7/2003 art. 11), dirigo e svolgo
a partire dal 2007 una ricerca dedicata ai migranti africani in Campania. Il mio lavoro ha riguardato
soprattutto l'area di Villa Literno e in particolare di Castel Volturno. Si è dato vita a un archivio delle
storie di vita dei migranti, archivio che spero di accrescere e trasferire stabilmente al «Centro
Fernandes» di Castel Volturno, come momento di documentazione e come occasione di incontro tra i
migranti e tra i migranti e la popolazione locale. Parte di questa esperienza è descritta nel numero, da
me curato, della rivista «Meridione. Sud e Nord del Mondo» (ESI, Napoli 2016). In una prospettiva più
generale, ho curato, per la stessa rivista, un numero monografico dedicato ai Dinamismi migratori africani
(ESI, Napoli 2010).
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Pubblicazioni
1.1. Scelta delle opere pubblicate in volume
1.1.1. Demologia e scienze umane, Guida, Napoli 1985;
1.1.2. La festa di S. Giovanni Battista a Napoli nella prima metà del Seicento. Percorso, Macchine, Immagini,
Scritture (Paris 1982), trad. it. Servizio Museografico della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università
degli Studi di Palermo, Palermo 1986;
1.1.3. Genesi di una tradizione urbana. Il culto di santa Rosalia a Palermo in età spagnola, Archivio delle
Tradizioni Popolari Siciliane, Palermo 1986 (seconda edizione, Fondazione Ignazio Buttitta, Palermo
2008);
1.1.4. Di Santa Rosalia Vergine Palermitana, Sellerio, Palermo 1988;
1.1.5. Le tentazioni e altri saggi di antropologia, Borla, Roma 1990;
1.1.6. Pagani e cristiani nell'Africa nera, Sellerio, Palermo 2000;
1.1.7. Messia nero. Stregoneria, cristianesimo e religioni tradizionali in Costa d’Avorio, Viella, Roma 2000
(prima ed. ebook-pdf , Viella, Roma 2021);
1.1.8. La festa di San Domenico a Cocullo, Synapsi, Sulmona (L’Aquila) 2004;
1.1.9. Un prophète noir en Côte d’Iivoire. Sorcellerie, christianisme et religions africaines, Karthala, Paris
2008 [ed. fr. accresciuta e aggiornata di Messia nero, v. 1.7];
1.10. I pazzi di Grégoire, Sellerio, Palermo 2008 (20218).
1.11. Tessiture dell’identità. Lingua, cultura e territorio dei Gizey tra Camerun e Ciad, Liguori, Napoli
2019 (in collaborazione con L. Gaffuri e A. Melis).
1.2. Cura di opere collettive
1.2.1. Dal Sud al Sud. Dinamismi migratori africani, a cura e con introduzione di Valerio Petrarca,
numero monografico della rivista «Meridione. Sud e Nord nel Mondo», a. X, n. 2, aprile-giugno 2010,
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2010, pp. 192.
1.2.2. Migranti africani di Castel Volturno, a cura e con introduzione di Valerio Petrarca, numero
monografico della rivista «Meridione. Sud e Nord nel Mondo», a. XVI, n. 3, luglio-settembre 2016,
Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2016, pp. 240.
2. Scelta delle opere comparse in pubblicazioni miscellanee
2.1. Saggi in volume e articoli in riviste
2.1.1. Testimonianze sul folklore verbale napoletano, «Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Napoli», vol. XX, n.s. VIII (1977-78), pp. 413-438 (trad. ted. in Dieter Richter, Das
Land, wo man nicht stirbt, Fischer, Frankfurt am Main 1982);
2.1.2. Per una storia dei testimoni manoscritti e a stampa dei sonetti in napoletano di Nicola Capasso,
«Archivio Storico per le Province Napoletane», terza serie, vol. XVII (1978), pp. 203-259;
2.1.3. L’osceno letterario nella lirica dialettale di Nicola Capasso, «Sociologia della letteratura», n. 4|5,
1979, pp. 191-203;
2.1.4. La documentazione della narrativa orale di area napoletana nella rivista “Giambattista Basile”,
«Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli», vol. XXIII, n.s. XI (1980-81), pp.
417-426;
2.1.5. Il dibattito demoantropologico in Italia dal dopoguerra a oggi, in Echos. L’indagine etnomusicologica, a
cura di G. Garofalo, Istituto di Scienze Antropologiche e Geografiche dell’Università degli Studi di
Palermo, Palermo 1990, pp. 7-29;
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2.1.6. Gli artificieri, in AA. VV., Le forme del lavoro, introd. di A. Buttitta, red. e bibliograf. di M.
Giacomarra, revis. di V. Petrarca, Palermo, Libreria Dante, 1990, pp. 298-308 [v. 1.5];
2.1.7. Sulla “Storia notturna” di Carlo Ginzburg, in «Prospettive Settanta», n.s. XII, 1991, 4, pp. 595-
615;
2.1.8. Immagini per il popolo tra scrittura e oralità. La figura di Santa Rosalia, in La Rosa dell’Ercta, a
cura di A. Gerbino, Dorica, Palermo 1991, pp. 217-237;
2.1.9. Il racconto del mito e il mito di un racconto, in AA. VV., Da spazi e tempi lontani. La fiaba nelle
tradizioni etniche, Guida, Napoli 1991, pp. 259-275 [v. 1.5];
2.1.10. Tecniche rituali per il controllo della paura: la festa dei morti in Sicilia tra XIX e XX secolo, in Storie
e paure. Immaginario collettivo, riti e rappresentazione della paura in età moderna, a cura di L. Guidi, M.R.
Pelizzari, L. Valenzi, Franco Angeli, Milano 1992, pp. 319-331 [v. 1.5];
2.1.11. Un miracolo rituale: la liquefazione del sangue di san Gennaro, in «La Ricerca Folklorica»,
numero monografico dedicato a Miracoli e miracolati, a cura di M. P. Di Bella, n. 29, 1994, pp. 57-67;
2.1.12. La crisi del comprendere. Ernesto De Martino e la collana viola, in «Società e Storia», n. 64, a.
XVII (1994), pp. 391-405;
2.1.13. Tra universalismo e relativismo. L’uomo inedito di Ernesto Balducci, in «Ricerche», Bollettino
quadrimestrale degli Scolopi italiani, a. XIV (1994), n.1, pp. 3-16;
2.1.14. Il cristianesimo allo specchio. Per un’antropologia del cattolicesimo africano, in Terra d’Africa 1996,
Unicopli, Milano 1996, pp. 109-164 [v. 1.6];
2.1.15. Le fonti orali per la storia del Mezzogiorno, in «Annali dell’Istituto Italiano per gli Studi
Storici», vol. XIII (1995/1996), Il Mulino, Napoli-Bologna 1997, pp. 733-770;
2.1.16. Pagani e cristiani di fronte alla morte. Note di una ricerca presso gli Agni-Bona (Costa d’Avorio), in
Declinazioni d’Africa, a cura di A. Turco, Quaderni del Dipartimento di Culture Comparate, Università
degli Studi dell’Aquila, 1, Rubbettino, Soveria Mannelli 1997, pp. 79-123 [v. 1.6];
2.1.17. La differenza nell'antropologia culturale, in Luoghi della memoria e memoria dei luoghi, a cura di
Laura Capobianco, Istituto Campano per la Storia della Resistenza - Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici, CUEN, Napoli 1997, pp. 47-67;
2.2.18. L’etnocentrismo critico di Ernesto De Martino, in «Società e Storia», n. 80, a. XXI (1998), pp.
399-413;
2.1.19. Il culto dei santi tra storia e antropologia, Atti delle giornate di studio, «Ambrogio centurione,
patrono di Ferentino. Agiografia, storia arte, devozione» (Ferentino, 1-2 luglio 1995), Centro di Studi
Giuseppe Ermini, Sintesi Informazione, Roma 1998, pp. 163-175;
2.1.20. Un messia della sintesi religiosa fra tradizione e modernità: il profeta Koudou-Gbahié, detto Jeannot
(Costa d’Avorio), in Il santo patrono e la città. San Benedetto il Moro: culti, devozioni, strategie di età moderna (Atti
del Convegno di Studi «Il Santo e la Città: S. Benedetto il Moro», Palermo, 10-12 dicembre 1998), a
cura di Giovanna Fiume, Marsilio, Venezia 2000, pp. 391-413 [v. 1.7];
2.1.21. Società dei vivi e società dei morti nella festa del primo igname presso gli Agni-Bona della Costa
d'Avorio, in La forza dei simboli: studi sulla religiosità popolare, a cura di I.E. Buttitta e R. Perricone (Atti del
convegno di studi «La forza dei simboli», Palermo 16-17 ottobre 1999), Folkstudio, Palermo 2000, pp.
283-316 [v. 1.6];
2.1.22. Introduzione a Francesco Borghero, Diario del primo missionario del Dahomey, 1860-1864, a
cura di Renzo Mandirola, EMI, Bologna 2002, pp.17-32;
2.1.23. Feste tradizionali e società nella Marsica contemporanea, in AA.VV., La Terra dei Marsi.
Cristianesimo, cultura, istituzioni (Atti del Convegno di Avezzano 24-26 settembre 1998), a cura di
Gennaro Luongo, Viella, Roma 2002, pp. 511-524;
2.1.24. La festa e il lavoro, in AA. VV., Immagini del tempo. La Valle del Sagittario tra natura e cultura,
Synapsi, Sulmona (L’Aquila) 2002, pp. 88-105;
2.1.25. Introduzione ad Antonello Ciccozzi, Sirente. Usi e rappresentazioni del mondo tradizionale
nell’epoca della globalizzazione, Synapsi, Sulmona (L’Aquila) 2003, pp. 13-19;
2.1.26. Introduzione a Paul Scutti, Campo Imperatore e Piana di Navelli. Per una geografia e
un’antropologia dello sviluppo locale, Synapsi, Sulmona (L’Aquila) 2004, pp. 15-29;
8
2.1.27. Parola e potere in un'esperienza profetica della Costa d'Avorio, in AA. VV, La potenza della parola:
destinatari, funzioni, bersagli, a cura di Simone Beta (Atti del Convegno di Studi promosso dall’Università
degli Studi di Siena, dal Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica e
dall’Associazione «Antropologia e Mondo Antico», Siena, 7-8 maggio 2002), Cadmo, Fiesole (Firenze)
2004, pp. 117-147, 167-179;
2.1.28. Cristianesimo e religioni tradizionali nell’Africa nera, in AA. VV., Le parole dei giorni, voll. I e II,
Sellerio, Palermo 2005, vol. II, pp. 1247-1264;
2.1.29. I mercati fra usi e rappresentazioni dell’agire profano, in Mercati storici siciliani (a cura di Orietta
Sorgi), Regione Siciliana, Palermo 2006, pp. 81-84;
2.1.30. Parole e conflitto in Costa d’Avorio, in Dire la guerra, fare la guerra (a cura di Jeanne Clegg e
Angelo Turco), Diabasis, Reggio Emilia 2007, pp. 154-164;
2.1.31. Dinamiche simboliche di un santuario tra storia e antropologia, in I santuari cristiani d’Italia: bilancio
del censimento e proposte interpretative, a cura di André Vauchez (Atti del Convegno Internazionale, École
Française de Rome, 5-7 giugno 2003), École française de Rome, Roma 2007, pp. 329-346;
2.1.32. Per Giovanni Battista Bronzini, in «Sanctorum», Rivista dell’Associazione per lo Studio della
Santità, dei Culti e dell’Agiografia, 4, 2007 (Viella, Roma 2007), pp. 287-290;
2.1.33. Morfologie rituali del culto di san Gennaro: costanti e trasformazioni tra età moderna e contemporanea,
Atti del Convegno di studi internazionale S. Gennaro nel XVII centenario del martirio (305-2005),
Arcidiocesi di Napoli, 21-23 settembre 2005, a cura di Gennaro Luongo, voll. I-II, = «Campania Sacra»
38, 2007, vol. II, pp. 165-183;
2.1.34. Visioni e narrazioni della Costa d’Avorio. Storie di guerra tra letteratura e antropologia (Atti del III
convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia comparata della Letteratura, dedicato a Letteratura
e antropologia, Siena 24-25 febbraio 2005), in «L’immagine riflessa», n.s. a. XVII (2008), n.1-2, gennaiodicembre,
a cura di Massimo Bonafin e Simona Corso, pp. 71-79;
2.1.35. Why did Bishop de Marion Brésillac wish to found a Missionary Society for Africa?, in Mgr Marion
Brésillac (1813-1859), Bulletin 131 SMA (Society of African Missions), Roma 2009, pp. 37-41;
2.1.36. Sull’idea di persona a Napoli e nel Mezzogiorno d’Italia attraverso l’opera di Ernesto de Martino, in
La persona nella città. Per un nuovo progetto di convivenza (Atti del Convegno, Università di Napoli «Federico
II», 22-23 aprile 2009), a cura Giulio Parnofiello S.I., Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2010, pp. 63-76;
2.1.37. L’idea di Africa come crisi e possibilità, in Krise als Chance aus historischer und aktueller Perspektive
(Crisi e possibilità. Prospettive storiche e attuali), herausgegeben von Christine Schwarzer, Elmar Schafroth
und Domenico Conte (Atti del convegno internazionale, Napoli 27-28 settembre 2007), Athena Verlag,
Oberhausen 2010, pp. 327-343;
2.1.38. Mitologie e scienze delle origini: «Né atei né predicatori di villaggio», in Antropogenesi. Ricerche
sull’origine e lo sviluppo del fenomeno umano (Atti del Convegno, Portogruaro, Venezia, 19-21 ottobre 2006),
a cura di Antonio Pavan ed Emanuela Magno, Il Mulino, Bologna 2010, pp. 215-223;
2.1.39. Introduzione, in Dal Sud al Sud. Dinamismi migratori africani, a cura di V. Petrarca,
«Meridione. Sud e Nord nel Mondo», a. X, n. 2, aprile-giugno 2010, pp. 5-16 (v. 1.2.1);
2.1.40. Prophètes d’Afrique noire au XXe siècle, in Prophètes et prophétisme, sous la direction d’André
Vauchez, Éditions du Seuil, Paris 2012, pp. 351-395;
2.1.41. Les mouvements religieux de salut et le déploiement de la liberté. L’héritage de la méthode historique de
Croce, in «Archives de sciences sociales des religions», Messianismes et anthropologie entre France et Italie,
dossier coordonné par Daniel Fabre et Marcello Massenzio, a. LVIII, n. 161 (janvier-mars 2013), pp.
27-46;
2.1.42. Antropologie dei santuari d’Italia, in «Sanctorum», 10, 2013, pp. 239-246;
2.1.43. La persona tra "insecuritas" e fondamento: funzione e storia dei riti nell'opera di Ernesto De Martino,
in G. Cantillo, D. Conte, A. Donise (a cura di), Ernesto De Martino tra fondamento e “insecuritas”, Liguori,
Napoli 2014, pp. 141-170;
2.1.44. (in collaborazione con L. Gaffuri e A. Melis), Les Gizey du Cameroun et du Tchad: identité,
dynamismes, échanges culturels, in Les échanges et la communication dans le bassin du lac Tchad, a cura di Sergio
Baldi, Géraud Magrin, Dipartimento di Studi Asiatici, Università degli Studi di Napoli, “L’Orientale”,
Napoli 2014, pp. 515-546;
9
2.1.45. Profeti d’Africa nera nel XX secolo, in Profeti e profetismo, a cura di André Vauchez, Edizioni
Dehoniane, Bologna 2014, pp. 359-402 (trad. it. di Prophètes d’Afrique noire, v. 2.1.40);
2.1.46. Pittori della storia, dei culti e dell’agiografia, in AA. VV., Per Sofia [Boesch Gajano]. Rflessioni
davanti a un’immagine, Viella, Roma 2014, pp. 42-45;
2.1.47. Che gioco è questo?, in L’invisibile, a cura di Walter Siti, «Granta» Rizzoli, Milano 2015, pp.
157-165;
2.1.48. Anthropologues et prophètes en Afrique noire au XXe siècle, «Archivio Antropologico
Mediterraneo», a. XVIII (2015), n. 17(1), pp. 59-66;
2.1.49. Scritture effimere di celebrazione dei morti, in F. Albano Leoni, V. Petrarca, V. Pezza, I nomi dei
morti: lingua e società negli annunci funebri a Napoli, «I Giovedì della Società Nazionale di Scienze, Lettere e
Arti e dell’Accademia Pontaniana», anno accademico 2016, a cura di Domenico Conte e Fulvio
Tessitore, Giannini Editore, Napoli 2016, pp. 35-39;
2.1.50. Introduzione in Migranti africani di Castel Volturno, a cura di V. Petrarca, numero
monografico di «Meridione. Sud e Nord nel Mondo», a. XVI (2016), n. 3, pp. 3-22;
2.1.51. Santi e santità, in Mario Spedicato e Paolo Agostino Vetrigno, Pompilio Maria Pirrotti e la
carità educatrice, Società di Storia Patria sezione di Lecce – Edizioni Grifo, Lecce 2017, pp. 105-106;
2.1.52. Enciclopedia Treccani, «Italiani della Repubblica», online (2017), s. v. Giorgio Raimondo
Cardona;
2.1.53. (con Antonino Melis), L’action des missions catholiques chez les Gizey du Cameroun (XXe-XXIe
siècles), in Rites et religions dans le bassin du lac Tchad, Émilie Guitard et Walter van Beek (éd.), Karthala –
Afrika-Studiecentrum, Paris – Leiden, 2017, pp. 69-95;
2.1.54. Dall'Africa a Castel Volturno, in Raccontare le migrazioni, «Desk», Rivista Trimestrale
dell'Informazione, a. XXV, n. 4/2017, pp. 80-83;
2.1.55. La sacerdotessa Jeanne, in A Maurizio Bettini pagine stravaganti per un filologo stravagante, a cura
di Adriana Romaldo, Mimesis Edizioni, Milano – Udine 2017, pp. 285-290;
2.1.56. «Movimenti religiosi di libertà e di salvezza dei popoli oppressi» di Vittorio Lanternari. Problemi di
metodo e fortuna del testo, «EtnoAntropologia», 5 (2) 2017, pp. 363-381;
2.1.57. Pour une morphologie des prophétismes entre Europe et Afrique, «L’Uomo», 2018, n. 2, pp. 57-76 ;
2.1.58. Costruzioni simboliche dell’identità, in L. Gaffuri, A, Melis, V. Petrarca, Tessiture dell’identità .
Lingua, cultura e territorio dei Gizey tra Camerun e Ciad, Liguori, Napoli 2019, pp. 105-141- 199-207;
2.1.59. Valerio Petrarca, Figure del tempo cristiano nell’antropologia di Ernesto De Martino, in Dario
Garribba (ed.), Costruzioni del tempo nelle prime comunità cristiane, EDB, Bologna 2019, pp. 11-34;
2.1.60. Le migrazioni, in Con tutti i naufraghi della storia. La teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto
del Mediterraneo, a cura di Secondo Bongiovanni S.I. e Sergio Tanzarella, prefazione di Federico
Lombardi S.I., Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2019, pp. 23-29;
2.1.61. In memoria di Monsieur Ngabsiya, «Voci», XVI, 2019, pp. 261-301;
2.1.62. Il Mediterraneo come personaggio storico, in Anna Carfora, Mediterraneo. Prospettive storiografiche e
immaginario culturale, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2019, pp. 5-7.
2.1.63. Ricordo di Gennaro Luongo, in «Acri Sanctorum Investigatori». Miscellanea di studi in memoria di
Gennaro Luongo, a cura di Luca Arcari, L’Erma di Bretschneider, Roma 2019, pp. 35-37;
2.1.64. Antropologia, in La Rete dei Saperi nelle università napoletane da Federico II al duemila, a cura
di Cesare De Seta, Artem, Napoli 2020;
2.1.65. Il mondo popolare napoletano: figurazioni urbane e regionali, in La Campania, a cura di F. Caglioti
e T. Montanari, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, Roma, pp. 1-47 (in stampa).
2.1.66. Costruzioni simboliche dell’identità, in L. Gaffuri, A. Melis, V. Petrarca, Tessiture dell’identità.
Lingua, cultura e territorio dei Gizey tra Camerun e Ciad, Liguori, Napoli, pp. 105-136, 199-214, più 5 pp. f.t.
2.1.67. Antropologia, in La Rete dei Saperi nelle università napoletane da Federico II al duemila, a cura
di Cesare De Seta, Artem, Napoli 2020, pp. 203-211;
2.1.68. Ricchezza, povertà e persona nel mondo di Ignazio di Loyola, in «Archivio di Etnofrafia, 2020, 1-
2, pp. 9-25;
2.1.69. Antropologia culturale, in Nulla sarà come prima?, pref. e cura di Piero Antonio Toma, Guida,
Napoli 2021, pp. 229-235;
10
2.1.70. Film e scrittura nella documentazione del profetismo africano, «Voci», XVIII, 2021, pp. 335-342.
2.2. Interventi e recensioni
2.2.1. Il poeta, il santo e il mago, «Prospettive Settanta», n.s. VI, 1984, 1, pp. 10-22;
2.2.2. L’occhio della conoscenza, «Prospettive Settanata», n.s. VII, 1985, 1-2, pp. 240-244;
2.2.3. Recensione a E. Guggino, Un pezzo di terra di cielo, Palermo 1986, in «Uomo & Cultura»,
nn. 33-36, XVII-XVIII (1984-85), pp. 218-224;
2.2.4. Recensioni a G.L. Bravo, Festa contadina e società complessa, Milano 1984, e S. Giusti,
Storiografia e antropologia culturale, Roma 1983, in «Italia contemporanea», n. 171, giugno 1988, pp. 163-
165;
2.2.5. Recensione a A.M. Cirese, Ragioni metriche. Versificazione e tradizioni orali, Palermo 1988, in
«Uomo & Cultura», nn. 41-44, XXI-XXII (1988-89), pp. 213-218;
2.2.6. Alberto Varvaro: lingua e cultura in Sicilia, Intervista, «Nuove Effemeridi» (Rassegna
trimestrale di cultura), vol. 8, a. II (1989), n. 4, pp. 32-34;
2.2.7. Cultura fotografica e società nella Calabria del primo Novecento, «Prospettive Settanta», n.s. XII,
1990, 1-2, pp. 313-319;
2.2.8. I racconti di fate, in «Quaderni Storici», a. XXVI (1991), n.s., n. 77, fasc. 2, agosto 1991, pp.
611-618;
2.2.9. Arte popolare in Sicilia, «Prospettive Settanta», n.s. XIV, 1992, 1, pp. 190-193;
2.2.10. Recensione a T. Todorov: Noi e gli altri, in «Uomo & Cultura», a. XXVI, n. 52 (dicembre
1993), pp. 239-251;
2.2.11. L'impero della memoria. Discorrendo con Alberto Varvaro, in «Nuove Effemeridi», vol. 28, a.
VII (1994), n. 4, pp. 6-11;
2.2.12. I fascicoli dell’«Archivio delle tradizioni popolari siciliane», in Folkstudio: venticinque anni, a cura di
Elsa Guggino, Archivio delle Tradizioni Popolari Siciliane, Palermo 1994, pp. 43-46;
2.2.13. Recensione a: Elsa Guggino, I canti e la magia. Percorsi di una ricerca, Palermo 2004,
«Archivio Antropologico Mediterraneo», a. V-VII (2002-2004), pp. 323-325;
2.2.14. Recensione a: Bruno Semplicio, De Marion Brésillac (1813-1859) évêque et fondateur de la
Société des Missions Africaines, Éditions Société des Missionas Africaines, Roma 2005, in «Spiritus», n. 183,
septembre 2006, pp. 253-254;
2.2.15. Grégoire il medico dei pazzi, «Jesus», a. XXVIII, aprile 2006, n. 4, pp. 56-60;
2.2.16. Recensione a de Marion Brésillac, Lettres, éd. prép. par Bernard Favier et Renzo
Mandirola, Éditions Société des Missionas Africaines, Roma-Genova 2005, in «Spiritus», n. 187, juin
2007, pp. 241-242;
2.2.17. Paese al bivio [Costa d’Avorio], in «Nigrizia», a. 126, n. 12 (dicembre 2008), pp. 22-24;
2.2.18. L’africanista e il viaggio del migrante, in Alessandro Triulzi, Messaggerie Orientali, Memorie
d’Africa, «Come alla corte di Federico II», Università degli Studi di Napoli «Federico II», aprile 2009, pp.
13-14;
2.2.19. Africa, africanisti e migranti nell’indifferenza, in «Afriche», perdiodico trimestrale delle
Missioni Africane, n. 83, luglio-settembre 2009, pp. 22-23.
2.2.20. Un paese per due [Costa d’Avorio], in «Nigrizia», a. 129, n. 1 (gennaio 2011), pp. 20-23;
2.2.21. Razzisti senza razza, in Guido Barbujani, Gli africani siamo noi. Le radici biologiche degli europei,
«Come alla corte di Federico II», Università degli Studi di Napoli «Federico II», gennaio 2011, pp. 11-
12;
2.2.22. Laboratorio africano [Costa d’Avorio], in «Nigrizia», a. 129, n. 7-8 (luglio-agosto 2011), pp.
20-23;
2.2.23. Lettres du Dahomey. Correspondance des premiers Pères de la Société des Missions Africaines (avril
1861 - 1862), «Afriche e Orienti», 2012/3-4, pp. 221-223 [ISSN 1592-6753]
2.2.24. Prefazione a Umberto Dante, Via Cascìna 20. L’Aquila, trenta ore di sisma: un diario, Carabba,
Lanciano 2017, pp. 3-8.
11
2.2.25. Recensione a Ernesto De Martino, La fin du monde. Essai sur les apocalypses culturel les. Texte
établi, traduit de l’italien et annoté sous la direction de Giordana Charuty, Daniel Fabre et Marcello
Massenzio, Éditions de l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Paris 2016 in «Voci». Annuale
di Scienze Umane, a. XIV (2017), pp. 345-347.
3. Opere su supporti non cartacei
3.1. La festa di San Domenico a Cocullo. Mostra permanente di un lavoro di raccolta e riproduzione
di documenti sonori, visuali, audiovisuali e scritti sulla festa di San Domenico soriano a Cocullo detta
anche «Festa dei serpenti», Cocullo, L’Aquila 2001-2004 [v. 1.8];
3.2. Comunità Europea - Regione Campania - Dipartimento di Conservazione dei Beni
Architettonici ed Ambientali dell’Università degli Studi di Napoli «Federico II», Capua Nuova e Capua
Antica. Ritratti di città multimediali, a cura di Teresa Colletta, cd rom Napoli s.i.d. [ma novembre 2002].
Testi scritti (per circa 43.000 caratteri), documentazione di interesse visuale, coordinamento per la
sezione «Beni Demo-Etno-Antropologici»;
3.3. Archivio digitale delle tradizioni popolari abruzzesi. 1. Feste tradizionali - Provincia dell’Aquila,
Dipartimento di Culture Comparate, L’Aquila 2003 [contiene dati demografici sui 108 comuni della
Provincia dell’Aquila, il censimento e l’eventuale breve descrizione di 743 feste tradizionali, i risultati
della ricerca sul campo e un’ampia descrizione di 120 feste tradizionali con riferimento ai dinamismi
sociali e culturali dell’area].
Marzo 2022 Valerio Petrarca

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